Capitolo 46

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POV Leila.

Era quasi mezz' che Giorgio si trovava in bagno e sinceramente iniziavo a preoccuparmi.

-"Raga io vado a cercare Giorgio, attenti ad Arya!"

I ragazzi annuirono ed io mi diressi in bagno con un brutto presentimento.

-"Giorgio!" urlai, ma quando lo vidi con una pistola puntata alla tempia, la voce mì mancò. Spostai di qualche centimetro lo sguardo e vidi Massimo che rideva.

-"Lascialo!" gli urlai contro avvicinandomi.

-"Gli avevo detto di non mettersi contro di me ma non ha voluto ascoltarmi!" rispose con voce calma.

-"O lo lasci o esco a chiamare la polizia!" continuai ad urlare cercando di strattonarlo ma senza alcun risultato.

-"Se esci da qui lo ammazzo, semplice!"

-"Ma che cazzo vuoi eh? Mettitelo in testa, Arya non è tua figlia!!" urlai.

-" Lei è mia figlia e tu lo sai bene, prima di stare con me, non sei mai stata con nessuno, beh come lo so, è molto evidente!" rispose.
-"Ma tu non hai voluto saperne e quindi per me non è tua figlia!"
-"Senti a me non me ne frega, però voglio essere lasciato in pace, non vi sto seguendo, sono solo in vacanza con la mia ragazza e non sapevo che foste qui!". Ripose la pistola in tasca e uscì dal bagno guardando Giorgio con sguardo assassino.
-"MA CHE CAZZO TI È SALTATO IN TESTA DI FARE? EH?! VOLEVI FARTI AMMAZZARE??SE NON FOSSI VENUTA IO TU AVREBBE UCCISO, TE NE RENDI CONTO!!" urlai dandogli di colpi al petto.
-"Tranquilla, sapevo difendermi anche senza di te!" rispose freddo per poi uscire e lasciarmi lì a singhiozzare.
Mi sciacquai la faccia e raggiunsi gli altri ragazzi mentre Giorgio continuava a non degnarmi di uno sguardo.
-"Hey ma che avete?" chiese ad un tratto Valerio vedendo che nessuno dei due proferiva parola.
-"Niente!" risposi sfoggiando un sorriso falso.
Giorgio guardò Valerio, poi me, si alzò arrabbiato e uscì dal ristorante.
-"Ma che gli prende?!" chiese Giulio sorpreso dalla reazione di Giorgio.
-"Non lo so!" risposi alzandomi,cercando di raggiungerlo.
Uscii dal ristorante, percosi qualche metro ma non lo vidi da nessuna parte e così mi incamminai verso la spiaggia.
Era lì, si spogliò per poi tuffarsi nell'acqua gelida.
Senza che lui se ne accorgesse, mi spogliai rimanendo in intimo e lo raggiunsi.
-"Vattene, voglio rimanere da solo!" urlò voltandosi verso di me per poi avvicinarsi pericolosamente.
Vedevo i suoi occhi iniettati di odio e vendetta e l'unica reazione che ebbi in quel momento fu quella di abbracciarlo.
Mi scansò brutalmente e continuò a nuotare come se niente fosse.
-"Mi spieghi che hai?" urlai quando uscì dall'acqua.
-"Niente!" rispose sicuro sedendosi sulla sabbia fredda.
Mi sedetti accanto a lui e gli strinsi la mano, questa volta non si ritrasse.
-"Sai quando mi ha rinfacciato quando siete andati a letto e tu invece di nominare me, urlavi il suo nome, mi so sentito una merda, non so il motivo!" disse giocando con la sabbia.
Io arrossii violentemente e gli strinsi di più la mano.
-"Può darsi anche che urlavo il suo nome, ma pensavo che al suo posto stessi tu, te lo assicuro!".
Sul suo viso spuntò un sorriso da un orecchio all'altro e si avventò sulle mie labbra baciandomi appassionatamente.
-"Io amo solo te, te lo ripeto per l'ennesima volta!" lo rimproverai.
-"Lo so, anche io voglio solo te, ma immagina che Alison sia venuta da te a raccontarti i dettagli di quando andavamo a letto, come ti saresti sentita?" mi chiese cogliendomi alla sprovvista.
-"Le avrei spaccato sicuramente la faccia ahaha!" ironizzai rivestendomi.
-"Ecco, visto che ho ragione. È meglio se andiamo a cambiarci, chiamo i ragazzi, gli dico di ritornare in albergo!" mi sorrise per poi allontanarsi e chiamare Valerio.
Si rivestì velocemente, mi prese per mano e ci dirigemmo verso l'hotel.
-"Ho fame!" confessò Giorgio serio.
-"Ordiniamo una pizza?" risposi ridendo, sapendo che sicuramente sarebbe stata una schifezza.
-"Non di cibo, ma di te!" disse con sguardo malizioso.
-"Stop, stop, i ragazzi stanno arrivando, non voglio che ci trovino, sai....!" lo fermai.
-"Tranquilla, i ragazzi non tornano adesso!" rispose per poi baciarmi appassionatamente.
Io ricambiai ma venni fermata dal rumore della serratura.
-"Eheh non siamo arrivati in un momento giusto mi sembra?!" ci provocò Giulio buttandosi a peso morto sul letto.
-"Ti odio Giò!" risposi arrossendo.
Presi Arya che dormiva beatamente tra le braccia di Valerio e la poggiai nella sua culla.
Andai sul balcone e decisi di chiamare Sharon, la quale rispose dopo tre squilli.
-"Amore come sta Arya?" chiese preoccupata senza nemmeno salutarmi.
-"Ciao eh, noi tutto bene!" ironizzai.
-"Dai seria, come sta?" chiese di nuovo scocciata.
-"Tranquilla sta bene, quella che ha problemi sei tu, vero?" le chiesi ridendo.
-"Uff Luca, sta diventando opprimente!" sbuffò ridendo.
-"Ahaha scusa diglielo che vuoi aria!"
-"Eh, non ho il coraggio!" rispose ridendo.
-"Provaci. A proposito, mica hai detto qualcosa su Arya a mia madre? Non voglio che si preoccupi!" le chiesi.
-"Nono, non sa niente." rispose rassicurandomi.
-"Bene, voglio chiamarla,
ci sentiamo domani. E chiamami te qualche volta!" la rimproverai.
-"Va bene ahaha!" e riattaccò.
Composi il numero di mia madre, mi sedetti a terra e la chiamai.
-"Mamy, mi manchi tanto!" le dissi.
-"Anche tu piccolina mia, vi state divertendo?" chiese calorosamente.
-"Certo, qua è bellissimo!" riposi omettendo il fatto che mia figlia stava per morire e che io e Giorgio litigavamo quasi ogni giorno.
-"Mi fa piacere, anche io ho deciso di andare in vacanza con delle amiche!" mi informò entusiasta.
-"Ti serve una bella vacanza!" dissi.
-"Si lo so, ci sentiamo presto piccola, mi raccomando, divertiti!"
-"Si mamma, anche tu!" le mandi un bacio attraverso il cellulare e riattaccai.
Raggiunsi i ragazzi in camera, e mi accorsi che nel frattempo la camera era diventata una cappa di fumo.
-"Ma che siete impazziti? Andate fuori a fumare!" li rimproverai urlando.
-"Si piccolè statte calma!" rispose Giulio, evidentemente già fatto.
Mi sedetti sul letto, accesi la TV e cercai di addormentarmi mentre u ragazzi continuavano a fumare e bere smisuratamente.
Non riuscendo a chiudere occhio per via delle loro risate continue, andai sul balcone e vidi che tutti e tre erano fatti persi.
Accompagnai Giulio e Valerio nella loro camera contro la loro volontà e quando tornai vidi Giorgio in boxer disteso sul letto con lo sguardo fisso su di me.
Mi distesi accanto a lui, feci finta di non accorgermene e mi girai dall altro lato.
Sapevo che qualsiasi parola gli avevi rivolto, mi avrebbe attaccato e sicuramente avremmo litigato, perché era l'alcool a parlare al suo posto.
Si girò verso di me, mi strinse tra le sue braccia e ci addormentammo insieme.

•Dopo il buio torna sempre il sole•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora