Erano circa le sei del pomeriggio ed ero tornata a casa da qualche ora.
Avevo già avvertito Soph e Irene che ci saremmo trovate tutte tra un'ora a casa mia.
Irene aveva detto a casa che avrebbe dormito da una sua amica.
Mi sentivo un po' in colpa a mentire a Justin ma alla fine anche lei aveva bisogno di fare le sue esperienze senza il blocco totale della gelosia del fratello.
Alla fine era una cosetta innocua, anche se non mi allettava da impazzire il fatto di dover partecipare a una festicciola di ragazzini.
Decisi di farmi la doccia per evitare di perdere tempo dopo.
Ne uscii rilassata come solito.
Scesi in cucina e trovai mia madre china su qualcosa.
«Ciao mamma.»
«Ehi tesoro.»
«Che stai facendo?» dissi avvicinandomi.
Teneva in mano una vecchia fotografia.
Sorrisi al ricordo.
Eravamo noi, al mare.
Io avevo cinque anni. Mi ricordavo vagamente qualcosa di quella vacanza.
Mi ero tanto divertita, papà me lo diceva sempre.
«Posso chiederti una cosa mamma?»
Annuí con un sorriso malinconico.
«Perchè mi hai odiato per tutto questo tempo?»
Gli occhi le si fecero lucidi.
«Oh, Jennifer... Io non ti ho odiato. Dopo la separazione sono stata tanto male, mi ha distrutta e io ho odiato tuo padre all'inizio. Tu eri frutto del nostro amore, rappresentavo l'unico filo che ancora ci legava e a me faceva troppo male anche solo guardarti. Ogni volta che ti guardavo mi ricordavo che era colpa mia se la famiglia era rovinata per sempre.» disse mentre cercava di nascondere le lacrime, posando la foto sopra la credenza dove si trovava.
«Mamma io ti perdono.»
Mi avvolse in un abbraccio pieno di tutte le parole che non ci eravamo mai dette.
«Ti voglio bene, sono fiera di te Jennifer.»
Le rivolsi un sorriso.
Il suono del campanello interruppe la nostra conversazione.
Andai ad aprire.
«Hey Jennifer, sono un po' in anticipo ma non avevo nulla da fare.» disse Sophie salutandomi.
«Certo, tranquilla. Entra pure.»
Entrò salutando mia madre e dirigendosi subito dopo in camera mia.
Appoggiò sul letto la valigia con tutto il necessario per il make up e ciò che avrebbe indossato.
«Quindi dobbiamo aspettare la sorella di Justin?»
«Sí, Irene.»
«E perché scusa? A lui sta bene tutto questo?»
«Beh, veramente non lo sa.» risposi vaga.
«Cosa?! Non so neppure se ufficialmente voi stiate insieme ma già gli nascondi le cose. Wow Jen, fai progressi. Tu si che sai come ci si comporta in una relazione.» disse armeggiando con i trucchi.
«Lo saprai tu.»
Mi ignorò continuando a tirare fuori i trucchi sul letto.
Oggi era particolarmente strana.
«E dai, alla fine non è nulla di che, è una bugia bianca.»
«Secondo me lui non la penserebbe proprio in questo modo, ma felici voi, felici tutti.» disse in tono strano.
Non risposi cercando nel mio armadio qualcosa da mettere.
Il campanello suonò per la seconda volta in quella giornata.
Scesi velocemente le scale accogliendo Irene in camera mia.
«Ciao!» esclamai abbracciandola.
«Tutto bene? Lei è Sophie la mia migliore amica.»
«Tutto bene, sono nervosa. Piacere sono Irene.» disse salutandola.
«Dai che andrà tutto bene sarai perfetta.» le dissi.
Mi faceva un po' tenerezza, mi ricordava me ai primi anni del liceo.Dopo due interminabili ore eravamo tutte e tre pronte.
Io indossavo una tubino abbastanza lungo per il mio solito, quasi fino al ginocchio, nero e semplice, accompagnato da un trucco abbastanza leggero. Non mi ero messa troppo in tiro dato che ci andavo solo in veste di accompagnatrice.
Irene indossava un vestito rosa confetto, non troppo corto, che risaltava la sua carnagione, accompagnato da un make up shimmer sul rosa.
Sophie aveva optato per uno short nero e un top bianco, con un trucco abbastanza pesante come suo solito.
«Possiamo andare?» chiese quest'ultima risistemando si i capelli per l'ultima volta davanti allo specchio.
«Come sto?» mi chiese Irene con tono ansioso.
«Sei perfetta, stai tranquilla.»
Scendemmo le scale salutando mia madre che ci riempii di complimenti.
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Stone Cold || Justin Bieber (#Wattys2016)
FanfictionJennifer, una ragazza insicura e infelice, intrappolata nella monotonia della sua vita, verrà catapultata nel mondo reale prima di quanto si aspetti. Copyright © All rights reserved