- Harry
Il suono del suo respiro si interruppe ripetute volte. Avevo la testa azzerata da qualsiasi pensiero, la pelle ormai stracolma di brividi e le labbra gonfie per colpa dei suoi baci troppo intensi.
La incoraggiai a muoversi su di me, accarezzandola in ogni singola parte del corpo per far sì che si rilassasse completamente. Ma quello che era nascosto dentro ai suoi occhi, parlava per lei.
“Non vuoi?” Le mille sensazioni dentro di me, che sembravano esplodere da un momento all’altro, rendevano il parlare con lei a dir poco complicato. Nascose il viso nell’incavo del mio collo, disegnando linee astratte sulla mia spalla. La strinsi di più, continuando a parlarle nell’orecchio.
“Che c’è?” Le chiesi ancora, e stavolta, i suoi grandi occhi verdi tornarono a guardare i miei. La situazione era strana di per sé, non si poteva dire il contrario. Ciò che eravamo, quello che riuscivamo a scatenare, era strano e inspiegabile. E capivo dal suo modo di guardarmi, che aveva bisogno di sicurezze.
Non le avevo dato mai nessun tipo di prova, nessun tipo di sicurezza, niente. Continuava a vivere nel dubbio, e se accadeva, era solo ed esclusivamente per colpa mia. Non ero in grado di dimostrarle niente, se non che tipo di ragazzo sbagliato si fosse scelta.
Ma se continuavo a tenerla lontana da me, era semplicemente perché non volevo sporcare il suo corpo dei miei errori, del mio orgoglio.
“Fammi dimenticare di tutto il resto.” E quello che aveva detto, come sempre, mi perforò il petto. Misi a fuoco la sua frase, realizzando solo dopo qualche secondo, quello che mi stava chiedendo.
Senza ragionare, le mie labbra presero le sue, rinchiudendo qualsiasi tipo di confessione con quel bacio.
Descrivere come le nostre bocche riuscivano a fondersi, come i nostri battiti avevano iniziato ad accelerare insieme, non era affatto facile.
Assaporò con una lentezza mai provata prima, le mie labbra, facendomi schiudere istintivamente la bocca.
Feci scontrare la mia lingua con la sua, trattenendo ancora per poco l’immenso e indescrivibile piacere che riusciva a farmi provare anche con un semplice bacio.
Rallentai il movimento delle nostre lingue, afferrandola urgentemente dietro la nuca. La spinsi di più vicino al mio viso, sentendola improvvisamente ansimare. L’intensità che ci stavamo mettendo, il modo in cui ci stavamo toccando.
Legai al meglio le sue gambe intorno al bacino, sollevandomi dal materasso con lei in braccio. Si staccò per un istante, solo per guardarmi nuovamente negli occhi. Ricambiai il suo sguardo, ingoiando ogni suo sospiro.
“Lil.” L’adagiai sul letto, baciando ogni centimetro della sua pelle. Le sue labbra si aprirono, le parole che tentavano di uscire da esse. Le presi un seno nella mano, facendo sfiorare, subito dopo, il mio membro con la sua intimità. Mi strusciai su di lei, i suoi occhi chiudersi per la strana e piacevole sensazione. Aveva il respiro corto, le mani sulle mia schiena e il cuore a mille.
“Più ti guardo, Lil, più non posso fare a meno di te.” La mia voce era rotta dall’emozione. Mi appoggiai nell’incavo del suo collo, sospirando forte, sentendomi incredibilmente appagato nell’udire il suono dei suoi gemiti, usciti fuori dalle sue labbra piene solo per me. Sentii i suoi polpastrelli tracciare un percorso di linee sul mio braccio, la voglia di averci più forte di qualunque altra cosa. Mi sollevai dal suo corpo, allungando un braccio verso il cassetto per cercare il preservativo. Feci vagare la mano dentro di esso, trovando finalmente quello di cui avevo estremamente bisogno.
“Dimmi che non dimenticherai questo momento.”
Spostai lo sguardo su di lei, le sue guance accendersi di un rosso intenso. Non le risposi.
Mi infilai velocemente il preservativo, controllando che il mio battito cardiaco non perdesse il controllo. I suoi occhi erano colmi di piacere, di parole taciute, di emozioni.
Le alzai lievemente le gambe, portandole vicino ai miei fianchi, e lei mi guardò intensamente. Appena il mio sesso fu vicino alla sua intimità, mi morsi il labbro, entrando finalmente in lei, togliendole il respiro.
“Dimmi che non lo farai.” Disse, riferendosi alle parole di poco prima. Affondai più profondamente in lei, spingendo avanti e indietro i miei fianchi. Le sue dita scesero sulla mia schiena, sui glutei, facendomi capire perfettamente le sue intenzioni. Aumentai l’intensità delle mie spinte, stringendo violentemente le sue gambe.
“Ricordo sempre le cose belle.” Diedi finalmente una risposta, e il cuore mi uscì e rientrò dentro il petto per ciò che avevo detto. Le avevo dato la mia essenza, il mio corpo, ogni spicchio del mio essere. Aveva tutto di me, e ne era consapevole.
Siamo stati creati per viverci.
“Harry.” Disse sottovoce. Viverla, guardarla sprofondare nel piacere più assoluto, quel piacere che non avrebbe mai pensato di provare e di condividere con me. Ed io ero l’unico, essere imperfetto, in grado di poterla avere pelle contro pelle, cuore contro cuore.
“Odiavi i ragazzi come me.” Le ricordai, spingendo in lei ancora e ancora. “E ora, guardaci. Guarda come il mio corpo si incastra perfettamente con il tuo.” Le tracciai con la lingua una linea sul collo, e lei chiuse gli occhi, sospirando per il modo in cui le mie labbra toccavano i suoi punti deboli.
“Voglio dannatamente sentirti.” Dissi, le pelli sudate, i respiri tremanti. A quelle parole, Lily impugnò i miei capelli. I nostri corpi si irrigidirono, le sue gambe tremavano intorno al mio corpo. Percepimmo entrambi il forte, piacevole orgasmo colpirci, gemendo tutti e due nello stesso momento. Lasciai le mie labbra sopra le sue, senza toccarle, facendole semplicemente sentire il mio caldo respiro uscire da esse.
E prima di baciarmi nuovamente, mi guardò, scomponendo e ricomponendo ogni frammento di me stesso.
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Hurts
FanfikceUn'attrazione che va oltre ogni limite, dei segreti tenuti nascosti, delle tentazioni fuori posto. Si può fuggire da tutto questo? ~ "Ci sono cose che non sai, che tengo dentro me stessa per non farti scappare. Le tengo dentro perché so che non regg...