Capitolo 41

551 29 0
                                    

Justin scese le scale raggiungendo la cucina.
«Tutto bene qui?» disse con fare circospetto.
«Sí tutto a posto.» dissi raggiungendolo.
«Uscite stasera?» domandò Pattie.
«No, penso proprio che ce ne staremo qui.» disse lui, mentre io annuii.
«Okay, io vado in camera mia. Mi raccomando, state attenti...» disse enfatizzando sull'ultima frase.
«Mamma ti prego...» disse lui, coprendosi la faccia con le mani.
«Okay, okay. Buonanotte.» disse lei alzando le mani in segno di resa.
«Salgo anche io, non sfornatemi marmocchi.» disse Irene ridendo.
«Questa cosa non potrebbe davvero essere piú imbarazzante. A questo punto direi che possiamo salire anche noi?» mi chiese.
Annuii seguendolo verso le scale.
Aprì la porta buttandosi sul letto.
«Che facciamo? Ci guardiamo un film?» gli chiesi girovagando per la camera.
Era spaziosa e accogliente, mi piaceva.
«Che cosa vuoi guardare?»
«Non lo so. Sorprendimi.» gli sorrisi beffarda.
Lo vidi avvicinarsi al televisore accendendolo.
«Bene bene, guarda cosa abbiamo qui. Ho scoperto il tuo lato da cattivo ragazzo.» lo presi in giro tenendo in mano i vari alcolici e qualche bustina di erba.
Sentii un cuscino arrivarmi dritto in faccia.
«Mi hai scoperto Jennifer.» disse scoppiando a ridere.
«Tua madre sa che tieni queste cosette in camera tua?»
«Oh, ha parlato lei!»
«Dai guardiamo questo film, del resto ci occupiamo dopo.»
Mi posizionai nel letto accanto a lui, che mi avvolse il braccio intorno alle spalle, avvicinandomi.
La schermata di inizio partí.
Passò meno di un quarto d'ora di noia, almeno per me, quando mi decisi a parlare.
«The avengers? Sul serio?» dissi scoppiando a ridere, tirandogli un cuscino in faccia.
«È un bel film.» disse mettendo su il broncio.
«Certo. Dove sono il grinder e le cartine?» gli chiesi.
«Secondo cassetto sotto alla scrivania.»
Ne rollai una appoggiandola sulla scrivania.
«Usciamo in balcone?» gli chiesi alzandomi.
«Vuoi guardare le stelle?» mi chiese sorridendo sghembo.
«No, voglio fumare, ma se vuoi possiamo fare anche quello.» dissi facendogli l'occhiolino.
«Wow, che ragazza romantica.»
«Lo so, grazie. Ora muovi quel bel culo.» dissi dandogli una pacca.
Aprii la portafinestra e uscimmo in balcone.
Mi sistemai il joint fra le labbra che lui accese e inspirai.
Fumo denso usciva dalle mie labbra e io mi perdevo ad osservarlo.
«Quanto sei bella.» si lasciò scappare lui mentre espirava passandomela.
Mi avvicinai a lui.
Presi un tiro trattenendolo nei miei polmoni e mi avvicinai alle sue labbra socchiuse fino a sfiorargliele lasciando che il fumo le raggiungesse.
Chiusi il tutto appoggiando le mie labbra sulle sue in un lento bacio.
Ci staccammo un secondo per riprendere fiato e mi guardò negli occhi.
«Aspettavo questo da quando ti ho incontrata per la prima volta.»
Mi fiondai nuovamente sulle sue labbra con passione e dolcezza.
Volevo esprimere tutto quello che non gli avevo detto a parole durante queste settimane e che non avrei saputo dirgli in alcun modo.
Volevo ringraziarlo per essermi rimasto a fianco ad evitare che io cadessi.
Le sue mani erano posate sui miei fianchi e le mie gli circondavano il collo.
Posai la testa contro al suo petto mentre lui cingeva il mio corpo con le braccia.
Alzai lo sguardo su di lui mentre mi accarezzai i capelli.
Era bello, bello da morire, soprattutto con la luce pallida della luna che gli illuminava il viso.
Restammo lí, abbracciati senza dire una parola.
Quanto tempo stava passando?
Secondi, minuti, magari giorni?
Non ci pensai.
Queste erano solo misure e quando si ama non ci sono misure.

Stone Cold || Justin Bieber (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora