-"Non con te, Aryan."
"No, non con te, Jay."-
Aryan Chase, pogue dalla nascita, una ragazza forte ma ferita, che ha sempre cercato di affrontare i suoi demoni a testa alta, senza permettersi mai di crollare.
JJ Maybank, suo grande amico dalla terza...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
«Lui prenderà il ponte?» domandò Cleo, indicando Pope «Ma se non ha preso neanche me!» esordì, costringendomi a soffocare una risata. «Okay, innanzitutto ci sono andato piano.» ribatté lui. «Io ci sono andata piano!» esclamò lei.
«Shh!» fece Kie. «Chiudi la bocca.» disse John B.
Pope continuò a bisticciare con Cleo, facendomi notare quanto io e JJ fossimo simili a loro, da piccoli «Non è vero!» «Rilassatevi! Tutti!» sbottò John B. «Mai stata più rilassata.» commentai sarcastica io, ricevendo un'occhiata dal ragazzo.
«Se è vero che sei con noi, ci faresti usare quel coltello per salire sul ponte, bloccare il capitano, portarlo all'interfono e fargli dire all'equipaggio di riunirsi nella stiva di prua.» disse JJ, guardando Cleo. «A volte hai dei piani così geniali.» lo sfottei, ottenendo una spallata. «Quanto sei simpatica, piccoletta, davvero» accennò un sorriso falso, tornando al suo discorso «Stavo dicendo, quando saranno tutti riuniti, BAM! Li chiudiamo all'interno e ci prendiamo la croce.»
«Mi piace, può funzionare!» esclamò Pope. «Sei dei nostri?» chiese JJ, voltandosi verso Cleo. Lei scosse la testa «No, è una cosa stupida!»
«D'accordo! Coraggio apriamoli!» dissero degli operai fuori. «Amici, stanno per aprire i container, cazzo!» li informai io.
Cleo tolse la grata dalla finestrella, ma sotto le nostre domande e le preghiere di John B, uscì comunque e ci abbandonò lì «Ora glielo dice.» fece Pope in panico.
«Fermi!» urlò invece la voce della ragazza da fuori «Questo è pulito, signore!» «Sicura?» le chiesero. «Sicura al cento per cento!» rispose lei «Ci sono solo tubi di plastica.» «E se ci fosse dentro il clandestino?» domandarono. «Beh, non c'era» ribatté «Quindi andiamo, abbiamo da fare!»
«Wow, è quasi più convincente di JJ.» la ammirai. «Ehi!» mi richiamò lui, facendo il finto offeso e facendomi ridacchiare.
«Bene, sta con noi.» constatò Pope. JJ mise un braccio attorno alle mie spalle «Okay, Pope tocca a te, aspettiamo il tuo segnale.»
Sentimmo un fischio, proprio in quel momento Pope tolse la grata e uscì fuori. John B e Kie si misero ad aspettare, mentre JJ mi tirò da parte.
«Tutto bene?» gli domandai preoccupata- «Si, ecco, ehm...» fece lui, passandosi nervosamente una mano tra i capelli «Insomma, è pericoloso e-» Sentii il cuore stringersi a quella possibilità «Ti prego, JJ, non dirlo.» «Sono serio» ribatté lui, mettendomi le mani tremanti sulle spalle «Se ci dovesse capitare qualcosa io-»
Lo tirai per la maglia e lo zitti, facendo unire le nostre labbra. Era un contatto disperato, perché entrambi eravamo impauriti, da morire. Eravamo terrorizzati dall'idea di non farcela e, soprattutto, di non farcela insieme.
Gli misi le mani sulle guance «Non capiterà nulla, okay?» Lui annuì, poggiando la fronte sulla mia «Okay.» «Ti prego, usciamone vivi, JJ.» lo supplicai, mordendomi la guancia. «Tutti e due.» mi rassicurò lui, stringendomi tra le sue braccia.