-"Non con te, Aryan."
"No, non con te, Jay."-
Aryan Chase, pogue dalla nascita, una ragazza forte ma ferita, che ha sempre cercato di affrontare i suoi demoni a testa alta, senza permettersi mai di crollare.
JJ Maybank, suo grande amico dalla terza...
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Diciotto mesi dopo. Fu diciotto mesi dopo che la nostra scoperta di El Dorado venne resa pubblica.
«Parliamo di John Routledge e di un gruppo di adolescenti che oggi, sono qui con noi, persone del luogo nate e cresciute qui che sono riuscite ad avere successo la dove, per secoli, esploratori e conquistatori avevano fallito» disse il presentatore ai presenti «Oggi siamo tutti qui riuniti per celebrare questi adolescenti, amici provenienti da entrambi i lati dell'isola che hanno unito le forze per risolvere un mistero di 500 anni fa! Un grande applauso per loro!»
Gli applausi riempirono l'aria. E noi ci alzammo tutti e sette in piedi. Sarah che teneva la mano a John B, Pope che la teneva a Cleo e io che la tenevo sia a JJ che a Kiara.
John B in camicia, cravatta e in pantaloni eleganti era raro vederlo, Sarah invece aveva un top rosa e una gonna bianca fino alle ginocchia, che le si addiceva completamente. Pope aveva la giacca, la camicia e i pantaloni neri eleganti, Cleo aveva una tutina blu e Kie era coperta da un vestito sul giallo con i fiori. JJ invece si era completamente stravolto, ma manteneva la sua personalità. Aveva i pantaloni lungi neri, la camicia, la cravatta e la giacca di pelle.
Ed era bellissimo, come sempre.
Io invece, per la prima volta in vita mia, avevo dei vestiti un po' più costosi, una semplice canottiera scollata e una gonna simile a quella di Sarah. Ma di chi era il merito per quei vestiti ne avrei parlato solo in seguito.
Tutti applaudivano, tutti ci acclamavano, tutti... Persino chi ci era venuto contro, chi non aveva creduto in noi, chi non ci aveva mai aiutato. I genitori di Kiara, Schoupe, entrambi i miei genitori erano li ad applaudire per noi, a tifarci. C'erano addirittura Topper e Kelce in mezzo alla folla, che sotto sotto facevano finta di conoscerci da una vita.
Scendemmo dal piccolo palco, con JJ che mi teneva la mano e frugava nella giacca «Ragazzi, ho bisogno di rimettermi in sesto, si devo rimettermi in sesto.» «Ci pensi dopo a farlo.» gli dissi, bloccandogli la mano e intrecciando le nostre dita. «Dobbiamo festeggiare!» esclamò lui euforico. «Ci beviamo un sorso dai!» sorrise Sarah, seguita da tutti noi.
E con il tempo che passava, ognuno di noi stava con i suoi interessati. Ovviamente, io stavo ancora con JJ.
C'erano stai problemi, discussioni qua e la, ma stavamo insieme ed eravamo felici. Tipo, veramente felici.
Mi stiracchiai «Vestiti stupendi, per carità, ma sono scomodi.» mi lamentai, sistemandomi la scollatura. «Io invece trovo che ti rendono decisamente sexy, mylady.» scherzò JJ, regalandomi un occhiolino, che ancora mi faceva quell'effetto.
Ridacchiai, sfidandolo con lo sguardo «Penso tu sia più felice di farci altro con questi abiti, vero Jay?» lo provocai, appoggiandomi con i gomiti ad uno dei tavolini. «Come mi capisci, amore» ammiccò, facendo scivolare una mano sulla mia vita «Non vedo l'ora di toglierteli, si.»
Presi uno dei calici di quel vino costoso che era tipico dei Kooks e lo sorseggiai, mentre la sua mano mi accarezzava il fianco «Non trovi sia tutto strano?» gli domandai. «In quale dei tanti sensi?» mi chiese, accennando una risata.
«Tu hai una barca, Pope andrà a studiare chissà dove, Kie salva le tartarughe, abbiamo un negozio di surf e...» sospirai, guardandolo negli occhi «E io studio giurisprudenza da sola con i corsi online.»
JJ accennò un sorriso, sistemandomi i capelli «Non è strano, amore» mi rassicurò «Me l'hai detto tu, ricordi? È normale... È la normalità.» «Si, hai ragione.» dissi, accennano un sorriso.
