Drown

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La voce alle nostre spalle mi fece venire i brividi su tutto il corpo.  Mi accorsi immediatamente delle vene più evidenti sul collo di Harry, e l’espressione di rabbia che si dipinse sul suo volto. Aveva le sopracciglia aggrottate, gli occhi ormai stracolmi di odio e la mascella serrata. Mi parlò con gli occhi, facendomi immediatamente capire che quella persona dietro di noi non aveva di certo buone intenzioni. Tornai con i piedi per terra, la mano di Harry si posò sul mio fianco, accarezzandolo con estrema dolcezza. La persona dietro di noi fece una lunga risata, così forte e maligna che i miei occhi non poterono far altro che cercare quelli di Harry. 

"Harry Styles."  i passi di quell’uomo rimbombarono nelle mie orecchie. Un forte odore di alcol mi passò sotto il naso, collegando subito a chi appartenesse. Girai il viso verso quella figura, rimanendo disgustata e impaurita dalle sue condizioni. 

"V-vedo che ti dai da fare."  inclinò la testa più di una volta, passandosi la lingua sulle labbra quando mi osservò da capo a piedi. Mi sentii gelare alla vista di quell’uomo, e feci un passo indietro, sbattendo contro il petto di Harry. 

"Cosa vuoi?"  domandò il ragazzo al mio fianco, bruscamente. Odiai il tono che Harry utilizzò con lui, visto che le condizioni di quel tipo non erano delle migliori. Eppure, lui sembrava così tranquillo, come se non avesse paura di niente. 

"Oh, Styles, andiamo", sbarellò da una parte all’altra, fermandosi davanti a noi. "Potresti, che so, darmi  la ragazza che è vicino a te?" la presa di Harry sul mio fianco divenne più potente. "Qual è il tuo nome, splendore?"

Mandai giù quella poca saliva che mi era rimasta, con le parole che mi erano rimaste intrappolate in gola. Ero incapace di muovermi o di parlare, peggiorando semplicemente le cose.

"Vieni con me, tesoro."   un risolino lasciò le sue labbra.   "Ci divertiremo, vedrai."

Desiderai fortemente che quell’alcolizzato se ne andasse via, eppure, le mie preghiere non servirono. Questa volta, la voce di Harry tuonò come non mai.

"Se non te ne vai, Will, ti spacco la faccia."  disse a denti stretti, rimanendo fermo al suo posto. In quel caso, l’uomo che ci era di fronte non riuscì a far altro che ridere ad alta voce, puntando il dito contro Harry. 

"Tieni a lei?"  lo spinse, alzando gli occhi al cielo. "Rimpiazzi subito le tue vecchie ragazze, eh?"

Improvvisamente un freddo glaciale si impossessò di ogni cellula del mio corpo. Cosa intendeva dire?

Osservai la scena con uno strano nodo allo stomaco, uno strano nodo che non mi faceva ragionare. Vidi Harry sorpassarmi, la sua mano destra afferrare con forza il collo di Will.

"Tu non devi nemmeno nominarla."  sputò acido, tenendolo stretto. "Tu non sai niente."

Qualcosa mi diceva che la vita di Harry nascondeva più cose di quanto potessi immaginare. Era un mistero,  troppe cose che non riuscivo a collegare. 

"Mi sono sempre chiesto come ha potuto innamorarsi di te."  sputò l’altro, con più rabbia. Harry lo strattonò verso di lui, con gli occhi rossi dalla rabbia, mentre Will teneva gli occhi mezzi chiusi per il dolore che stava provando. Tesi una mano verso Harry, tirandogli la maglia. Il suo volto ruotò leggermente nella mia direzione.

"Non fargli del male."  sussurrai, la paura si sentiva nel tremolio della mia voce. 

"Hai sentito? La tua puttanella ha detto di non farmi del male."

L’aria iniziò a mancarmi nel momento in cui Harry tirò con una forza mai vista prima, un pugno a Will. Il sangue iniziò a uscire dalle sue labbra spaccate, la rabbia che si accese nuovamente negli occhi di Harry. 

HurtsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora