Giorgio: chi era?"
Io: mamma, non lo so, mi ha detto di andare lì e di non peggiorare le cose. Ho paura che sia successo qualcosa di grave." dissi raggiungendoli sul divano.
Giorgio: vestiti che andiamo!"
Io: va bene!" e mi avviai verso le scale.
Giorgio: stai tranquilla, non è successo niente!"
Tranquilla...in quel momento ero tutto tranne che quello. Pensavo a cosa sarebbe potuto accadere, e se si era ammalata? No, non era successo niente di grave, non dovevo agitarmi. Mi vestii velocemente e raggiunsi i ragazzi nel salotto.
Giorgio: allora possiamo andare? Giù vieni anche tu?"
Giulio: preferisco rimanere qui." disse accendendosi una canna.
Io: va bene. a domani, rimarremo a dormire da mamma."
Durante il viaggio in auto ero molto agitata, Giorgio lo notò e mise la sua mano sulla mia.
Io: ho paura" dissi trattenendo qualche lacrima.
Giorgio: ma cosa ti ha detto?"
Io: stava piangendo, te l'ho già detto, mi ha detto di andare subito lì e di non peggiorare le cose. Ma non so di cosa parlava."
Io: non devi agitarti, pensa a nostro figlio!"
Appena disse "nostro" mi girai verso di lui e gli sorrisi.
Giorgio: perché ridi?" mi guardò interrogativo.
Io: hai detto "nostro", e mi fa piacere."
Giorgio: amore io lo considero mio figlio, anche se non è così. Non sono un mostro, anche se il mio nome direbbe il contrario ahah! Sono un mostro con chi se lo merita."
Quelle parole mi rimasero impresse! Non gli avevo mai chiesto della sua famiglia, anche se dalle sue canzoni avevo intuito di un passato non bello.
Giorgio: a che pensi? Sei così silenziosa...non accade spesso"
Io: scemo...mi stavo chiedendo, la tua famiglia?"
Non l'avessi mai detto! Strinse le mani al volante, fin quando le nocche diventarono bianche e il suo sorriso si trasformò in un'espressione di disgusto.
Io: scusa...non dovevo chiederlo, fai finta che non sia successo niente!"
Giorgio: non è colpa tua, è normale che tu me lo chieda, ma non vorrei parlarne, ho sofferto molto!"
Io: tranquillo, non pensavo che avessi sofferto così tanto." dissi stringendogli la mano.
Giorgio: ecco perché ti amo...tu non sei come le altre. Alison voleva a tutti i costi che glielo raccontassi...si è rassegnata solo quando l'ha saputo."
Io: quindi lei lo sa?"
Giorgio: non gliel'ho detto io, se lo è fatto dire da Giulio. Lo racconterò anche a te, ma non stasera.
Dopo due ore di viaggio arrivammo davanti casa mia. Prima di suonare il campanello sentii delle urla e riconobbi subito quella voce.
Io: c'è mio padre!" dissi tremando.
Giorgio: ci sono io!" e mi strinse la mano.
Aprii la porta andai in salotto e mio padre si voltò di scatto per scrutarmi.
Non era come lo ricordavo io, erano alcuni anni che non lo vedevo, ma era cambiato molto.
Papà: fai le valige, muoviti!" e mi strattonò.
Giorgio si avvicinò ma lo fermai.
Io: perché?"
Mamma: ti prego piccola ascoltalo!"
Papà: vieni con me a Milano! So tutto, anche della tua gravidanza, non pensavo fossi così!"
A quelle parole, mi sentii male, era come una coltellata al cuore, mi considerava una puttana.
Io: io non vado da nessuna parte, sto bene a Roma!"
Papà: tu vieni con me, e non si discute!!"
Io: NO!"
Mamma: Leila non peggiorare le cose...starai bene a Milano."
Io: ma che state dicendo? Mamma, ma ti senti?? Fino all'altro giorno volevi che stessi con Giorgio, e ora arriva questo bastardo..." non finì la frase, che mi arrivò uno schiaffo!"
Giorgio andò verso mio padre ma gli urlai "STANNE FUORI!" e lui fece alcuni passi indietro.
Io: sai, sei solo un bastardo!! Ti rendi conto, ti presenti qui dopo anni che non ti vedo per portarmi a Milano? Non mi hai mai voluta bene, per te sono sempre stata un errore! Non hai pensato come mi sono sentita quando ci hai lasciate eh? Per colpa tua mamma si ammazzata dalla mattina alla sera per farmi mangiare e farmi andare a scuola. Mi dispiace ma se sei cambiato, è troppo tardi, per me non sei mio padre!"
Mio padre sgranò gli occhi e mi si avvicinò. Avevo paura, ma finalmente dopo anni che avevo tenuto questo dentro, gli avevo detto la verità!
Papà: ma che pensi che io non abbia sofferto per la tua malattia e la separazione?" disse acido.
Io: ma che cazzo dici? A te non è mai importato nè di me, nè di mamma, sei rimasta con lei solo perché è rimasta incinta..."
Papà: come il tuo ragazzo!" disse ridendo.
Io: mi dispiace deluderti ma il bambino non è suo figlio, ma mi ama così tanto da prendersi cura di me e del bambino, cosa che non hai fatto tu!"
Papà: sono pochi anni che non ci vediamo, e hai iniziato a fare la puttana!"
Giorgio non resistette e gli tirò un pugno in pieno volto. Mi fiondai su di lui e lo allontanai. Mio padre tirò fuori un coltellino e gli intimò di allontanarsi e di non farsi gli affari nostri.
Io: G-Giorgio, non intrometterti cazzo! E tu che vuoi fare con quel coltello, ammazzarmi eh?"
Papà: non avvicinarti o lo faccio!"
Io: Sai mi fai schifo, non pensavo arrivasti a questo punto, chiamare puttana tua figlia, sangue del tuo stesso sangue!"
Papà: e perché tu come consideri una ragazza che si fa mettere incinta dal primo che incontra?! Ti rendi conto con chi ti sei messa?" disse squadrando Giorgio.
Io: ora basta, non voglio perdere il controllo. Vattene, questa non è casa tua, vai dalla tua puttana a Milano!"
Papà: quella che tu chiami puttana è l'unica donna che ho mai amato."
Io: VATTENE!!" dissi perdendo il controllo.
Lui posò il coltello in tasca, si diresse all'uscita e uscì sbattendo la porta.
Mi sedetti sul divano, stavo tremando e mi girava la testa.
Mamma stava piangendo e si mise accanto a me abbracciandomi.
Giorgio andò in cucina, prese due bicchieri d'acqua e li porse a me e a mamma.
Mamma: perdonami, non pensavo fosse così!"
Io: perché l'hai fatto entrare?" dissi bevendo un sorso d'acqua.
Mamma: voleva parlarmi ma poi si è alterato e mi ha messo le mani addosso." disse chinando la testa.
Io: perché non me l'hai detto prima? Giuro se lo trovo di nuovo gli spacco la faccia" dissi stringendo i pugni.
Giorgio: piccola calmati, che ne dici se andiamo a dormire? Non puoi arrabbiarti così. Se si avvicinerà di nuovo a te gli rompo i denti e di certo tu non mi fermerai."
Io: andiamo a dormire, mamma dai, non pensarci più!"
Mamma: va bene, vi raggiungo subito.
Presi Giorgio per mano, ci dirigemmo in camera mia e ci stendemmo sul letto addormentandoci poco dopo.
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•Dopo il buio torna sempre il sole•
Fanfiction"Hai presente quando il I Aprile i tuoi amici ti mettevano i cartellini dietro la schiena con su scritte cose stupide e tu te ne accorgevi solo dopo che tutti si erano messi a ridere? Ecco, io sono così. Penso che qualcuno mi abbia riattaccato quei...