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- Harry

Quegli occhi color cielo mi mandarono il cuore in subbuglio. Rimasi immobile davanti a lei, i muscoli che sembravano essersi paralizzati. Sbatté le ciglia, incredula, avvicinandosi a me con piccoli passi. Avvertii il mio respiro bloccarsi troppe volte, e le sue braccia magre legarsi intorno al mio corpo, attirandomi il più possibile a lei. Mormorò il mio nome più volte, aspettando che ricambiassi quell’abbraccio. Ma non riuscii a parlare, né a muovermi.

"Oh, Harry."  parlò, senza fiato. Toccai i suoi capelli biondi, rendendomi davvero conto che lei era lì, davanti a me. E non era frutto della mia immaginazione. 

"Harry, ti prego, guardami." mi pregò, sollevandomi il viso. Ci guardammo, forse per un’infinità di tempo, senza riuscire a dirle una parola. Feci scivolare le mani lungo i suoi fianchi, ed Heaven lasciò piccoli baci su tutto il mio volto, ripetendomi che le ero mancato terribilmente. In una frazione di secondi, dopo tutte le sue parole, l’allontanai. 

"Come hai potuto…"

Heaven infilò le mani nei miei capelli, spettinandoli con dolcezza prima che potessi continuare a parlare. Sapeva che amavo il suo tocco, ma non in quel caso.  Aggrottai le sopracciglia, girando il viso dall’altro lato per evitare di guardarla. 

"Harry."  mi richiamò. "Per favore, non fare così."

Mille parole da dirle mi fecero su e giù per la gola. Una strano odio si accese dentro di me.

"Dio santo, Heaven, come pensi che mi senta adesso?" le sue mani si posarono sul mio petto, come per riuscire a calmarmi. Le tolsi, finendo il mio discorso.  "Ritorni così  nella mia vita dopo tutto questo tempo. E pensi che adesso le cose sono tornate come prima, non è così?  Ma hai mai pensato a come potessi stare? A quando, improvvisamente, non ti ho più trovata?"  mi scompigliai i capelli, nervoso, guardandola ancora una volta. "Io me lo ricordo bene, Heaven. Ed  è stato…orribile. Mi avevi lasciato il giorno prima con una semplice chiamata dicendomi ‘Ho da fare con il lavoro in questi giorni, ci vediamo presto’.  E mi hai mentito spudoratamente."

Heaven si fissò le scarpe, serrando i pugni. "Lasciami spieg-.."

"Tu…tu non sai nemmeno quello che ho provato, Heaven!"  gridai, e le mie urla fecero eco in quella stanza. "Quando sono venuto a trovarti a casa, senza trovarti, senza trovare nemmeno i tuoi genitori, io ho perso la ragione. Chiesi a Drake di te, ma lui non sapeva niente. Ero a pezzi, completamente."

Le sue ciglia contornate da chili di mascara iniziarono a riempirsi di lacrime. Si toccò i capelli in modo disperato, colpendomi più di una volta sul braccio. 

"Se tu mi dessi…"  si interruppe. Un singhiozzo le uscì dalla bocca.  "Se tu mi dessi la possibilità di spiegarti, Harry."

Risi leggermente.  "E cosa c’è da spiegare?" mi spostai da davanti a lei, lanciando la maglia che mi ero tolto, sul letto. Gli occhi di Heaven iniziarono a scurirsi.

"Tu non lo sai perché l’ho fatto!"  mi accusò, non potendo far altro che rimanere sbalordito dalle sue parole.  “Io..io l’ho fatto per il tuo bene."

A quella frase, la fissai serioso. "Per il mio bene? E sentiamo, quale sarebbe questo motivo?" il mio tono rude la fece tremare.  "Scommetto che Will sapeva dov’eri, mh?"

Non disse nulla.

Quell’uomo non faceva altro che guardare Heaven per ore. Il nervoso si stava espandendo in tutto il mio corpo, e sapevo che prima o poi sarei esploso. Perché nel vedere gli occhi di Heaven puntati in quelli di lui, aumentava solo la mia voglia di prendere quel tipo e scaraventarlo contro il muro. Respirai affondo, tornando a guardare altro. Heaven tornò da me.

HurtsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora