Order and Chaos

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- Heaven

 Ryan mi corse dietro, fermandomi con le sue parole.  

“Non fare così.” 

Pensai ad Harry, a quella ragazza, a come stavano andando le cose. Tutto si stava frantumando,  e ne ero consapevole, ma come potevo non far accadere ciò? 

“Dimmi solo…dov’è.”

Ryan non sembrò convinto  a rispondermi. Passò qualche secondo, minuto, finché non vidi la sua bocca aprirsi.

“Credo sia andato da lei.” Confermò tutti miei dubbi, distruggendomi. “E credo che sia andato nell’azienda di moda, quella più famosa di tutta New York.”

Quella ragazza lavorava lì? Troppe domande mi stavano tormentando.

Distolsi lo sguardo da lui facendo qualche passo indietro. “Grazie per la risposta.”

Mi buttai a peso morto sul letto, raccontando ogni cosa a Will che, dall’altra parte del telefono, non faceva altro che sbraitare per la situazione. Appena sentì dei comportamenti di Harry nei miei confronti e del fatto di essere corso da quella ragazza, lo mandò su tutte le furie. Odiava Harry in una maniera indescrivibile, un odio che proveniva dal profondo. Harry provava una fortissima rabbia nei suoi confronti, e troppe cose aveva lasciato stare pur di non creare casini. 

"Dov’è ora?"

Riflettei, ricordando le parole di Ryan.  "In un’azienda di moda, quella più famosa di New York, da quanto so. Credo sia lì per quella ragazza." aspettando qualche secondo dissi: "Tu dove sei?" Dopo qualche interferenza, Will mi diede risposta.

"Sto venendo a New York." Disse, confabulando subito dopo con qualcuno che era con lui. Ero stupita dalla sua risposta. Perché stava venendo a New York? Ovviamente, sapeva che ero qui per Harry, ma doveva anche sapere che venire a New York  avrebbe complicato di più le cose tra me ed Harry.

"Per quale motivo?" Continuai a domandare. Will biascicò qualcosa, e pensai che non fosse totalmente lucido.  

"Non mi vuoi?"  il suo modo di parlare era strano, confusionario. "Verrò da te appena avrò risolto alcune questioni."

Incominciai ad agitarmi. Cosa doveva fare?

"Che tipo di questioni, Will?"

Cadde la linea.

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- Harry

Esaminai con una precisa attenzione ogni piccolo movimento di Lily, occupata a parlare con tutte quelle persone che non facevano altro che farle un milione di domande. La seguii con lo sguardo, sperando di non farmi notare, vedendola sospirare profondamente. Si aggiustò il vestito, guardandosi intorno, sentendosi totalmente a disagio quando mi notò. Questo mio atteggiamento, così insistente nei suoi confronti, la fece agitare e confondere. Combatté con se stessa per mantenere un comportamento abbastanza normale, nonostante sapesse che conoscevo ogni sua mossa.  

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