Capitolo 36

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«Emma» dico con la voce tremante.

Si sente un boato nel pubblico e non riesco ad ascoltare il mio respiro.
Emma si alza, e mi porge la maglietta, la indosso e ci abbracciamo. Mi siedo tra lei e Mattia, a cui stringo la mano così forte da fargli male. Ci lanciamo uno sguardo e sorridiamo entrambi,
In questo preciso momento mi sembra di essere in un mondo parallelo,  qualche minuto fa ero seduta su quel banco ed ero una cantante come tutte, in attesa della botta di culo, e ora sono accanto ad Emma Marrone, non so cosa potrei chiedere di meglio.

Mattia's pov.
So davvero orgoglioso de lei, avevo n'po de paura che andasse nella squadra de Elisa, ma adesso so felicissimo.
La puntata si è conclusa 15 minuti fa, e Perrie l'hanno trattenuta in studio pe registrà le sue emozioni in caldo.

Perrie's pov.
Sono rimasta in studio per farmi intervistare, Mattia l'ho visto felicissimo, e non sono da meno io.

«Allora...» dice la direzione.
Squilla il telefono e mi allontano un momento.
Sulla schermata compare il nome «Papà» e un nodo nello stomaco si crea.
Mio padre non si fa sentire da tre anni, i miei sono separati da cinque e fino a quattro anni fa lo vedevo, e avevo un rapporto meraviglioso con lui, ma adesso è arrivato un po' troppo tardi per piombare nella mia vita come se niente fosse.
Nella mia vita non gli è mai andato bene niente, anche se sembra strano, passavo così tanti bei momenti senza litigare.

«pronto» dico con la voce intorpidita, asciugo le mani sudate sul mio pantalone e faccio un respiro profondo.
«ehm..sono papà» balbetta leggermente.
«si, ciao» gli dico tutta d'un fiato.
Rimaniamo in silenzio per qualche decina di secondi.
«tra poco vengo in albergo» balbetta ancora.
A quelle parole mi sento mancare l'aria, come se lo spazio poco a poco si stesse riducendo intorno a me.
«okay» dico a malapena.
Riattacco immediatamente e il mio volto è disgustato. Ho gli occhi lucidi e non riesco a smettere di essere nervosa. Ticchetto con le dita sulla ringhiera della scaletta e sbatto il piede sulla scalino, segni che dimostrano che sono in ansia.
Dopo qualche altra domanda corro verso l'albergo.
Senza salutare nessuno, corro dritto verso la camera di Mattia.
«che hai tesò?» chiede.
«sta per arrivare mio padre» sussurro prendendo un po' di aria attraverso la finestra.
Mattia sbarra gli occhi e mi fissa incredulo.
La scena viene interrotta dallo squillo del mio telefono.
«È mio padre» dico aprendo la porta. Faccio un lungo sospiro e chino la testa sulle mie scarpe. Mattia mi prende il viso fra le mani e incrocia i nostri occhi.
«Vai, e mi raccomando» dice lui baciandomi la fronte. Lo fisso ancora di più. Deglutisco e continuo. Avvicino il mio viso al suo e gli stampo un leggero bacio. «Ti amo» sussurra al mio orecchi e rispondo con un timido "anch'io".
Mi fa varie raccomandazioni e poi scendo.

Mi ritrovo sulla soglia della porta un uomo che neanche riconosco.
Ed ecco mio padre: ha i capelli neri brizzolati, gli occhi azzurri ed è alto come Mattia. A quel paragone sorrido immediatamente.
Ci abbracciamo leggermente.
«ciao papà» dico.
«tesoro mio, quanto ti sei fatta bella» sussurra abbracciandomi e sollevandomi di qualche centimetro da terra.
Parliamo a lungo, complimentandosi con me.
Questa conversazione mi ha fatto felice ancora di più.
«Allora bella mia, dov'è il tuo rapper?» chiede smuovendo il nodo nello stomaco.

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