Pov Giorgio.
Sta volta Giulio l'aveva fatta proprio grossa. Come aveva potuto chiedere la roba a Fernando, dopo tutto quello che ci aveva fatto.
Sentii sbattere la porta e corsi in salotto dove vidi Giulio con il fiatone.
-"Tu giuro che non gli devo niente brò!" e si diresse in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
-"E perché vuole dei soldi?"
-"E che ne so io" disse bevendo un sorso.
-"Come risolviamo sta faccenda?" chiesi.
-"Non lo so, provo a chiamarlo per incontrarci da qualche parte!"
-"Io non vengo, devo stare con Leila."
-"No brò, da solo non ci vado, porta pure Leila, o che ne so, chiama Valerio e le chiedi di sta con lei!" disse sbuffando.
-"Ma perché nun te porti Valerio?"
-"Brò tu lo sai che Valerio è più codardo de me!"
-" Va bene, vengo con te!" sbuffai urtato.
Chiamai Valerio e gli chiesi di rimanere con Leila perché è lui accettò subito. Dopo una ventina di minuti arrivò a casa, salii in camera, diedi un bacio a Leila e raggiunsi Giulio che mi stava aspettando in auto.
Ormai si era fatta l'alba, avevo un po' di sonno, ma prima risolvevamo sta faccenda, prima sarei tornato a casa da Leila, speravo solo non si fosse arrabbiata.
Dopo alcuni minuti arrivammo da Fernando, bussammo e ci venne ad aprire uno spilungone tutto tatuato.
-"C'è Fernando? Domandai.
-"Si entrate!"
Arrivammo in salotto e lo trovammo lì intento a fumare.
-"Sabatello, Ferrario, che ci fate qui?" sbuffò urtato.
-"Giulio dice che i soldi che ti doveva, te li diede la settimana scorsa!" risposi con lo stesso tono.
-"No, non li ho dati a lui ma a Marco, che mi ha assicurato che te li avrebbe dati!" disse Giulio.
-"No a me non ha dato niente quel bastardo!" urlò.
Si avvicinò alle scale, urlò il suo nome e poco dopo lui comparve fischiettando.
-"Sabatello mi ha detto che i soldi li ha dati a te. È la verità?"
-"Si...ecco volevo dirtelo ma..."
-"Ma un cazzo!" urlò Fernando. "Qui il capo sono io, mettitelo bene in testa, ed ora dammi i soldi!" continuò incazzato.
-"Non li ho più!" sussurrò Marco, sperando che Fernando non lo sentisse, ma così non fu.
-"Che hai detto?? Io ti faccio saltare il cervello, brutto figlio di puttana!" disse puntandogli una pistola alla tempia.
-"No, no ti prego! Giuro che ti ridarò quei soldi tra 2 giorni."
-"Va bene, 2 giorni, altrimenti sai ciò che ti aspetta!" disse riponendo la pistola in tasca.
-"Ora che tutto è risolto noi andiamo!" dissi.
Ci accompagnò alla porta ed uscimmo, per fortuna, illesi.
-"Che t'avevo detto brò, so che le canne bruciano er cervello, ma non so così rincoglionito da dimenticarmi a chi ho dato i soldi!"
-"Si brò lo so." Dissi sovrappensiero.
Pov Leila.
Mi svegliai, ma il letto era freddo, Giorgio non era venuto a dormire.
Mi vestii in fretta e scesi in cucina dove trovai Valerio che preparava la colazione.
-"Ehi bella!" mi salutò.
-"Ciao. Giorgio dov'è?" domandai guardandomi intorno.
-"Aveva da fare con Giulio, e mi ha chiesto di rimanere con te!"
-"Mica sai dove sono andati!"
-"No mi dispiace!" sussurrò, ma mi accorsi che stava fingendo.
Ad un tratto sentii la porta aprirsi e corsi in salotto dove c'era Giulio insieme a Giorgio.
-"Buongiorno piccola!" mi salutò con un bacio sulle labbra.
-"Dove sei stato?" chiesi fredda.
-"Avevo da fare con Giulio!"
Lo guardai in cerca di una risposta più convincente, e mi diressi in camera infastidita.
Rifeci il letto, ma mi sentii accarezzare la spalla.
-"Che vuoi?" gli chiesi.
-"Ma che ti prende?" chiese interrogativo.
-"Mi prende che te ne vai in piena notte, senza dirmi nemmeno dove, ed io mi sveglio ma non ti trovo accanto a me, e mi spavento, mentre tu chissà dove te la spassavi con Giulio!" gesticolai.
-"Ma che dici, io non me la stavo spassando!" urlò.
-"E dove eri?" urlai a mia volta.
-"Vedi...avevo ragione, io e te non siamo fatti per stare insieme. Io voglio essere libero, e tu sei cosi...così oppressiva cazzo! Ti faccio so soffrire!"
-"Quindi...vuoi che me ne vada?" dissi piangendo.
-"Io ti amo, ma non possiamo stare insieme!"
-"Addio Ferrario!" urlai in preda alla rabbia, sbattendo a terra l'anello e la collana.
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•Dopo il buio torna sempre il sole•
Fanfic"Hai presente quando il I Aprile i tuoi amici ti mettevano i cartellini dietro la schiena con su scritte cose stupide e tu te ne accorgevi solo dopo che tutti si erano messi a ridere? Ecco, io sono così. Penso che qualcuno mi abbia riattaccato quei...