- Harry
Gli occhi verdi di Lily si posarono all’istante sui miei. Fu solo in quel momento, guardandomi negli occhi, che si rese realmente conto delle parole che erano uscite dalle sue labbra. Fissai la sua bocca, ripensando a come quella frase fosse uscita senza preavviso da essa. Volevo che me lo dicesse di nuovo, che me lo gridasse in faccia. Ma non usai alcun modo per spronarla.
“Harry.” Il suo tentativo di risvegliarmi dai pensieri non servì a nulla. Mi allontanai dalla sua figura, tenendo ancora le mie mani sulle sue gambe magre. In qualche modo, ripensare a quella frase mi fece deglutire con fatica. Non avrei mai immaginato che Lily potesse mai pensare una cosa simile, non con uno come me, almeno.
“Mi dispiace.” Si scusò per ciò che aveva detto, richiedendo disperatamente un contatto visivo con me. Lily, conoscendomi, sapeva che la mia reazione non sarebbe arrivata subito. Le mie unghie tirarono i fili delle sue calze, un senso di vuoto aprirsi dentro al mio petto. Quando la guardai, perdendomi nell’infinità di sfumature contenute nei suoi occhi, entrambi ci immobilizzammo nel sentire la serratura aprirsi. Il leggero cigolio della porta fu accompagnato da voci squillanti.
“Susan, non avrai comprato troppe cose?”
Lily mi guardò in preda al panico. Capii subito di chi fosse quella voce.
“Tesoro, ho comprato solo il necessario! E poi, da quanto non facevo un po’ di shopping?” Sua madre poggiò qualcosa a terra, iniziando a dire qualcosa per poi bloccarsi davanti l’entrata della cucina.
“Harry?” La madre non fece altro che scrutarci attentamente.
“Harry?” Il padre disse di nuovo, confuso dalle parole della moglie. Si affiancò a Susan, incredulo di vedere sua figlia con me.
“Cosa diavolo ci fai tu qui?” Suo padre mi disse con cattivo tono, camminando a passo svelto verso di me. Susan lo fermò, ed io mi spostai con lentezza dal corpo di Lily.
“Papà.”
“Cosa pensavi di fare a mia figlia, eh?”
Mi scrocchiai le dita, in preda ad una totale rabbia. “Non lo so, signor Michael. Me lo dica lei a cosa ha pensato.”
Lily scese dal tavolo, mettendosi vicino a me ed evitare qualunque movimento del padre. “Sono stata io a chiedergli di restare.”
Immaginai una vita con lei al mio fianco, a come sarebbero andate le cose se avessi deciso lei, come l’altra mia metà. Immaginai una vita a sopportare il padre, alle sue parole taglienti e al suo modo rabbioso di guardarmi. Non mi avrebbe mai mandato giù, lo sapevo. Non avrebbe mai sopportato che un ragazzo come me potesse sfiorare sua figlia. Non ero abbastanza per Lily, secondo suo padre.
“Michael, non essere scortese con Harry. Lui è sempre così gentile con noi.” Tranne con lui.
“Gentile?” Il padre rise solo nel ripeterlo. “A me non sembra.”
“Signor Williams.” Avanzai di un passo, dandogli una pacca sulla spalla. “O preferisce signor Michael? Beh, non importa.” Vidi i suoi nervi accavallarsi. “Dovrebbe essere più gentile con i suoi ospiti, sa? E’ davvero poco educato comportarsi così.”
“Michael.” Susan disse il suo nome quasi lo stesse rimproverando. Incontrai lo sguardo preoccupato di Lily, rimanendo stupito quando suo madre parlò nuovamente.
“Dovresti venire con noi, stasera.”
Michael non riuscì a credere alle parole della moglie. “Stai scherzando, spero.”
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Hurts
FanfictionUn'attrazione che va oltre ogni limite, dei segreti tenuti nascosti, delle tentazioni fuori posto. Si può fuggire da tutto questo? ~ "Ci sono cose che non sai, che tengo dentro me stessa per non farti scappare. Le tengo dentro perché so che non regg...