Irritating

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Quella musica ad alto volume stava diventando a dir poco snervante per le mie orecchie. Non avrei resistito un altro secondo lì dentro; a meno che non avessi trovato qualcosa di meglio da fare.  Cosa, però?
Girai il mio drink fra le mani, decidendo  finalmente di sedermi sul divano che era in quella stanza,  dove c’erano stati metà degli invitati di Liam a baciarsi e fare altro.
Osservai Chloe barcollare insieme ad Angie da una parte all’altra, sperando con tutto il cuore che non si cacciassero in qualche casino.

Il ragazzo seduto accanto a me si alzò, sperdendosi nella folla fino a raggiungere la sua ragazza.
Quella serata stava diventando una vera e propria tortura. Ogni invitato era accompagnato dal proprio fidanzato, o dalla propria fidanzata.

Suvvia, Lily,che importa?

“Eccome se importa.”  Mi risposi a bassa voce, sospirando amaramente. Con la coda dell’occhio vidi delle all stars bianche fermarsi davanti alle mie gambe. Scrutai quella figura, giungendo poi al suo viso. 

“Le tue amiche sono in condizioni pessime.” 

Non risposi alla sua osservazione apparentemente giusta. Mi controllai le unghie,  spalancando gli occhi quando lo vidi sedersi accanto a me.  Si sedette per modo di dire, perché la sua posizione alquanto compromettente diceva tutt’altro.

“Tu non balli?” Ballare? Ci mancherebbe.

Volevo rimanere indifferente davanti ai suoi occhi, sfida abbastanza difficile per il carattere che mi ritrovavo. E di certo, gli occhi di Harry non aiutavano molto.

“Sarebbe bello vederti mentre lo fai.”

Quella frase fu detta in un sussurro, come se non volesse che qualcuno lo sentisse. Non potevo negare che la sua voce mi provocava dei lunghi e intensi brividi su tutta la pelle.
Ma rimaneva comunque un presuntuoso.

“Non credo sia eccitante guardarmi mentre ballo, sai?” Forse era meglio togliere la parola “eccitante”con Harry vicino.

“Allora facciamo qualcos’altro..”  Intravidi i suoi boxer neri fuoriuscire dai jeans, pentendomi subito per aver fatto cadere l’occhio in quel punto. Grattai ogni parte del corpo per il nervoso.

“Soffri d’orticaria?”  Domandò ridendo,  notando per la prima volta le fossette sul suo viso. Scossi il capo, sbuffando sonoramente per i suoi fastidiosi modi di mettermi  disagio. Rimasi della mia idea: Per me, era un presuntuoso.

“La tua amica Angie dovrebbe coprirsi di più quando viene a questo tipo di feste. Venire conciata così, non porta niente di buono.”  Il sorriso che si dipinse sul suo volto mi fece urtare ancora di più.

“E’ libera di vestirsi come vuole. Non credi?”

“Era solo un consiglio.”

Mi rigirai dall’altra parte,  e Harry mi afferrò la mano. Lo guardai in modo strano, cercando di trovare le risposte nei suoi occhi. 

“Non opporti.” La musica in quel momento divenne sempre più alta, facendomi confondere sempre di più. Harry sapeva di essere bello, di avere un miliardo di ragazze ai suoi piedi.  Non lo sopportavo.

“Perché non mi lasci in pace?”  Chiesi, cercando di staccarmelo di dosso. L'immagine di quel bacio ancora nella testa. Perché diamine lo avevo fatto?

“Non ho una risposta a questa domanda.”   E i suoi occhi si mostrarono in modo diverso, non con il solito velo malizioso. 

“Parliamo dopo, per favore.”  Strinse la mia mano nella sua, sentendo varie sensazioni riscuotersi dentro di me. Ma quando vidi che infilò la mia mano sotto la sua maglia, il mio viso cambiò colore.

“Tu non dovresti essere qui. Anzi, non dovremmo essere insieme su questo divano.”  Puntualizzai. “Quindi smettiamola di fare questo gioco. Voglio uscirne fuori.”

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