Capitolo 31

342 37 2
                                    

Pov Giorgio.

Sta volta Giulio l'aveva fatta proprio grossa. Come aveva potuto chiedere la roba a Fernando, dopo tutto quello che ci aveva fatto.

Sentii sbattere la porta e corsi in salotto dove vidi Giulio con il fiatone.

-"Tu giuro che non gli devo niente brò!" e si diresse in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.

-"E perché vuole dei soldi?"

-"E che ne so io" disse bevendo un sorso.

-"Come risolviamo sta faccenda?" chiesi.

-"Non lo so, provo a chiamarlo per incontrarci da qualche parte!"

-"Io non vengo, devo stare con Leila."

-"No brò, da solo non ci vado, porta pure Leila, o che ne so, chiama Valerio e le chiedi di sta con lei!" disse sbuffando.

-"Ma perché nun te porti Valerio?"

-"Brò tu lo sai che Valerio è più codardo de me!"

-" Va bene, vengo con te!" sbuffai urtato.

Chiamai Valerio e gli chiesi di rimanere con Leila perché è lui accettò subito. Dopo una ventina di minuti arrivò a casa, salii in camera, diedi un bacio a Leila e raggiunsi Giulio che mi stava aspettando in auto.

Ormai si era fatta l'alba, avevo un po' di sonno, ma prima risolvevamo sta faccenda, prima sarei tornato a casa da Leila, speravo solo non si fosse arrabbiata.

Dopo alcuni minuti arrivammo da Fernando, bussammo e ci venne ad aprire uno spilungone tutto tatuato.

-"C'è Fernando? Domandai.

-"Si entrate!"

Arrivammo in salotto e lo trovammo lì intento a fumare.

-"Sabatello, Ferrario, che ci fate qui?" sbuffò urtato.

-"Giulio dice che i soldi che ti doveva, te li diede la settimana scorsa!" risposi con lo stesso tono.

-"No, non li ho dati a lui ma a Marco, che mi ha assicurato che te li avrebbe dati!" disse Giulio.

-"No a me non ha dato niente quel bastardo!" urlò.

Si avvicinò alle scale, urlò il suo nome e poco dopo lui comparve fischiettando.

-"Sabatello mi ha detto che i soldi li ha dati a te. È la verità?"

-"Si...ecco volevo dirtelo ma..."

-"Ma un cazzo!" urlò Fernando. "Qui il capo sono io, mettitelo bene in testa, ed ora dammi i soldi!" continuò incazzato.

-"Non li ho più!" sussurrò Marco, sperando che Fernando non lo sentisse, ma così non fu.

-"Che hai detto?? Io ti faccio saltare il cervello, brutto figlio di puttana!" disse puntandogli una pistola alla tempia.

-"No, no ti prego! Giuro che ti ridarò quei soldi tra 2 giorni."

-"Va bene, 2 giorni, altrimenti sai ciò che ti aspetta!" disse riponendo la pistola in tasca.

-"Ora che tutto è risolto noi andiamo!" dissi.

Ci accompagnò alla porta ed uscimmo, per fortuna, illesi.

-"Che t'avevo detto brò, so che le canne bruciano er cervello, ma non so così rincoglionito da dimenticarmi a chi ho dato i soldi!"

-"Si brò lo so." Dissi sovrappensiero.

Pov Leila.

Mi svegliai, ma il letto era freddo, Giorgio non era venuto a dormire.

Mi vestii in fretta e scesi in cucina dove trovai Valerio che preparava la colazione.

-"Ehi bella!" mi salutò.

-"Ciao. Giorgio dov'è?" domandai guardandomi intorno.

-"Aveva da fare con Giulio, e mi ha chiesto di rimanere con te!"

-"Mica sai dove sono andati!"

-"No mi dispiace!" sussurrò, ma mi accorsi che stava fingendo.

Ad un tratto sentii la porta aprirsi e corsi in salotto dove c'era Giulio insieme a Giorgio.

-"Buongiorno piccola!" mi salutò con un bacio sulle labbra.

-"Dove sei stato?" chiesi fredda.

-"Avevo da fare con Giulio!"

Lo guardai in cerca di una risposta più convincente, e mi diressi in camera infastidita.

Rifeci il letto, ma mi sentii accarezzare la spalla.

-"Che vuoi?" gli chiesi.

-"Ma che ti prende?" chiese interrogativo.

-"Mi prende che te ne vai in piena notte, senza dirmi nemmeno dove, ed io mi sveglio ma non ti trovo accanto a me, e mi spavento, mentre tu chissà dove te la spassavi con Giulio!" gesticolai.

-"Ma che dici, io non me la stavo spassando!" urlò.

-"E dove eri?" urlai a mia volta.

-"Vedi...avevo ragione, io e te non siamo fatti per stare insieme. Io voglio essere libero, e tu sei cosi...così oppressiva cazzo! Ti faccio so soffrire!"

-"Quindi...vuoi che me ne vada?" dissi piangendo.

-"Io ti amo, ma non possiamo stare insieme!"

-"Addio Ferrario!" urlai in preda alla rabbia, sbattendo a terra l'anello e la collana.

•Dopo il buio torna sempre il sole•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora