Capitolo 49

260 27 0
                                    

Perrie's pov.

Entriamo in casetta, e avverto la tensione tra me e Mattia fin dentro le vene. Ci sediamo sul divanetto indifferenti, non riesco più a sopportare questa situazione. Non è più  Mattia, non è più il ragazzo per cui ho lottato, non è più lui.


Mi ricordo come se fosse ieri la prima volta che ci siamo visti, era la puntata speciale di sabato della formazione della classe, dato che nelle prove generali non capitammo insieme.

Me lo ricordo, un fottuto ricordo che segnò l'inizio di tutto. La redazione ci aveva informato che la puntata iniziava tra 30 secondi, ci eravamo messi in posizione proprio per cominciare, quando scambio lo sguardo con Mattia. Quando lo vidi avevo gli stessi brividi di quando lo guardo ora, anzi, all'inizio anche di più.

La categoria 'rap' fu una delle prima ad essere decretate, ma all'ultimo minuto saltò fuori che il posto disponibile era solo uno. A quel punto non seppi cosa e in chi credere, io volevo che entrasse lui, per conoscerlo meglio e soprattutto perché se lo meritava, perché si, la prima volta che ci siamo guardati mi ha letteralmente stregato. E infatti fu così, lui entrò, e fece un'esibizione, mi pare 'L'amore è qua',un pezzo bellissimo.

Dopo un po' tocco a me, la paura di non farcela era tanta, ma ero sicura di tirar fuori il mio meglio, soprattutto in questi casi.

E fu così: entrai. Entrammo entrambi, e infatti ora siamo qua in casetta. I primi giorni dell'hotel, mi contenevo dalla voglia di conoscerlo, ma alle fine fece lui il passo avanti e fu il colpo decisivo, ma non pensavo che la situazione sarebbe degenerata da qualche mese all'altro.


Entra Emma in casetta salutandoci.

«Siete stati na bomba!» esclama gesticolando.

Sorrido leggermente, come penso anche gli altri.

«Analizziamo un po', vediamo....» dice scorrendo il dito sul foglio.

«La prima prova»sospira «The Kolors con Pompeii, contro Perrie con 1,2,3» sospira un'altra volta e chiude i fogli.

«Punto ai The Kolors, perché non avevi messo grinta, devi essere più convinta di te, mentre canti lo vedo che ci sono pensieri che ti vagano per la testa» continua.

A quelle parole mi limito a stare zitta, mi ha capita troppo bene. Tutte quelle fottute parole, vagano nella mente ricalcando i miei sbagli.

«Ballo Corale della squadra blu, contro Cristian, e infatti li hai stracciati tutti» dice rivolgendosi a Cristian.

«La terza prova...» biascica mordendosi il dito con i canini.
«Ho schierato voi due» continua indicando con la penna me e Mattia.
«Ma i punti li ha presi Stash».

Ne ero certa. Era ovvio che non riuscivamo a cantare, tra noi non c'era la sintonia, la melodia che ci coinvolgeva, non c'era un cazzo.

«Poi Klaudia contro Paola, e punto a Klaudia».

«Virginia contro Mattia, punto a Virginia».

Mattia stringe le labbra, come se stesse per trattenere una bestemmia.

«Al ballottaggio va Cristian»

Analizziamo anche la seconda manche, ha detto che in questo pezzo sono stata una grande e non può farmi altro che piacere, così ho salvato la squadra, perché tutto ha un peso diverso, se prendo il punto vuol dire che lo devo fare per non far uscire un componente, che può essere chiunque, persino io.

«Vabbè, comunque buonanotte belli, e riposatevi»ci saluta e scompare nel buio della notte.

«Vai a parlarci!» sussurra Klaudia sedendosi vicino a me e indicando col pollice Mattia, che è seduto al tavolo e sta mangiando.

«No» biascico.

Quanto vorrei chiarire tutto in uno schiocco di dita, ma so che è molto più difficile.

Mi alzo lentamente e mi dirigo dal lato di Mattia, mentre lui alza la testa per osservarmi.

«Dobbiamo parlare» dico con non so quale coraggio. Ho sempre pensato di non avere peli sulla lingua, ma mi sbagliavo.

Lancio un'occhiata a Klaudia e faccio segno di andarsene.

Mattia annuisce senza fiatare, è questo il suo comportamento che mi dà più fastidio.

«Hai avuto solo conclusioni affrettate, che ce dobbiamo dì» continua.

Sbuffo e mi alzo, ormai Klaudia è già andata via e non ho più nessuna scusa per scappare. Lo so che posso sembrare una bastarda, ma in questo momento vorrei darmela a gambe, come quando aveva detto che mi amava.

«Io non penso proprio..» balbetto tremando.

Dentro di me sento solo il cuore battere all'impazzata, fino alle dita dei piedi.

«Che cazzo vuol dire? Tu hai fatto tutto, porca puttana!» dice urlando.

La rabbia mi ribolle dentro.

Sbatto il pugno sul tavolo e strattono la maglia di Mattia per farmi passare.

Ho bisogno delle pillole, ma non posso proprio, mi devo controllare.
Inizio a respirare faticosamente, questo succede sempre quando entro nel panico, è il modo in cui reagisce il mio corpo.

«Puoi resistere» dico ripetendo tra me e me. Ma no, non posso, sono troppo debole e la tentazione di calmarmi è troppo forte.

Mi dirigo in bagno, prendo la pillola e la ingoio con un bicchiere d'acqua.

Non lo so, adesso vedo sfocato, la testa mi gira, e inizio a tremare. Sono stanca o forse no, ma il sonno diventa profondo...fin troppo.

Hey!
È uscito il #NeverAgainPlatinvmEdition, io penso che lo comprerò domani. Anyway sto capitolo lascia molta suspance, eheh.

Continuerò io prima possibile. Lo prometto!

Baci unypony. ❤️❤️

Benvenuta||MattiaBriga.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora