Capitolo 3

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Mi girai inviperita verso la persona che mi aveva colpito. Riuscii solo a capire da come era vestito che era un ragazzo.
Aveva una felpa con il cappuccio che gli nascondeva il viso. Continuava a camminare verso la sua meta, come se niente fosse.
«Attento a dove metti i tuoi cazzo di piedi, stronzo!» gli urlai contro di malo umore.
Si girò mormorando uno 'scusa' e rivolgendomi un piccolo sorriso. Non riuscivo a distinguere bene i tratti del suo viso per via del cappuccio, ma intravidi che aveva proprio un bel sorriso. Notai che gli era sfuggito qualcosa dalla tasca, ma non feci in tempo a restituirglielo, che era già sparito.
Aprii il foglietto ripiegato su se stesso. Era un volantino stampato per una festa stasera. Niente di importante. Rob lo prese dalle mie mani, leggendolo velocemente.
«Chi è che organizza una festa di Giovedì?» domandai perplessa.
«Jen perché non andiamo?» mi propose.
«Dai Rob, che senso ha andare ad una festa di chissà chi, senza conoscere nessuno? Cos'è, hai voglia di rivedere il ragazzo per restituirgli ciò che ha perso?» dissi, ridendo.
Mi seguì a ruota, dandomi l'ennesima gomitata della giornata.
«Cretina, ti ricordo che io sono impegnato. Al massimo puoi sempre restituirglielo tu.» esclamò, facendomi l'occhiolino.
«No, grazie.» sorrisi.
Ci ritrovammo in pochi minuti davanti casa mia. Lo salutai, aprendo silenziosamente la porta di casa.
Mamma in teoria sarebbe dovuta essere al lavoro. Mi accertai che non ci fosse nessuno in casa e decisi di prepararmi un bel bagno caldo. Avevo bisogno di rilassarmi.

Dopo essermi fatta il bagno ero crollata senza neanche accorgermene.
Mi risvegliai sentendo dei rumori.



Stone Cold || Justin Bieber (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora