Capitolo 63

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-"A-aspetti!" balbettai fermando il dottore che si stava dirigendo nella stanza.
-"Voglio vederla un ultima volta!" dissi piangendo e lui annuì.
Entrai e mi si spezzò il cuore, non volevo vederla così, e sapere di non poter fare niente mi faceva imbestialire.
-"Non voglio lasciarti amore, ti prego svegliati, sai che con le parole sono una frana e proprio di ciò io mi pento. Mi pento di non averti amata come meritavi, forse se non ci fossimo mai incontrati tu non staresti qui. Mi hai cambiato radicalmente, non pensavo di poter dire ad una ragazza 'ti amò' e pensarlo veramente, ero menefreghista, acido ed incazzato con il mondo e tu mi hai insegnato ad amare ed a gioire. Hai ancora molto da imparare dalla vita, perciò ti prego, apri quei fottutissimi occhi e torna da me!" dissi accarezzandole la mano.

Laila POV
Vidi una luce, quasi come un fulmine e poi una mano mi condusse davanti ad una porta. Senza esitare la aprii. Mi ritrovai nella mia vecchia classe delle elementari, c'erano tutti i miei compagni e c'ero anche io.
-"Maestra cos'è la morte?" chiese quella bambina che riconobbi essere me da piccola.
-"Leila, la morte arriva quando meno te lo aspetti, è un fulmine a ciel sereno, ma può liberare anche l'anima dalle sofferenza,per questo bambino vi dico..."
Perché mi trovavo lì? Che cosa stava succedendo?
Mi raggiunse un ragazzo, avrà avuto circa 17 anni, se non di meno.
-"Perché mi trovo qui?" chiesi guardandomi intorno alla ricerca di qualcuno che potessi conoscere.
-"Questa è l'entrata del paradiso, sei in fondo di vita, devi scegliere tu ora se continuare a vivere o raggiungerci in Paradiso. È tutto nelle tue mani."
Gli sorrisi debolmente e mi sedetti su una piccola panchina poggiandomi le mani sulla testa.
Sinceramente non sapevo cosa fare, la morte mi avrebbe liberata da tutto, ma poi pensai a Giorgio, alla mia piccola Arya, non potevo stare senza di loro, ma nello stesso tempo volevo un pò di pace. Cosa dovevo fare?
Sentii afferrarmi la mano, qualcuno l'accarezzava delicatamente, riconoscerei quel tocco anche tra milioni. Sentivo le sue parole, volevo  rispondergli che lo amavo anche io e che non volevo perderlo ma non ci riuscivo. Stava piangendo accanto a me, stava soffrendo come non mai, ma prima o poi lo avrebbe accettato, non potevamo continuare così. Si sarebbe preso cura di Arya, avrebbe trovato qualcuno che lo meritasse e sarebbe stato felice...senza di me.
Mi alzai dalla panchina e raggiunsi l'angelo che mi stava aspettando quasi impaziente, gli sorrisi e dissi:
-"Ho fatto la mia scelta!"

POV GIORGIO
Avevo perso le speranze, era così che doveva andare, sarei stato fedele a lei per l'eternità, non volevo più innamorarmi e ora che non l'avrò più al mio fianco, mi prenderò cura di nostra figlia.
Non riuscivo a pensare ad una vita senza di lei, il suo sorriso, le sue fossette stupende che mi ricordavano quelle di mia nonna ed il suo viso angelico di cui mi ero innamorato.
Restai accanto a lei finché non mi raggiunse Giulio, che dopo varie imprecazioni nei confronti del dottore, riuscì ad entrare insieme ad Arya.
-"Ti prego, dimmi che non è quello che penso." sussurrò Giulio avvicinandosi.
-"Si, la sua vita è appesa a quel filo e quando usciremo da qui, il medico lo staccherà." dissi.
-"Perché cazzo!" sbraitò Giulio facendo spaventare la piccola. Me la porse e la cullai tra le mie braccia, era così innocente, proprio come sua madre, non sapeva che presto lei non poteva più cullarla o accarezzarla.
-"Ragazzi, dovreste uscire!" il medico spalancò la porta e ci invitò ad uscire. Le diedi un ultimo candido bacio, e mi allontanai.
-"Giò-Giorgio." sentii chiamarmi e mi voltai velocemente.
Avevo sentito la sua voce, mi aveva chiamato, ma quando la raggiunsi tutto era al suo posto. Era stata la mia immaginazione, impossibile, non ero pazzo, io l'avevo sentita cazzo!

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