Stone Cold || Justin Bieber (#Wattys2016)

Capitolo 12-13

Mi svegliai al secondo suono della sveglia. Mi lavai velocemente e mi vestii, uscendo in fretta di casa.

«Che cosa è successo ieri, Jen? Sei scappata via.» sussurrò Rob per non farsi sentire dalla prof che spiegava.
«Non è successo niente, non mi sentivo bene e me ne sono andata.» sussurrai a mia volta.
In parte era vero, ma non mi andava di dirgli della strana allucinazione che avevo avuto. Mi avrebbe preso per pazza.
La giornata continuò apparentemente tranquilla, tranne dentro la mia testa.
Ero davvero troppo confusa.
Quando rientrai a casa, sentii mia madre chiamarmi.
Ero già mentalmente pronta per la prossima litigata.
«È passato un ragazzo prima. - il mio cuore perse un battito - Mi ha detto di lasciarti questo, per la scuola.»
Quando sentii quella frase mi ricomposi.
Era una merdata per la scuola. Vaffanculo.
Presi il foglietto e salì in camera. Lo buttai da qualche parte non curandomene.
Mi cambiai per stare più comoda e presi il mio diario per cominciare a scrivere, canticchiando una canzone.

Dopo aver finito lo riposi al suo posto e mi alzai diretta in cucina quando lo sguardo mi cadde sul foglio che avevo lasciato cadere a terra.
Lo raccolsi e decisi di leggerlo.
I miei occhi si spalancarono e mi cadde dalle mani.

Mi aveva invitato ad uscire? Cioé, io sarei andata alla festa comunque in qualche modo, ma lui non lo sapeva, quindi ufficialmente mi aveva invitato? E la domanda più grande era: perché ero così emozionata?
I miei occhi caddero di nuovo su quelle lettere stampate in nero e le domande mi riempirono la testa.
Ero certa fosse stato lui, perchè dietro era segnato in piccolo "Ti aspetto. -J."
L'indirizzo era lo stesso dell'ultima volta e quindi era serio quando mi aveva detto che quel ragazzo organizzava feste quasi ogni weekend.
Nel mio stomaco si accese una strana sensazione.
Un misto tra impazienza e ansia. Non sapevo perchè, forse era proprio il suo invito a mettermi ansia perchè non riuscivo a interpretarlo e a capire che cosa significasse. Ero una persona particolare, avevo bisogno di avere sempre le cose sotto controllo, sennò cadevo nel panico.
Non sapevo che cosa fare.
Sarei stata divorata dall'ansia fino a sabato prossimo?