Capitolo 65

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Quando mi svegliai,stavo per gridare dallo spavento,ma appena focalizzai il tutto,mi accorsi che era solo Giulio che mi fissava. Si accorse del mio sguardo spaventato e mi sorrise debolmente per poi avvicinarsi di più e stamparmi un bacio sulla fronte,senza dire una parola.
-"Ci hai fatto spaventare." disse giocherellando con il suo amato anello.
-"Lo so,e mi dispiace." risposi alzandogli il capo per guardarlo dritto negli occhi.
-"Non fartene una colpa,l'importante è che stai bene." esclamò sorridendo come solo lui sa fare.
-"Ho fame!" dissi cambiando discorso.
-"Va bene,vado a prenderti qualcosa!" sbuffò per poi uscire dalla porta.
Mi alzai dal letto,anche se mi sentivo ancora molto debole mi affacciai alla finestra e guardai il paesaggio che mi si presentava davanti. Il sole stava quasi per tramontare ed in cielo si potevano scorgere tutte le tonalità di rosso e arancione...era uno spettacolo. Mi appoggiai al termosifone e presi il mio telefono,che Giorgio aveva posato sul comodino.
Sbloccai lo schermo e il primo messaggio che vidi fu quello di mia madre
"Ti raggiungo appena posso!"
così c'era scritto,nè un ti voglio bene,nè altro.
Bloccai il telefono e lo rimisi al suo posto,non volevo rovinarmi la giornata ancor prima di iniziarla.
Mi risedetti sul letto e notai una cicatrice ampia sul ginocchio,forse me l'ero procurata durante la caduta, forse.
Mi distesi,aggiustai le coperte in modo da coprirmi bene e aspettai che Giulio mi portasse qualcosa da mangiare.
Dopo una mezz'ora abbondante mi raggiunse con un piattino pieno di qualcosa che riconobbi quando si avvicinò di più.
-"E tu ti presenti dopo mezz'ora con la pastina, ma serio fai?" sputai acida guardando con disgusto quella brodaglia.
-"Non è colpa mia, il dottore mi ha fermato e me ne ha detto 101, mi ha raccomandato di non farti mangiare nulla di pesante. Avevo preso due pizze al prosciutto ma le ho dovute mangiare io." dissi innocentemente poggiando la pastina sul comodino.
-"Ti ho mai detto che sei uno stronzo?" sbuffai incrociando le braccia al seno.
-"Mi sei mancata tantissimo!" Disse avvicinandosi per poi poggiare la sua mano ruvida sulla mia guancia.
-"Non riuscivo a stare senza di te, giuro che se ti fosse successo qualcosa, ti avrei raggiunta!" sussurrò continuando a massaggiare la mia guancia provocandomi dei brividi.
-"Giulio, non dire così, e poi non ti libererai facilmente di me!" risi nervosamente.
-"E chi ti dice che io voglia farlo?" sussurrò con voce roca incastrando i miei occhi nei suoi.
In quel momento tutto ciò che avevo intorno scomparve, c'eravamo solo io e lui, nient'altro.
Mi facevano uno strano effetto le sue parole,e poi pronunciate in quel modo! Ero confusa, lo ero sempre stata,da quando li avevo conosciuti, era iniziata una specie di telenovela. Giorgio o Giulio? ma io ancora non riesco a darmi una risposta. Forse a me piacciono entrambi, ma non so cosa fare!
-"Giulio!" sussurrai distogliendo lo sguardo.
-"Guardami ti prego!" mi pregò appoggiando due dita sul mio mento per poi girarmi verso di lui.
-"Non riesco a farlo, non riesco a guardarti negli occhi, specialmente se mi parli così."
-"Che mi stai facendo,piccola!" disse per poi fiondarsi sulle mie labbra senza darmi il tempo di respirare.
Eppure non riuscivo a respingerlo, nessuna particella del mio corpo voleva farlo.
Approfondii il bacio, in quel momento volevo di più, e anche lui... ma io non potevo fare questo a Giorgio!
-"Fermati!" urlai allontanandolo mentre lui mi guardava incredula.
-"Che ti prende?" rise nervosamente per poi sedersi.
-"Ma non pensi a Giorgio? No perché io lo penso, non si merita tutto questo!"
-" Giorgio capirà!" mi guardò furbamente per poi infilare una mano nella maglietta.
L'allontanai velocemente anche se non lo volevo,menomale che eravamo in ospedale, altrimenti non so quanto avrei resistito.
'Ma cosa cazzo vado a pensare?' mi maledii mentalmente.
-"Che hai?" chiese interrogativo.
-"Niente, niente."
-"E perché non vuoi che ti tocchi?" domandò cercando di compiere lo stesso gesto di prima.
-"No Giulio, non posso." urlai allontanando la sua mano.
-"Peccato che il tuo corpo dice il contrario, so che mi vuoi come io voglio te!" sussurrò al mio orecchio, provocando un leggero gemito da parte mia che lui udì.
-"Vedi? il tuo corpo mi sta chiedendo di scoparti,qui!" continuò a sussurrare al mio orecchio.
-"Allontanati cazzo!" lo allontanai bruscamente. " che cazzo dici? io non ti voglio, tranquillo, ed ora se non ti dispiace, voglio stare da sola!" dissi invitandolo ad uscire.
Mi guardò con aria di sufficiente ed uscì sbattendo la porta.
Scopare? avevo sentito bene, certo! ero in questo letto d'ospedale e lui voleva scoparmi? che stronzo!
Beh ammetto che quando qvevo sentito i suoi sussurri all'orecchio, anche io lo avevo pensato, ma era stato il suo tono a farmi capire che lui voleva solo sfogarsi per poi andarsene. Giulio era sempre stato così ed io ci ricascavo ogni volta, forse perché quel qualcosa che un tempo provavo per lui non si era mai spento!

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