-"Non con te, Aryan."
"No, non con te, Jay."-
Aryan Chase, pogue dalla nascita, una ragazza forte ma ferita, che ha sempre cercato di affrontare i suoi demoni a testa alta, senza permettersi mai di crollare.
JJ Maybank, suo grande amico dalla terza...
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Un mese.
Un mese era passato dal naufragio. Un mese di eterna sopravvivenza. Un mese in cui continuavamo a cibarci di cocco e frutti trovati in giro. Un mese in cui non avevamo ancora imparato a cacciare per bene. Niente telefono, niente casa, niente elettrodomestici.
In una situazione così precaria, ai limiti della vita adagiata, qualsiasi istinto umano avrebbe portato alla disperazione più totale. Invece no. Noi, i Pogues, non eravamo mai stati meglio perché quella era la nostra isola, la nostra vita.
Poguelandia.
Questo era il nome che stava scritto sulla bandiera disegnata da JJ. Cosa c'era sopra? Un pollo con un reggiseno di cocco e delle Crocs. Faceva ridere, in realtà, ma tanto era la nostra isola, nessuno l'avrebbe mai trovata.
O questo era quello che volevamo credere.
«Salvataggio?» domandò JJ, ridendo «Da cosa? Dal... Dal paradiso? Io non ci torno indietro, mai» alzai la testa per partecipare alla conversazione, in tempo per vedere Kie che scuoteva la nuca, divertita «Guardati intorno!» continuò lui «Abbiamo tutto ciò che ci serve, proprio qui.» «Come volevamo, no?» gli chiese Kiara. JJ annuì «Esatto... Amore, hai finito?»
Gli sorrisi e gli mostrai la mia piccola lancia, per cui avevo speso fin troppi minuti della mia vita, che avrei potuto passare surfando o con il mio ragazzo «Siete pronte a provvedere alla famiglia?» ci chiese in seguito. «Si.» rispose Kie.
Ci alzammo tutti e tre e ci dirigemmo verso il mare. Dopo un mese intero, non avevo ancora compreso il motivo per cui la mia migliore amica ci seguiva ovunque. C'erano volte in cui ci lasciava da soli, ma se poteva stava sempre con noi. Non che mi desse fastidio, ma... Beh, ecco era un mese che io e JJ non avevamo momenti per noi.
E con "momenti per noi", intendevo che era da quando avevamo naufragato, che io e JJ non facevamo sesso, nonostante le promesse iniziali. E questo perché, ogni singola volta, c'era un problema che ci interrompeva. Odiavo ammetterlo però, che quel problema aveva sempre a che vedere con Kiara. Prima perché faceva fatica con il fuoco, poi con la tavola da surf che il mio ragazzo aveva costruito, poi con altre mille cose in cui serviva sempre e solo il nostro aiuto.
«Andiamo ad uccidere qualcosa!» esclamò JJ. «Non metterla in questo modo!» protestò la ragazza. «Beh, è esattamente quello che faremo, Kie.» ribattei, ridacchiando e dandole una spallata amichevole. «Sembra da barbari!» continuò lei. «Questo è il cerchio della vita» spiegò il mio ragazzo «Almeno che tu non voglia mangiare cocco per sempre!» «Dopo l'ultimo mese penso di averne abbastanza di noci di cocco.» ammise Kie.
In riva al mare, come al solito, JJ si tolse la canottiera. Stavamo con gli stessi vestiti dal giorno in cui avevamo messo piede su quest'isola e lui giustificava il suo togliersi la maglietta con: "Non voglio bagnarla, ho solo questa." Eppure, io sapevo benissimo che ci faceva apposta per darmi fastidio, sia perché non gli resistevo, sia perché Kie casualmente lo guardava sempre.
«JJ« lo ammonii «Devi farlo per forza?» «Amore, lo so che sono irresistibile, ma non voglio stare con la maglia bagnata tutto il giorno.» mi rispose, ammiccando in mia direzione. Sospirai divertita «Sei un'idiota.»
Appena i piedi vennero a contatto con l'acqua, un piccolo brivido pervase il mio corpo, facendomi sorridere. Ero innamorata dell'acqua da cui eravamo circondati, considerando che le onde erano sempre state il mio posto sicuro.