- Harry
"Hai mai fatto degli incontri simili prima d'ora?"
Mi resi conto dello sbaglio solo dopo aver risposto. La mia bocca aveva parlato senza pensare, senza pensare a quale sarebbero state le conseguenze di quell'incontro.
Volevo distruggere Jared, ridurlo in pezzi. Aveva lasciato Lily a New York, pensando, che dopo tutto questo tempo, tutto sarebbe tornato alla normalità con il suo ritorno."Questa è la prima volta." Risposi tra l'incerto e il sicuro, reggendo gli sguardi di quegli uomini e di Gaye su di me. Non erano molto convinti della scelta che avevo preso, forse perché era davvero rischioso, puntare tutto su uno come me. Uno sconosciuto, per intenderci.
"Pensi di essere in grado?" L'uomo si fece portare una birra, guardandomi dalla testa ai piedi. Presi una sigaretta dalla tasca, ridendogli in faccia.
"Se preferisce stare nella merda, come vuole. Posso sempre tirarmi indietro."
"Brad, accetta." Gaye spuntò dietro le spalle di quell'uomo, spronandolo a dirmi di sì. Si erano cacciati in un casino, e avrebbero fatto sicuramente qualsiasi cosa pur di tirarsene fuori.
"Sei un tipo tosto." Quel Brad bevve a piccoli sorsi la birra. "Mi piaci."
"Quindi?" Cercai di arrivare al dunque.
"Accettiamo."
Colpii per la centesima volta il sacco da boxe, respirando in modo regolare solo a tratti. Stavo diventando un accumulo di rabbia e odio messi insieme, due tipi di sentimenti a dir poco ingestibili. Tirai un altro pugno, spostando il sacco davvero di troppo poco.
"Come va?" Una voce familiare mi interruppe. Mi fermai, guardando di sfuggita Gaye.
"Bene."
Controllai ogni movimento di Gaye senza farmi vedere, curioso di vedere cosa avesse intenzione di fare. Si mise dietro al sacco, tenendolo con entrambe le mani.
"Sicuro?"
Rimettendomi in posizione, diedi finalmente una risposta. "Non credo che ti interessi davvero."
"Oh, non fare il complicato con me." Disse, infastidendomi ancora con la sua voce. "Ti vedo poco attivo, è questo il punto. Devi vincere, okay? Devi distruggere quel ragazzo."
L'unica cosa su cui le davo ragione. "Devi restare qui ancora per molto?" Domandai, odiando dal profondo la sua presenza. In quel momento, tutto quello che volevo era semplicemente distaccarmi dal mondo intorno, dalla realtà.
"Dai, fammi vedere come colpisci."
"Non hai nient'altro da fare?" Dissi, rinunciandoci l'attimo dopo. Gaye non aveva nessuna intenzione di lasciarmi stare, tantomeno di stare zitta.
"Pensa a qualcosa che ti fa incazzare."
Che stava cercando di fare? "Che stai dicendo?"
"Pensa a qualcosa che ti manda su tutte le furie, quando colpisci."
Pensai davvero che quella ragazza non avesse niente di meglio da fare. Iniziai a mettermi nella posizione, ascoltando il suo consiglio. Sferrai una serie di pugni, sempre più decisi, ma mai perfetti. Mi stavo innervosendo.
"Non sei concentrato." La prima cosa a cui fece caso Gaye. Ed era vero, non lo ero.
"Mi sono sempre chiesto il motivo per cui sei così."
"Dovresti pensare più a te stesso, che a me." Dissi, e mio padre immediatamente fece una faccia rassegnata.
"Ti troverai male nella vita, Harry. Con il mondo, con le persone." Mio padre iniziò a dire le sue idee, mantenendo il suo tono di voce abbastanza basso. Ogni sua parola era un duro colpo al petto.
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Hurts
FanfictionUn'attrazione che va oltre ogni limite, dei segreti tenuti nascosti, delle tentazioni fuori posto. Si può fuggire da tutto questo? ~ "Ci sono cose che non sai, che tengo dentro me stessa per non farti scappare. Le tengo dentro perché so che non regg...