«E poi, mia cara» fece, rubandomi un bacio veloce «Ti sei scordata che appena ci mettiamo apposto con i soldi, ci sposeremo.» Un sorriso mi spuntò sul volto «Non vedo l'ora.» «A chi lo dici, amore.» mi strinse.
Poi i miei occhi caddero su quelle due figure, che ormai volevo solo facessero parte del passato. Mamma e papà, o almeno avrei dovuto chiamarli così.
Da quando ero tornata, tuttavia, avevo chi mi aveva salvata e che mi aveva permesso di fuggire dalle loro problematiche. Barracuda Mike, anche se era strano da dire, si era caricato me sulle spalle.
«Li hai visti?» mi chiese JJ, stringendo la presa sui miei fianchi preoccupato. «Kate e Robert?» feci sarcastica, accennano una risata di scherno «Si, li ho visti.» «Sembravano falsamente fieri di te.» ironizzò lui, uno dei pochi che aveva il permesso di farlo. «Già...» distolsi lo sguardo da loro, appoggiandomi con la schiena al suo petto «Due stronzi, opportunisti e bastardi del cazzo che sono venuti qui a far finta di essere fieri di me.» risi triste.
Lui mi strinse, il braccio attorno al mio petto, che mi spingevano contro il suo «Aryan, hai trovato altro.» mi sussurrò, facendomi rilassare. Accennai un sorriso «I nostri amici, Mike...» girai il viso per poterlo vedere «Te.» «E ci sei riuscita da sola» mi sorrise, stringendomi «Senza e nonostante loro.»
Di Mike, non era il momento di parlare.
Mi voltai di scatto, liberandomi dalla sua presa e lo abbracciai e lui non esitò a stringermi, ovviamente «La nostra vita sta iniziando, amore.» mi sussurrò, facendomi battere il cuore. «Finalmente, direi.» ribattei, godendomi il suo calore.
«Scusate, io...» fece una voce al tavolo di Sarah e John B, facendoci scattare verso di loro «Spero di non disturbarvi.» era un uomo sulla sessantina di anni, con in mano una valigia e vestito elegante.
«Le serve aiuto?» si intromise Pope. «Si»!rispose l'uomo «Ci tenevo a dirvi che sono impressionato dalle vostre imprese: La Royal Merchant, El Dorado, Denmark Tanny... Un curriculum impressionante!»
«Si, va bene» lo interruppi, sentendomi quasi raggirata «Basta fare il lecchino, cosa vuole?» L'uomo mi sorrise «Si parla molto del tuo carattere, si» mi punzecchiò «Mi chiedevo se potreste darmi un parere su un bene di mia proprietà.»
«Ah, si» rispose Cleo «Ma di che sta parlando?» «È un manoscritto» fece lui, tirandolo fuori «Seguirei io stesso le indagini, ma inizio a essere avanti con l'età. Mi servono dei soci, e voi ragazzi siete in testa alla mia lista.»
«Possiamo?» chiesi io, mentre Pope tendeva la mano verso il manoscritto. «Speravo che lo chiedeste!» disse, tendendoci l'oggetto.
Pope aprii il libro e subito si notò la data dell'oggetto «1718» lessi ad alta voce, spalancando gli occhi «Cazzo, è davvero antico!» esclamai, guardando Pope. Lui sfogliò le pagine «Appunti, date...»
«È un diario di bordo» lo riconobbe John B, allungando lo sguardo «Riporta il piano di navigazione della nave.» «L'esatta posizione in cui era quando è salpata» spiegò l'uomo con fierezza «E dove si è fermata.» «Chi era il capitano?» domandò JJ, tenendo fissi gli occhi sul diario.
Tutti ci scambiammo uno sguardo e, principalmente, quelli con il ghigno eravamo io, John B e JJ, che non vedevamo l'ora di prendere in mano una nuova avventura.
«Porca troia!» esclamò John B.
Ma come eravamo arrivati a tutto questo? Lasciate che io ve lo racconti...
˚ʚ♡ɞ˚
spazio autrice.
È stato un parto questo capitolo da aggiustare, perché la fine della terza non aiuta con l'inizio della quarta. Ma questo è il risultato migliore che ho potuto produrre!!!
Non so quando arriverà il primo capitolo della quarta stagione, credo abbastanza presto in realtà, devo solo gestire tutto.