Davanti a noi si presentarono due ragazzi che salutarono Giorgio e Giulio con un abbraccio.
X: è lei la ragazza di cui mi hai parlato Giò?
Giorgio:Si è lei.
X: Io sono Manusso e lui è Yoshimitsu ma puoi chiamarci Andrea e Matteo.
Io: Piacere, io sono Leila.
Andrea:allora che ne dici di farci ascoltare qualche pezzo?
Io: Ok.
Mi portarono in una sala, mi misi le cuffie e iniziai a reppare. Quando reppavo sentivo una strana energia...è difficile da spiegare, è come se ti sentissi padrone di te stesso e del mondo. La base finì e partì un applauso.
Matteo: bene, sei davvero brava, complimenti.
Io: grazie mille.
Andrea: abbiamo deciso di farti incidere qualche pezzo però prima dovresti firmare un contratto, hai qualche settimana per pensarci e poi ci farai sapere. Ma sei maggiorenne?
Io: ecco...no!
Matteo: Allora serve la firma dei tuoi genitori.
Io: questo è impossibile.
dissi fissando le scarpe e cercando di nascondere una lacrima che mi rigava il viso.
Giorgio: Perché è impossibile?
Io: perché mio padre non abita con noi e mia madre non acconsentirebbe mai...a lei non piace il rap!
Giorgio: Capisco! Allora come si fa ragazzi?
Matteo: dobbiamo aspettare che diventi maggiorenne. Quanto manca?
Io: tre mesi.
Matteo: ah quindi poco tempo...beh nel frattempo che aspettiamo puoi tornarci a trovare quando vuoi per incidere qualche pezzo...sempre che tu non abbia cambiato idea!
Io: no no, certo che non ho cambiato idea!
Andrea: bene, che ne dici di cantare qualche pezzo con Giorgio e Giulio.
Io: Wow.
Giuro che stavo per svenire...avrei cantato un pezzo con i miei idoli. Se è un sogno non svegliatemi mai, vi prego.
Giulio: noi abbiamo deciso di cantare "L'origine del male" la conosci?
Io:ovvio che la conosco.
Cazzo, proprio la canzone che mi imbarazzava di più al mondo...sembra che Giulio mi leggesse nel pensiero!
Andammo di nuovo in quella sala, ci mettemmo le cuffie ed iniziammo a reppare. Giulio cantava la prima strofa, io il ritornello, poi Giorgio la terra mentre alla fine dovevamo reppare insieme.
Perfetto...proprio la parte più imbarazzante dovevamo reppare insieme! Mentre reppavo Giorgio non la smetteva di togliermi gli occhi di dosso e ciò mi imbarazzava ancora di più!
Una volta finito il pezzo salutammo i ragazzi e uscimmo dall'edificio. Nel frattempo fuori era diventato buio e i lampioni illuminavano quella splendida città.
Giorgio: Dove rimarrai a dormire?
Io: beh ecco io non ho ancora prenotato un hotel.
Giulio: se vuoi puoi restare da noi.
disse con uno sguardo indifferente.
Io: Non lo so, non vorrei disturbarvi
Giorgio: Tranquilla non disturbi affatto!
Io: va bene grazie mille.
Ci dirigemmo verso un grandissimo palazzo, prendemmo l'ascensore e mi trovai davanti ad un appartamento bellissimo ma tutto in disordine.
Giulio: Eh...non far caso al disordine. Disse imbarazzato.
Io: per sdebitarmi con voi posso aiutarvi a pulire.
Giulio: per me va benissimo...anzi no, non voglio aiutarti, chiedi a Giorgio...mentre io mi accomodo sul divano e gioco a Fifa.
Giorgio: cazzo dici brò, dovremmo pulire noi, non lei...lei è nostra ospite, perciò alza il culo ed aiutami.
Io:Ahahahahah Giorgio tranquillo vi aiuto anche io.
Giorgio: se insisti tanto!
Nel giro di poche ore la casa brillava. Ci stendemmo tutti e tre sul divano esausti ma affamati.
Giulio: ordiniamo le pizze?
Giorgio&Io: per me va benissimo.
Mentre chiacchieravamo senti squillare il cellulare, era Sharon.
Io: Hey Sha non puoi sapere che mi sta succedendo.
X: perché Sharon non è venuta con te? So tutto, l'ho costretta a raccontarmi tutto, tu per me non sei più mia figlia. Volevo che finissi di studiare, che trovassi un lavoro decente, invece? Tu che hai fatto? Stai a Roma a fare la troia con dei ragazzi che nemmeno conosci?
Io: mamma, non era così!
Mamma: e allora com'è, sentiamo!
Mi allontanai dai ragazzi anche se loro si accorsero che stavo litigando con qualcuno.
Io: mi resta poco tempo da vivere cazzo, posso vivermi questi ultimi mesi...o forse giorni come voglio?
Mamma: fai come cazzo vuoi ma non contare più su di me.
E riattaccò subito. Uscii sul balcone e scoppiai a piangere. Giorgio mi raggiunse e si sedette affianco a me.
Giorgio: Allora che succede?
Io: mamma ha scoperto tutto e mi ha cacciata via di casa. Ti giuro non ce la faccio più. Non capisce che voglio vivere quel poco che mi resta...e mi tappai la bocca senza concludere la frase.
Giorgio. come? quel poco che ti resta? Ma che cazzo stai dicendo?
Io: Si Giò, ho una malattia incurabile da molti anni, e non so fino a quando vivrò. Mia madre pensa solo a se stessa e non capisce che fare rap per me è la mia vita.
Ero diventata come un fiume di lacrime e senza che me ne accorsi mi ritrovai tra le braccia di Giorgio.
Giulio: Piccioncini basta con le smancerie e venite a mangiare. Hey Lè che cosa hai?
Io: niente, non succede niente.
Giulio: E perché stavi piangendo.
Io: niente di che, per mia madre che non mi capisce...Allora, andiamo a mangiare r poi voglio guardare un film.
Giulio: aspetta, ecco...abbiamo invitato alcuni amici, ti dà fastidio?
Io: no, per niente. Chi sono?
Giorgio: Briga, Sac1, Sercho e LucaJ, li conosci?
Io: cazzo se li conosco!
Mangiammo e dopo poche ore suonarono il campanello.
Valerio: Ciao Giù...Hey aspetta, chi è questa ragazza?
Giorgio: Valè chiudi la bocca sennò te entrano le mosche!
Io:Ahahaha piacere Leila
Ragazzi: Piacere nostro.
LucaJ: avete mangiato la pizza e non ci avete aspettati, siete degli stronzi!
Giulio: brò se vuoi la pizza te le vai a comprà!
LucaJ: Gentile come sempre tu...
Valerio: Allora che facciamo?
Mattia: Ragà vogliamo fa il gioco della bottiglia?
Valerio: sisi, che bello!
Io: no ragà è da bambini!
Mattia: ma noi giochiamo con le regole per adulti!
Io: beh allora non ci gioco ahahhahah
Mattia: Eddai me sembri na bambina.
Io: oh ma vaffanculo t'ho detto che non ce voglio giocà, non insiste.
Mattia: calmate ragazzi!
Dalle canzoni Briga sembra un ragazzo dolce ma dal vivo era un vero stronzo.
Ad un tratto bussarono all porta, Giorgio andò ad aprire e una ragazza si buttò tra le sue braccia baciandolo!
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•Dopo il buio torna sempre il sole•
Fanfiction"Hai presente quando il I Aprile i tuoi amici ti mettevano i cartellini dietro la schiena con su scritte cose stupide e tu te ne accorgevi solo dopo che tutti si erano messi a ridere? Ecco, io sono così. Penso che qualcuno mi abbia riattaccato quei...