Hello, beautiful eyes.

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- Harry

I ripetuti passi di Ryan sul parquet stavano diventando qualcosa di odioso per le mie orecchie. Aspettai prima di potergli urlare contro e dirgli di smetterla, osservando il soffitto e cercare di ritrovare il sonno che avevo perduto.  Aggrottai le sopracciglia appena quel rumore fu sempre più insistente, pensando già a come avrei potuto buttarlo nuovamente fuori di casa. Il suo ritorno mi avrebbe causato solo problemi sopra problemi, niente di più.

La sua sagoma si piantò davanti al  letto, iniziando a dire qualcosa di cui non avevo alcuna voglia di ascoltare.  
«Buongiorno fratellino» disse con il suo solito tono provocatorio, mettendosi a fischiare per alterarmi e farmi impazzire.  Mi tirai su dal materasso con grande fatica, massaggiandomi le ginocchia doloranti.  

«Ciao, Ryan»  scesi giù dal letto, alzandomi per arrivare alla sua altezza. Lo feci indietreggiare, spingendolo con una gomitata  che lo irritò. Rispose al mio gesto nella stessa maniera, facendo la parte del ragazzo duro contro di me. Povero illuso.

«Si può sapere cosa stai cercando di fare?»

Seppi già dove voleva andare a parare, ma finsi di non aver capito.  «Di cosa parli?»

«Sai bene a cosa mi riferisco» 

Guardai altrove, ignorandolo come non avevo mai fatto. I suoi occhi color ghiaccio aspettavano che gli dessi delle spiegazioni su quello che stava accadendo, su quello che avevo in mente.  La sua voce tornò di nuovo.  

«Che hai mente con quella ragazza?»   un pugnale mi fu trafitto nel petto, mozzandomi il fiato.  Ryan sembrò spaesato e deluso dal mio comportamento.  Risposi a quello che tanto attendeva, limitandomi semplicemente a dire: «Niente»

«Niente» ripeté lui, sbattendo le mani sui pantaloni.  «Passi il tempo con lei solo per dimenticarla»

Non mi lasciò il tempo di ribattere, che riprese parola.  «Se è così, Harry, ti stai cacciando in un gran casino»

«Sei tornato per farmi la predica?»  apparvi seccato e colpito. Ed ero davvero questo.

«Dimmi una cosa, lo hai fatto apposta a scegliere una ragazza con il nome Lily? Sai, è anche il secondo nome della tua ex.  E’ una pura coincidenza questa?»

Perché doveva riaprire cose del passato, perché doveva mettersi in mezzo a cose che non gli riguardavano? 

«Coincidenza»  risposi, sgarbato.   

«Non riuscirai mai a togliertela dalla testa, eh.»

Mi innervosii.  «Il fatto è che non manderò mai giù che Heaven  mi abbia lasciato così, sparendo da Londra senza avvertire nessuno, senza avvertire me.  L’unico indizio che ho, è che lei  desiderava venire a New York. Se ho supplicato i nostri genitori per venire qui, era solo ed esclusivamente per fargliela pagare e…ritrovarla. Ma voglio anche vivere la mia vita, divertendomi. Divertendomi con altre ragazze, in particolar modo con  Lily.»

Heaven.

Lily.

Heaven.

Lily.

Quei due nomi erano continuamente nella mia testa. Il mio pensiero fisso. 

«Tu provi qualcosa per Lily?»

E mille uragani mi vennero addosso.  “Tu provi qualcosa per Lily?”

No.

Io non potevo provare qualcosa per lei. Doveva solo essere uno sfogo personale, il mio riferimento, nient’altro. 

HurtsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora