Capitolo 27

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Mattia's pov.
Per tutto il resto della giornata non ho visto Perrie, sembra scomparsa per un po' dalla mia vita, dopo la sera del mio compleanno. Non l'ho ne vista e né sentita. Sto andando a trovare Klaudia per chiederle notizie.
Arrivo in stanza e busso.
«Hey struzzo» urla abbracciandomi.
Ricambio e mi siedo.
«Klà, hai visto Perrie?» chiedo.
Inizia a fissare il pavimento e si limita solo a stare zitta.
«Allora?» le chiedo abbassando lo sguardo e battendo i piedi ripetutamente.
Ancora silenzio.

Faccio un colpo di tosse e Klaudia mi guarda.

«i-in ospedale»balbetta.
Guardo la finestra, le scarpe e poi di nuovo la "ballerina".
«cosa?» chiedo incredulo.« È strano che sia andato all'ospedale e non mi abbia detto niente» continuo.

Emette una strana risatina e poi si siede affianco a me.
«ecco, questo è il problema» dice
non capisco.
Ancora silenzio.
Ho una faccia cupa e così Klaudia si decide a parlare.
«non ti voleva dire niente, perché sa che la prenderesti male» continua.
Sospiro e le dico di spiegare meglio.
«Mattia, cazzo è andata all'ospedale per ..» si blocca e riprende fiato.
«abortire» articola.

Ad un tratto mi sento mancare l'aria, il mio cuore accelera e faccio un mezzo sorrisetto.
«stai scherzando?» balbetto.
Fa un segno di disapprovazione con la testa.
Poggio i gomiti sulle ginocchia e metto una mano tra i capelli, respiro profondamente per non perdere il controllo. Lei sapeva quanto volevo una bella famiglia.

Senza dire una parola scendo nella hall per prender un po' d'aria.

Perrie's pov.
22.37.
Ecco l'ora che porta il mio telefono.
mi alzo.
Apro la doccia e faccio per spogliarmi quando mi squilla il telefono.

Sbuffo.

Non faccio in tempo a vedere la telefonata e rispondo immediatamente.

«Mattia» dico dopo aver capito chi è.
«ti devo parlare» balbetta con un tono freddo.
«non ora»
«è urgente»
«Mattia, scendo tra mezz'ora»
«Ora, è importante»
«Non posso venire»
«Allora vengo io, tra due minuti, aspettami»

Richiudo la telefonata, qualunque cose volesse dirmi penso non sia tanto bella.
Faccio un segno della croce e mi siedo sul letto.
Mattia apre all'improvviso la porta, e mi irrigidisco.
«Allora, che hai?» dico dopo qualche minuto di silenzio.
Prende una sedia e si posiziona difronte a me.
«Mattia, sei strano»
Incatena i suoi occhi con i miei.
«H-hai abortito» dice con la voce spezzata, sembra che sta per piangere.
Si alza e sbatte il suo telefono sul tavolo.

«Mattia ti prego, adesso ti siedi e ti calmi» cerco di fargli mantenere il controllo.
«Ma che cazzo ci sto a fa qui, porca puttana» dice gesticolando e io con gli occhi seguo ogni suo movimento.
«Mattia, ascolta ti prego, l'ho fatto per un motivo» sussurro.
«sai, non me ne può fregar di meno, so stanco de senti sempre ste cazzate, la vita adesso è tua, spetta a te decidere cosa dovrai fare. Buona fortuna»
Si avvicina mi prende il viso e mi lascia un bacio in fronte. Prende le chiavi, il telefono e sbatte la porta.

Ecco,il mio peggior incubo si era avverato: restare sola senza Mattia.

Benvenuta||MattiaBriga.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora