Capitolo 46

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Mattia's pov.

Una pausa.

Ho bisogno di una pausa, non so perché l'ho detto ma avverto la sensazione di dover staccare la spina su tutto.

Io la amo.
E non capisco la sua reazione esagerata, non penso di aver fatto niente di male, in questo periodo.

Devo concentrarmi solo e unicamente sulla musica, il mio futuro. Non che lei non lo sia, ma solo questo mi assicura la sopravvivenza.

La amo tantissimo e non ce la faccio a dirle addio, ma devo. Ho un nodo in gola tremendo e faccio fatica a trattenere le lacrime.

No, le lacrime no, almeno non qua.

La devo lasciar andare. Devo.

Perrie's pov.

Mi precipito nel bagno non curandomi di chi ci sia.

Sto male, malissimo.
Non posso fare a meno di piangere. Le lacrime scendono a fiotti e no, non voglio fermarle. Fa bene sfogarmi.

Ma no, non permetterò a Mattia di rovinarmi ancora la vita, un'altra volta.

Adesso non sento più le voci vivaci di prima, solo bisbiglii indecifrabili.

Mi sento malissimo.

Non so neanche con che faccia tosta è venuto a dirmi questo, facendo l'innocentino.

Mi sciacquo la faccia e poggio le mani sul bordo del lavandino. Per un minuto mi guardo allo specchio e vedo un'altra persona: i capelli scuri arruffati, le occhiaie e il mascara colato.

Quel grandissimo bastardo.

Mi do una sistemata e esco, estranea dal mondo che mi circonda.

Mi dirigo in camera e mi butto sul letto.

Sento qualcuno muoversi.
I miei singhiozzi vengono soffocati dal cuscino.
Si avvicina, ma non riesco a capire bene chi è, e poi dalla sua voce comprendo: Shaila.

«Avanti, dimmi che hai...» sibila accarezzandomi delicatamente la schiena.

Non voglio vederla un minuto di più.

I singhiozzi cessano e mi metto a sedere sul letto.

«Non voglio più vederti, a te e quel coglione di Mattia, vattene!» sbotto alterata.

Stringo sotto di me il copriletto, e adesso sento solo il battito del cuore accelerato.

«Perché?» sussurra ancora.

Mi sta dando sui nervi, ho una faccia disgustata.

«Mi sono rotta il cazzo!» vomito acidamente.

Shaila sparisce, e riprendo condizione del tempo.

Mi reco in video box.

«Vi prego, posso parlare con Virginia, è importante» dico posizionando le mani in segno di preghiera.
La direzione accetta e mi dirigo in sala relax, dove sicuramente mi starà già aspettando.

Benvenuta||MattiaBriga.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora