˚ʚ seventeen of one ɞ˚

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Mi svegliai di colpo, sentendo il cuore martellare nel mio petto

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Mi svegliai di colpo, sentendo il cuore martellare nel mio petto. Mi guardai intorno, mordendomi il labbro, alla ricerca di lui. La mia mente e la mia vista sembravano evitarlo, terrorizzate dalla realtà, ma quando sentii il suo braccio stringermi la vita, capii subito che mi stavo solamente facendo pare.

Abbassai lo sguardo sul suo braccio, sentendo il respiro calmarsi. Eravamo entrambi senza vestiti, ancora, e al solo pensiero, le immagini della notte precedente mi riaffioravano alla mente.

Mi sembrava strano da credere che, alla fine, dopo anni di amicizia, io e JJ avevamo veramente trasformato il nostro rapporto in qualcosa di diverso. Insomma, fino ad una settimana fa, non avrei mai creduto che sarei finita con il farci sesso, senza pentirmene il giorno dopo, come mi era successo con la maggior parte delle persone.

Inconsciamente, tra un pensiero e un altro, avevo iniziato a giocare con i suoi capelli e me ne accorsi solo quando lo sentii muoversi e lamentarsi «Mhmh, buongiorno.» si svegliò, con la voce roca a causa del sonno, i capelli scompigliati e gli socchiusi.

«Non volevo svegliarti...» sussurrai, accennando un piccolo sorriso.
Lui scosse la testa, raggiungendo il mio viso e dandomi un veloce bacio «Tranquilla» disse «Che ore sono?»
«Le otto» risposi, sistemandogli i ciuffi ribelli «Puoi dormire ancora un po', se vuoi.»

JJ si stiracchiò, sistemandosi meglio sul mio letto e attirandomi a lui. Appoggiai la testa sul suo petto e iniziai a giocare con una delle sue mani, mentre l'altra era occupata a giocare con i miei capelli. Mi rilassai, ascoltando il suo cuore battere e il suo respiro regolare e rilassato.

«Aryan» mi chiamò, facendomi alzare lo sguardo su di lui «Non voglio che tu ti faccia strane idee.»

Persi un battito. La mia mente si svegliò immediatamente non appena sentii quella frase. Trattenni il respiro, preoccupata da quel che potesse dire. Milioni di pensieri mi invasero, milioni di paure comandate da una vocina nella mia testa, che non faceva altro che rinfacciarmi che me l'aveva detto, che in realtà tutto questo era un gioco per lui, e che non sarei mai significata nulla.

Provai a parlare, cercando di mantenere la calma e non partire subito sulla difensiva, ma fu impossibile «Mi stai prendendo in giro?»

Lo sentii stringere la presa attorno a me, potei sentire il suo cuore accelerare «Non scappare, ti prego.»

C'erano tanti scenari in cui avrei potuto farlo e in cui lui avrebbe potuto chiedermelo. Potevo farlo in caso mi dicesse che era una presa in giro, o che era solo una botta e via. Potevo farlo anche in caso mi dicesse che quella, per lui, era una cosa importante, perché mi avrebbe terrorizzato talmente tanto da spingermi ad andarmene via.

Eppure, il mio cervello non faceva altro che pensare fosse la prima ipotesi.

«Che stai dicendo, Jay?» la mia voce tradì preoccupazione e lui lo notò, motivo per cui mi guardò negli occhi nel giro di pochi secondi.
«Stai fraintendendo» disse velocemente, quasi in panico «Volevo... Volevo dirti che è una cosa seria questa, per me.»

Non Con Te || JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora