Hurts

Nobody can save himself on his own

Le mani di Harry restarono ancora su di me, i miei occhi fermi sulla figura di mia madre. Mi sciolsi da quelle braccia muscolose che mi tenevano stretta, allontanandolo il più possibile dal mio corpo. Lasciai cadere lo sguardo sul mio abbigliamento, vergognandomi come non mai. La situazione era a dir poco imbarazzante, e farsi beccare dalla propria madre in biancheria intima, con un ragazzo accanto, non era di certo il massimo. Afferrai il primo abito che mi capitasse sotto gli occhi, fermandomi nel sentire la voce di mia madre.

"Lily, potevi dirmi che avevi visite." Avanzò di qualche passo, facendo apparire un piccolo sorriso sulle labbra. Squadrò Harry in ogni minimo dettaglio, posando la mano sulla sua spalla, incontrando lo sguardo confuso e profondo di Harry.

"Mi dispiace davvero molto per la vostra vacanza ad Hartford. Ma sono sicura che avrete altre occasioni." Si scusò, fingendosi davvero dispiaciuta. Provai ad infilarmi il vestito, nonostante i loro sguardi fissi su di me, e  nonostante i risolini di Harry nel vedermi così impacciata. Mia madre mi bloccò con le sue parole.  

"Tesoro, questo vestito non fa per te."  Disse con sincerità, frugando tra i tanti altri abiti che erano poggiati lì sul mobile. Mi rubò dalle mani il vestito che avevo intenzione di indossare, gettandolo a terra, porgendomi un nuovo abito. 

"Questo fa per te."

La bellezza di quel vestito era incredibile. Una marea di cristalli contornavano quella scollatura a cuore, il colore così tenue, tendente al rosa chiaro, e la lunghezza estremamente lunga. Stupita da tale meraviglia, restai senza parole, non sentendomi nemmeno all’altezza di indossarlo. 

"E’..e’ troppo per me."  Riuscii a dire. 

"Lil, per favore, non fare storie." Si alterò mia madre. La vidi trafficare con altri vestiti, urlando vittoriosa quando trovò quello che stava cercando.  Guardò Harry, mostrandogli una camicia bianca. Che intenzioni aveva?

"Visto il grande successo di Lily, - poggiò la camicia sul petto di Harry, guardandolo soddisfatta – abbiamo deciso di andare in uno dei ristoranti più lussuosi di New York."

Spalancai gli occhi per la notizia, agitandomi al solo pensiero. Harry, al contrario, rimase impassibile. 

"Cosa pensi di questa grande opportunità che ha avuto Lily?" Iniziò a tartassarlo con una delle sue solite domande, troppo curiosa di sapere il suo pensiero. Ignorandoli, corsi a cambiarmi, lottando nel riuscire ad entrare dentro a quell’abito. Con grande fatica, ci riuscii, emettendo un sospiro di sollievo. Ogni parte di quel vestito fasciava perfettamente tutti i centimetri del mio corpo. 

"Lily!"  Udii la voce stridula di mia madre, innervosendomi solo a sentirla. Mi portò un paio di tacchi intonati, sentendomi male solo a vedere l’altezza del tacco. Li indossai, perdendo per qualche attimo l’equilibro.

In tutta la mia vita, pensai, non avevo mai indossato qualcosa di simile. Così raffinato, perfetto. Restai per pochi secondi a guardarmi, decidendomi finalmente di farmi vedere, anche se la timidezza si stava prendendo gioco di me. 

"Tesoro?"

Feci piccoli passi, ripetendomi continuamente di non vergognarmi. Mi toccai le guance più di una volta, assicurandomi che non iniziassero a colorirsi di rosso e ad andare completamente a fuoco. La mia attenzione fu immediatamente catturata da Harry, concentrato ad abbottonarsi la camicia. Ma non appena mia madre tirò un urlo dalla felicità, Harry alzò la testa. 

"Sei..." Provò a dire afferrando il braccio di Harry e scuoterlo.  “Diamine! Ogni persona che sarà  lì non riuscirà a toglierti gli occhi di dosso, ne sono sicura!”

A quell’affermazione immaginai quante persone mi avrebbero guardata e riempita di domande, essendo la figlia della più grande stilista di New York.  Solo al pensiero, però, mi irrigidii.