Sophie parcheggiò l'auto davanti ad un locale che non era decisamente ciò che mi sarei aspettata.
«Quanti anni ha il tuo amico?» le chiesi.
«19»
«Ah.»
Sophie mi lanciò un'occhiata.
Scendemmo dall'auto incamminandoci verso l'entrata.
«Ci hai portato solo perché qui da sola non saresti potuta entrare?» disse Sophie acidamente.
«Sophie ma fatti i cazzi tuoi.» dissi infastidita a denti stretti guardando il volto di Irene che chiaramente ci era rimasta male.
Il locale era molto grande con varie piste per ballare accerchiate da tavolini e divanetti.
Sophie si allontanò senza dire nulla perdendosi in mezzo alla folla.
«Lo hai già visto?» le chiesi cercando di evitare ciò che era appena successo.
«No, non lo vedo. Andiamo verso di là?» mi chiese.
Neanche la situazione era certo quella che mi sarei aspettata.
«Certo.»
Ci avvicinammo alla pista.
«Eccolo, lo vedo. Oddio. Ci vado a parlare?»
«Certo, vai, ma stai attenta, sai cosa cercano la maggior parte della sua età.»
«Okay mamma.» disse scherzando e sorridendomi.
La vidi allontanarsi verso un tavolo perciò decisi di dirigermi dal barman per prendere un cocktail.
Perfetto, ero pure rimasta sola.
Insultai mentalmente quella stronza di Sophie, che mi aveva lasciata sola senza un motivo apparente.
«Ehi bella bambolina, hai voglia di scopare?»
Mi girai spaventata trovandomi dietro Rob che se la rideva con al suo fianco Matt.
«Amoooore, non mi avevi detto che saresti stata qui.» canticchiò ridacchiando, palesemente brillo.
«Ho accompagnato una mia amica. Tu a quanto pare sei già andato.» gli dissi scossando il capo divertita.
«E che ti aspettavi? Domani ci sei quindi con il tuo ragazzo vero? Poi ti faccio sapere dove ci vediamo. Tesoro balliamo?» disse rivolgendosi a Matt, trascinandolo via senza aspettarsi una risposta.
Tornai al mio drink.
Constatai che andare a ballare da soli non era poi particolarmente divertente, soprattutto perché comunque mi consideravo impegnata.
Stetti seduta per una mezz'oretta, per poi decidere di andare a controllare come stava andando a Irene.
Mi avvicinai al tavolo verso il quale si era diretta e vidi qualcosa che davvero non avrei mai voluto vedere.
C'era lei, seduta sopra un ragazzo dai capelli neri, che ridacchiava sniffando con una banconota delle righe bianche e di fianco Sophie che la imitava, seduta tra due ragazzi.
Ebbi un giramento e mi aggrappai ad un tavolino.
Cercai di prendere qualche respiro per calmarmi ma non ce a feci.
Mi avvicinai lentamente, giusto per non fare troppa scena, fermandomi davanti a Sophie, in piedi.
Presi un respiro profondo e sputa i acidamente: «Mi spieghi cosa stracazzo hai fatto brutta cogliona? Lei è sotto la nostra responsabilità, anzi, la mia responsabilità, e tu cosa fai? La fai sniffare? Ma sei impazzita o cosa?»
«Intanto ti calmi. Da lontano li ho visti annoiati perciò ho deciso di ravvivare un po' la festa. Guarda ora come si divertono tutti.»
«Irene alzati.»
«Ma...» provò a replicare.
«Ora!»
Il ragazzo mi guardò con aria scocciata mentre lei si alzava.
«In quanto a te, sappi solo che la storia non finisce qui, stanne certa.»
Scoppiò a ridere strafottente.
«Che paura.» sibilò vicino al mio viso con aria di sfida.
Me ne andai prendendo per il braccio Irene e tirando fuori il cellulare.
Composi il numero di Matt pregando che rispondesse.
Al terzo squillo sentii la sua voce.
«Jen?»
«Matt ti prego, potresti darci un passaggio?» chiesi sull'orlo della disperazione.
«Certo, ma che cos'è successo? Vabbé dopo me lo dici, la nostra macchina è parcheggiata vicino al viale di uscita, tanto tu la riconosci. Arriviamo.» disse chiudendo la chiamata.
Trascinai Irene dietro di me, portandola verso la macchina di Matt.
Ero sull'orlo delle lacrime, mi capitava sempre quando ero davvero arrabbiata o stressata.
Li trovai già lì.
Entrammo in macchina tutti silenziosamente. Matt probabilmente aveva capito che non era il momento giusto perciò non proferì parola.
Anche Rob stranamente era silenzioso.
Sembrava sul punto di scoppiare.
Ad un certo punto parlò.
«AbbiamovistoSophiechesifacevadicoca.» pronunciò velocemente.
«Non ho capito Rob, parla più lentamente.» gli dissi stanca.
«Abbiamo visto Sophie farsi di coca.»
«Lo so.» dissi solamente.
Sembrò sorpreso ma tornò a stare in silenzio.
A quel punto nessuno proferì parola per tutto il viaggio.
Arrivammo davanti a casa mia.
Li salutai con la mano e scesi insieme ad Irene.
Entrai in salendo al piano di sopra.
La accompagnai nella camera degli ospiti mentre mi accorsi che i suoi occhi si stavano bagnando di lacrime. Era sul punto di parlare ma chiusi la porta e tornai in camera mia.
Dire che ero furiosa era letteralmente un eufemismo.
Mi buttai sul letto sentendo un vuoto nello stomaco.
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Stone Cold || Justin Bieber (#Wattys2016)
FanfictionJennifer, una ragazza insicura e infelice, intrappolata nella monotonia della sua vita, verrà catapultata nel mondo reale prima di quanto si aspetti. Copyright © All rights reserved