Capitolo 24

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N.B. Prima di iniziare il capitolo vi consiglio di ascoltare mentre leggete la canzone che vi ho lasciato sopra. Ha un grande legame affettivo per me e ci terrei davvero. Grazie mille

Finii di riporre le ultime maglie nel mio armadio. Ero tornata a casa da meno di due ore e già papà mi mancava da morire.
Ero appena uscita da quella piccola bolla che mi ero creata per ritornare alla mia monotonia.
Mamma era ancora al lavoro ma probabilmente sarebbe tornata a minuti.
Sentii il suono che mi avvisava dell'arrivo di un messaggio.

Da: Sconosciuto
Ehy ;) Sei giá tornata?

Era lui?

A: Sconosciuto
Chi sei?

Gli scrissi per sicurezza.

Da: Sconosciuto
Immagina.... Puoi. Il mio nome inizia con la J ;)

Sentii la porta di camera mia aprirsi.
Rimasi sorpresa vedendo l'espressione di mia madre.
Che cosa stava succedendo?
Mi guardò con aria compassionevole.
Non le avevo mai visto uno sguardo del genere.
«Che cosa sta succedendo?»
«Jennifer, tesoro, mi dispiace... Mi dispiace tanto.» mi disse avvicinandosi lentamente a me, quasi come se potessi morderla da un momento all'altro.
Non capivo, perché era così gentile? Cosa doveva dirmi?
Mi stavo preoccupando in una maniera assurda.
«Che cosa sta succedendo?»
Si coprí la bocca con la mano trattenendo qualche singhiozzo.
«Mamma dimmi cosa cazzo sta succedendo!» urlai preoccupata pregandola con lo sguardo.
«Papà... Non ce l'ha fatta.»
Scoppiai a ridere.
«Che cosa stai dicendo? L'ho visto due ore fa, te l'assicuro.» dissi non capendo.
«Jennifer lui non stava bene. Non ce l'ha fatta.»
«Non é vero smettila! Non dirmi cazzate!»
«Jennifer! Ti prego! Dico sul serio.»
«Che cosa intendi con stava male?! Spiegarmelo porca troia!» urlai con le lacrime agli occhi.
Sembrò sul punto di dire qualcosa ma le uscii dalla bocca solo un rantolio e qualche lamento strozzato, poi scoppiò a piangere.
Sentii un dolore assurdo al petto.
Non riuscivo più a compiere il semplice movimento di fare entrare aria nei miei polmoni.
Non l'avevo mai vista così devastata.
Le molteplici lacrime che uscivano dai miei occhi non riuscivo neanche a sentirle.
Non potevo crederci.
Mi tirai uno schiaffo, per poi tirarmene un altro e poi uno ancora.
Volevo svegliarmi dannazione.
Questo incubo stava già durando troppo.
Volevo risvegliarmi nel mio  caldo letto in lacrime e correre in camera di papà, dirgli che avevo fatto un brutto sogno e che gli volevo bene.
Urlai in preda all'isterismo.
Perché non riuscivo a svegliarmi?
Non poteva essere vero. Non stava accadendo veramente.
Cominciai a tirare le prime cose che mi capitarono sotto mano.
No. No. No. No. No.
Non poteva essere.
Mamma mi aveva detto una bugia perché voleva farmi uno scherzo.
Cominciai ad urlare accasciandomi a terra.
No.
Non era morto.
Cazzo stava benissimo.
Era la persona migliore del mondo, era buono, non avrebbe mai fatto male ad una mosca.
Non poteva essere morto così, senza un motivo apparente.
Continuai a fare questi pensieri.
Non riuscivo più a distinguere la realtà è avevo perso la cognizione del tempo.
Da quanto ero li? Ore? Minuti?
O giorni?
Sentii delle braccia cingermi le spalle.
Il buco nel petto era troppo forte per pensare a qualunque altra cosa o per meravigliarmi.
Volevo solo svegliarmi.

✖✖

Buona notte/mattina (?)
Sí, lo so, i miei orari improbabili.
Intanto volevo augurarvi un buon inizio anno!
Spero vi stiate rilassando e riposando durante queste vacanze, beh io lo sto facendo.
Premetto che sono particolarmente legata a questo capitolo, che sarà una parte importante di questa storia.
Alla prossima.x

Stone Cold || Justin Bieber (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora