I can't pretend i don't wanna hold you

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La pistola puntata contro Harry, le dita di Will ferme sul grilletto. Ricominciai ad avere i battiti accelerati, le mani sudate. Will fissò bene il punto dove avrebbe dovuto colpirlo, convinto di ogni sua azione.  Non ebbe nemmeno per un attimo ripensamenti.

"Sarà bello vederti andare all’inferno, Harry Styles."

Al suono di quelle parole, Will mise più pressione sul grilletto, e un’insieme di sensazioni si scatenarono all’interno del mio corpo.  Harry alzò le mani in segno di resa, come se non ci fosse più nessun motivo per restare, come se della sua stessa vita non gli importasse.

"Hai qualcosa da dire?" Lo spronò a parlare, tenendo sempre un tono fin troppo provocatorio. Harry tenne la testa abbassata, le parole incastrate in gola e gli occhi coperti da quella massa di ricci. 

"Bene." Disse Will. Harry alzò nuovamente il capo, guardandomi, consapevole della fine che avrebbe dovuto fare. 

Io ho bisogno di te. 

E quando Will, deciso più che mai, fu pronto a sparargli  le mie mani tremolanti finirono su quella di Will, prendendo così possesso della pistola e poterla puntare verso l’alto, facendogli sbagliare mira. Il suono dello sparo risuonò nelle nostre orecchie, talmente forte che chiusi istintivamente gli occhi. Dopo qualche attimo, li riaprii, vedendo perfettamente l’espressione arrabbiata di Will. Gli sfilai la pistola dalle mani, appena si distrasse, indietreggiando appena. 

"Oh, questa mi mancava." Rise un po’, facendo qualche passo avanti per raggiungermi di nuovo. Feci ancora dei passi indietro, mantenendo la mia mira ancora ferma su Will. Harry cercò di avvicinarsi, ritrovandosi gli altri ragazzi a circondarlo. 

"Cosa vuoi fare?"  La sua risata era così maligna, piena di odio. "Vuoi spararmi?"

Tremai nel tenere quell’affare nelle mie mani, impaurendomi al solo pensiero di poter sparare a qualcuno. Respirai profondamente, cercando dentro di me un po’ di quella poca sicurezza rimasta.

"Andiamo tesoro, lascia la pistola."  Mi disse in modo convincente, avvicinandosi a piccoli passi. "Ti prometto che non gli farò del male, e nemmeno a te. Semplicemente, fai come ti dico e tutto andrà bene."

Le sue promesse suonarono così false. 

"No."  Risposi decisa. 

Will sbuffò annoiato, chiamando i suoi amici.  "Pensateci voi."  Ordinò serio, guardandomi un’ultima volta. Smisi di respirare solo a sentire i passi di quei ragazzi. Nel capire le loro intenzioni, mi sentii i polmoni quasi esplodermi, rimanendo stupita nel sentire poi  le loro voci emettere dei lievi gemiti. Will li guardò, spostando lo sguardo poi su Harry. Ogni muscolo di Harry era incredibilmente teso, gli occhi infuocati dalla rabbia. 

"Bastardo." Disse a denti stretti Will.  I suoi amici si accasciarono lentamente a terra, con una mano sul viso e l’altra sullo stomaco, i punti in cui Harry li aveva duramente colpiti. Il verde intenso delle sue iridi si trasformò completamente. 

"Non ti facevo così forte." Ogni piccola frase rendeva tutto terribilmente complicato. "Non so, insomma, cosa vorresti fare adesso? Vuoi picchiarmi?" Restò fermo, facendo uscire dalla sua bocca solo provocazioni. Harry aspettò che continuasse. 

"O forse preferisci che la tua ragazza mi spari?" 

Solo al pensiero di dover cliccare quel grilletto, mi sentii morire. 

"Dai, sparami."  Mi istigò, alzando le braccia. "Sono pronto."

Mi concentrai davvero, facendomi coraggio. Ma appena fui pronta a sparargli, un gruppo di signori e signore assistette alla scena.  Le loro urla riecheggiarono nel parcheggio. Quelle persone non fecero altro che gridare “Chiamate la polizia!”, una frase che Will non poteva assolutamente sopportare. Ancora doloranti, i suoi amici si rialzarono, e Will si allontanò sempre di più da noi, facendo cenno ai suoi compagni di andare via.

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