Capitolo 37

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«Jen.» mi disse abbracciandomi e lasciandomi un bacio leggero sulla fronte.
Gli sorrisi.
«Come stai?» mi disse.
Sophie aveva una faccia confusa, vedevo che era stata presa alla sprovvista.
«Bene penso. Comunque lei é Sophie, la mia migliore amica. Soph, lui é Justin.» dissi sorridendo ed enfatizzando un po' sul nome per far capire a Sophie chi era il ragazzo davanti ai suoi occhi.
«Piacere, sono Sophie.» gli disse rivolgendomi un sorriso un po' tirato ma complice.
Lui le sorrise.
Sapevo che non le piaceva sapere le cose all'ultimo secondo.
Lo odiava in realtà.
Ma me ne ero completamente dimenticata.
Le rivolsi uno sguardo di scuse e li portai verso la porta per scendere in cucina.
«Comunque sei bellissima.» mi sussurrò Justin dolcemente nell'orecchio, in modo che solo io potessi sentire.
«Grazie.»
Arrossii abbassando lo sguardo.
Non sapevo ancora bene come reagire o come comportarmi.
Vidi Justin dirigersi subito a salutare mia madre, e così fece Sophie.
Posai lo sguardo su mia madre. Aveva un bellissimo vestito lungo, molto simile al mio. Sembrava stanca, consumata.
Come me.
Scacciai quei pensieri dalla testa, la giornata sarebbe stata già impegnativa per me, non mi volevo addossare tristezza in più.
Ancora non avevo chiarito la situazione con mia madre e non volevo pensarci.
«Ragazzi, vogliamo andare?» disse mia madre in tono malinconico.
Annuimmo tutti seguendola verso la porta.
Per il funerale era stata scelta la chiesa del nostro paese, non del paese di mio padre, probabilmente perché comunque il suo passato rimaneva qui.
Quando arrivammo, la chiesa era già gremita di gente.
Non mi meravigliavo di questo fatto, lui era una persona buona, come si faceva a non volergli bene?
Mia madre si fermò un attimo a parlare con una vecchia amica mentre io sorpassai velocemente alcuni gruppetti di persone, fermi davanti all'entrata, seguita da Justin e Sophie.
Probabilmente stavamo per iniziare e non volevo perdere tempo.
Mi abbassai il cappello coprendo leggermente gli occhi.
Camminammo lungo la navata centrale, diretti alla prima panca.
Non mi era mai piaciuto venire in chiesa, infatti, essendo atea, non ci andavo mai.
Lo facevo solo per lui.
Vidi mia madre finalmente raggiungerci e posizionarsi di fianco a me.
Dopo alcuni minuti sentii le porte aprirsi.
Probabilmente stavano portando la salma.
Non volevo girarmi, non volevo vedere gli sguardi compassionevoli di nessuno, ne avrei visti abbastanza dopo.
La posizionarono davanti all'altare, quasi di fronte a noi.

La cerimonia fu molto intensa, non ero riuscita a trattenere le lacrime e cosí mia madre.
Non vedevo l'ora che finisse.
Poteva sembrare un pensiero egoista, ma io non volevo dargli un addio, perché il nostro non era un addio, lui sarebbe restato con me.
Mancava poco tempo ma non ce la feci.
Non riuscivo a respirare, mi mancava l'aria.
Mi alzai dalla panca uscendo dalla porta laterale.
Cercai di calmare il mio respiro.
Cercai il pacchetto di sigarette e  ne accesi una.
Aspirai avidamente il fumo che entrava nei miei polmoni.
Mi sentivo in colpa per non esser riuscita a resistere fino alla fine.
Sentii la porta dietro di me cigolare un po', e due forti braccia stringermi i fianchi.

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Scusate se sto pubblicando davvero poco, ma sono un po' impegnata in questo periodo con la scuola, mi farò perdonare.
Vi voglio bene.x

Stone Cold || Justin Bieber (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora