Capitolo 12

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Salimmo in auto e arrivammo in un ristorante.
Io: Wow è bellissimo qui.
Cazzo...io non meritavo tutto questo. Infondo mi sentivo come se lo stesso usando e non volevo continuare.
Giulio: devo parlarti...
La cameriera ci interruppe, prese le ordinazioni e ritornò poco dopo con la nostra cena.
Io: che devi dirmi?
Dissi mentre stavamo mangiando.
Giulio: preferirei parlarne a casa.
Mi stavo preoccupando, non avevo la più pallida idea di cosa volesse dirmi.
Finimmo di mangiare, firmò alcuni autografi e andammo in macchina. Dopo circa 20 minuti arrivammo a casa, dove trovammo Giorgio con una ragazza.
Giulio: andiamo sopra che il ragazzo cià da fare" disse ridendo.
Giorgio: si è meglio che smammate.
Io: okay okay tranquillo.
Salimmo in camera e Giulio mi diede un dolce bacio sul naso.
Giulio: allora...ecco, vuoi essere la mia ragazza?" e mi porse un anello stupendo. 
Oddio, non sapevo che dirgli...adesso o mai più.
Io:Giulio...
Giulio: lo sapevo io". Disse urlando ed io iniziai a spaventarmi.
Io: quando ti ho conosciuto sinceramente mi stavi un po' antipatico, ma poi, soprattutto dopo quel bacio, la mia opinione su di te è cambiata, mi sono accorta di provare qualcosa per te. Non so come dirtelo, non voglio farti soffrire ma mi sono resa conto di essere innamorata di un altro ragazzo. Perdonami ti prego.
Giulio: CHI È?? GIORGIO, VERO?
Non avevo nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia, lui continuava ad urlare mentre le lacrime iniziavano a scendere. Mi alzai e gli andai vicino per abbracciarlo.
Giulio: NON MI TOCCARE! SEI SOLO UNA GRANDISSIMA TROIA!!
Io:AH IO SAREI LA TROIA??
Giulio: ma sai che c'è?? Visto che siamo in vena di confessioni, mentre ero a Milano mi so scopato diverse ragazze!
Tanto non stavamo insieme..."
Senza accorgermene gli tirai uno schiaffo.
Io: mi fai schifo, mi ero sbagliata su di te.
Continuavamo ad insultarci mentre stavo preparando le valige per andarmene, ma ad un tratto arrivò Giorgio.
Giorgio: ma che succede qua?
Giulio: TU LO SAPEVI??" disse sbattendo una lampada a terra.
Giorgio: Che cosa brò? Calmati!
Giulio: questa troia è innamorata di te e mi ha solo usato.
Prima che Giorgio potesse rispondere, presi le valige e scesi giù piangendo.
Giorgio: aspetta ti prego...
Io: lasciami andare, tu hai altro da fare" dissi indicando la troietta mezza nuda sul divano.
Giorgio: lasciami parlare!
Mimai un "vaffanculo" e me ne andai.
Uscì fuori di casa, chiamai Sharon e le chiesi se poteva venirmi a prendere con la macchina. Lei acconsentì, e così mi incamminai verso il parcheggio dove ci saremmo incontrate. Dopo circa due ore arrivò e prima che potesse parlare, scoppiai a piangere.
Sharon: Hey, che hai?
Io: è finito tutto Shà!
Sharon: come? che vuoi dire?
Io: ti avevo detto che Giulio mi aveva baciata...poi mi ha chiesto di essere la sua ragazza e io gli ho detto che amavo Giorgio. Poi lui è entrato in camera e Giulio gli ha detto tutto!
Ah e poi non ti ho detto che L altro ieri Giorgio, era ubriaco, mi ha detto di amarmi e ieri mattina mi ha baciata. Shà quello che provavo con Giorgio non l'ho provato baciando Giulio, non potevo illuderlo!
Sharon: hai fatto bene, però secondo me hai sbagliato ad andartene!
Io: e che dovevo fare? Sopportare Giorgio con un'altra e Giulio che non la smetteva di chiamarmi troia.
Presi il cellulare e trovai 30 chiamate perse da Giorgio.
Io: Guarda Shà" dissi intristita mostrandogli il telefono.
Sharon: devi parlargli!
Io: no! basta ho sofferto troppo. Da oggi ritornerò quella di prima. Ricomincerò ad ascoltarli dalla mia cameretta come se non li avessi mai incontrati.
Sharon: va bene, come vuoi tu! Ma domani sera c'è una festa alla solita discoteca, ci sarà un rapper, e voglio che venga anche tu!
Io: va bene! Ma sai chi è?
Sharon: non ne ho la più pallida idea.
Dopo due ore arrivammo a Napoli, e siccome avevo litigato con mamma, Sharon mi accompagnò nella casa dei suoi zii, disabitata da un po'.
Sharon: domani mattina vengo a prenderti così andiamo a fare shopping.
Io: ah, domani devo andarmi a fare quella visita.
Sharon: sisi ti accompagno io.
Io: grazie mille per quello che stai facendo per me!
Sharon: infondo anche tu avresti fatto lo stesso per me!
Io: certo!
Sharon se ne andò, io mi stesi sul letto, accesi la TV, presi il telefono e, dopo avendo visto una cinquantina di chiamate e messaggi da Giorgio, lo spensi.
Mi misi a pensare a quello che mi era accaduto e dopo diversi pianti e singhiozzi, mi addormentai.

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