Capitolo 41

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Perrie's pov.
Entra Mattia e subito mi si crea un nodo in gola, cerco di fare l'indifferente ma ogni suo sguardo mi distrugge poco a poco.
Ci guardiamo intensamente per qualche secondo e sento una vampata di calore nelle guance, vorrei piangere e strillare ma so che non potrei.
Stringo la mano di Klaudia, così forte da farle male.
Per tutta la lezione Emma non ha fatto altro che parlare, Cristian era impegnato a vedere come far pace con Virginia, Klaudia pensava al braccio dolorante, Shaila lanciava sguardi minatori a me, Davide guardava le sue scarpe, Mattia faceva il finto interessato, fissandomi qualche volta, e io guardavo dritto per evitare di incontrare i suoi occhi.

«Aspettami» dice prima che io uscissi dalla porta.
Sbuffo e rimango in stanza.
È incredibile questo ragazzo, ogni volta la sua voce rimbomba nella stanza.

Mattia si avvicina sempre di più.

«Scu-sa» balbetta tutto rosso.

Si avvicina a me, ormai non ho scampo.

Un brivido corre lungo la schiena, e riesco a sentire i battiti del cuore nelle dita della mano.
Cerco di scappare ma lui mi blocca al muro.
La rabbia mi ribolle dentro, sono incazzata con me stessa e con lui.
Prendo a pugni e a schiaffi il suo petto, è come se mi sfogassi su Mattia, e questo non è per niente un bene. Le lacrime amare solcano il mio viso. Vaffanculo le sigarette. Il fiato mi si spezza, non ho più voce, cerco una fonte di ossigeno, e come se facessi fatica a respirare.
Mattia mi abbraccia, e accarezza leggermente i miei capelli.

«Mattia, aspetta» dico con la voce rauca, asciugandomi le lacrime e lasciando la presa dalle sue carezze.

«Mh» dice con un tono di indifferenza.
Rispetto a lui mi sento piccola, indifesa, inutile, anche se il gesto che ho fatto l'altra sera non lo dimostra.
Incrocio i suoi occhi verdi con i miei, era questa la cosa che temevo di più.

Mi sento morire.

«È sbagliato» sussurro, perché non riesco a fare altro.
I polmoni mi fanno un male cane, voglio solo una persona, in questo momento, con cui potermi confidare. E adesso so, con Mattia, non posso proprio farlo.
Ogni parte del mio corpo è dolorante.
Appoggio la schiena al muro e un brivido di dolore percorre la mia colonna vertebrale.

Respiro lentamente, le lacrime iniziano di nuovo a scendere e Mattia le asciuga col pollice.

Vorrei poter azzerare tutto, ripartire da quando ci siamo conosciuti, non rifare tutti questi sbagli e più di ogni altra cosa adesso, vorrei riprendere i pezzi del nostro cuore e rimetterli in sesto, come per magia, vivere una vita tranquilla senza abbandonarci più, avere un filo conduttore che ci lega.

In questo momento, stiamo malissimo entrambi, Mattia sembra immune a qualsiasi emozione, un pezzo di legno.

Non ce la faccio più.

Le lacrime continuano a salire in superficie, come bombe a mano. Il nodo in gola diventa sempre più pesante. Ho bisogno di piangere.

Deglutisco e continuo a tremare. Nella stanza regna il silenzio, interrotto da qualche volta, dalle voci provenienti dal corridoio.
Abbasso lo sguardo, mente Mattia continua a fissarmi.
Deglutisco ancora, fin quando non scoppio in un pianto disperato, i miei singhiozzi vengono soffocati dalla sua spalla, sulla quale sono appoggiata.

«Tranquilla, piccolè» dice sciogliendo quel cuore di ghiaccio.

Mattia's pov.
Sembra distrutta.

Anzi è distrutta.

Pare che stia morendo piano piano, addosso a me, asciugo una lacrima senza farmi vedere, non voglio piangere anche io, sfogandomi su di lei.

So che sta malissimo, come me d'altronde.

«I-o non ce la faccio, Mattia» dice col fiato spezzato. «I-o non pen-nso di farcela» continua.

Mi sento morire, è come se sprofondassi in un burrone, dove inizia una nuova vita, che non so dove finisce e non so dove inizia. Pensavo che sarebbe stato come la comunicazione e le scuse dell'aborto, rapido, indolore, velocissimo. Qua sto sprofondando piano piano, lentamente.

«Vuoi lasciarmi?» dico con non so che coraggio.

Lei annuisce come per aver capito.

«No». Dice
«Sei l'unica cosa di cui ho veramente bisogno» sussurra e mi sento rassicurato.

Mi stringe fortissimo, quasi da non farmi respirare.

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CIAONE belli!

Questo capitolo è tristissimo, mentre scrivevo mi veniva da piangere.

Cosa succederà in questa storia? Quale saranno le altre avventure, e ce ne saranno fidatevi, e pure tante.

Comunque, sono stata rinchiusa in un ospedale di merda (scusate) per più di tre ore. Oggi ho visto Amici Casting e quanto mi manca il mio Mattia, senza di lui non sarà uguale.

Vabbè, in adesso vi saluto, spero di continuare il prima possibile.
Ciao patati. ❤️⚡️

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