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Il cellulare squillò un’ultima volta.

Il nome comparso scomparve.

E Harry prese possesso di quell’affare elettronico senza che io gli dissi niente. Lo mise con attenzione all’interno delle tasche che aveva sulla giacca, per niente pentito di quello che aveva fatto davanti a me. Non potei credere ai miei occhi. Era un pazzo, Harry Styles era un pazzo.  Lui poteva essere definito solo come questo, non esistevano altre parole da potergli dare. 

“Rivoglio il mio cellulare.” Questa volta, ogni tipo di paura che provavo quando ero con lui, doveva sparire.  La mia scontrosità non lo impaurì  minimamente, o forse per lui essere scontrosi valeva a dire molto altro.

“Dovrei ridartelo?” Si stupì di come fossi convinta di quello che volevo. Tirai fuori tutto il nervoso che si stava creando in me, affrettandomi a controllare in quelle tasche per riprendermi ciò che era mio. Fui bloccata da lui duramente, storcendomi le mani e farmi provare un dolore mai provato. Mi costrinse ad alzare la testa per guardarlo, opponendomi alle sue richieste.

“Sei sicura che non volevi toccare altro?” Combattei per farmi lasciare andare, cancellando quello che le mie orecchie avevano sentito.  Harry girò il bottone dei jeans, imponendomi di toccare quel piccolo cerchio per poi chissà dove arrivare.  Costrinse i nostri bacini a stare attaccati l’uno all’altra, interessandosi poco di tutte le persone che erano in quella stanza. 

“Ti spoglierei qui davanti a tutti.” Quelle confessioni mi lasciarono con le palpitazioni a mille. “Toccandoti per ore e impazzire semplicemente per i tuoi gemiti.” 

Quello strofinarsi, toccarsi e allontanarsi, era diventato un vero e proprio strazio. Volevo averlo il più vicino possibile, volevo sentire i suoi sussurri, volevo…volevo cose che non avrei mai immaginato di pensare.

“Jared  non era come me,vero?” Sgranai gli occhi, “Lui era dolce…non è così?  Dolce nel dirti le cose, nel dirti quanto era innamorato di te.”

“Harry…non..”

“Ti diceva anche cose poco innocenti con quella dolcezza? Che bravo ragazzo,” Lottai per distanziarmi, ritrovandomi più appiccicata di prima. “Ma io non sono come lui. Io non sono dolce, io non ti dirò mai cose sdolcinate come faceva il tuo Jared. Io sono diverso, sono diverso da tutti, sono diverso da te.”

Sono diverso da te.

Il mio profumo si fuse con il suo.  “Sei…dolce con me.”   accarezzai la sua guancia morbida, agitata per qualsiasi reazione avesse potuto avere.  Gli chiesi spiegazioni tramite i nostri occhi, bisognosi di ritrovarsi e incatenarsi come non facevano da troppo tempo.  Le sue pupille si rimpicciolirono. 

“Non lo sono.”  Sostenne lui, arrabbiato.  “E mai lo sarò.”

Pensavo che lui non avesse mai provato affetto per qualcuno. O, meglio ancora, che nessuno gli avesse dato affetto.  Quello che volevo era entrare nella sua testa e capire cosa gli fosse successo nel passato, cos’era  che non lo faceva stare bene, cos’era che lo spingeva  ad essere così. Harry non comunicava con nessuno;  le uniche conversazioni che lui riusciva ad avere,  erano i rapporti sessuali in cui gemeva e anche la sua partner.  I sentimenti erano nulla.

“Passerai tutta la notte con me.” La sua decisione non prometteva niente di innocente.

Diedi poca importanza a quello che aveva mormorato, non sapendo, che mi avrebbe costretta a seguirlo. Le persone ci guardavano curiosi, curiosi di sapere cosa stesse accadendo in quell’ufficio.   Nessuno immaginava che non era assolutamente mia intenzione andare con lui, ma chiunque avrebbe pensato il contrario.  La sua determinazione nel volermi era impressionante, correva senza fermarsi, e i miei muscoli non avrebbero retto ancora per molto.

HurtsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora