The time destined to not end

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“Vuole rivedermi.”

Gli occhi di Harry erano persi a guardare i miei, ma in quelle iridi verdi, riuscivo a vedere il terrore, le troppe emozioni che faceva fatica a controllare, la forte sensazione che, dicendomi tale notizia, io potessi reagire nella maniera sbagliata.

“E tu?” Ci misi tutta me stessa a mantenere un tono tranquillo, a non farmi prendere da quello strano fastidio che continuava a strisciare sulla mia pelle. “Anche tu vuoi rivederla?”

Harry si fece scappare un sospiro, i suoi occhi che cercavano di sostenere il mio sguardo.

“Si.” Le parole uscirono piano dalla sua bocca. Ma quelle parole, raggiunsero immediatamente il mio petto, incendiandolo completamente.

“Voglio solamente sapere cosa vuole. Voglio solamente uscire fuori da tutto questo.” Mi rassicurò, ma senza veramente riuscirci. Era come se tornassimo sempre al punto di partenza.

“Ovvio.” Risposi seccata. Puntai lo sguardo verso l'ascensore, non degnandolo della minima attenzione. Lui si innervosì.

“Dobbiamo solo parlare.” Provò con una mano a toccarmi il viso, ma io, capendo le sue intenzioni, mi spostai. 

“Non mi credi?”

Continuai a guardare altrove senza rispondere. Mi afferrò per il braccio, pregandomi con quel gesto di girarmi e guardarlo di nuovo. E lo feci, annegando nuovamente nelle sue iridi.

“Lei ti vuole.” Dissi, le parole di Heaven che mi ronzavano ancora nella testa, il loro passato che non mi abbandonava un attimo. “Ti vuole e vorrà sempre. Ma non posso impedirti di parlarle, e lo so.”

Non vedeva Heaven da settimane, probabilmente. Dopo essere venuto a conoscenza della verità, Heaven era sparita. Harry ovviamente non ne voleva più sapere, ma bastava davvero poco, per fargli cambiare totalmente idea.

“Quando dovresti vederla?” Gli domandai coraggiosamente. Un coraggio che sparì subito dopo aver sentito la sua risposta.

“Oggi.” Rispose, pentendosi forse di avermi detto la verità. Non parlai.

“Lil.” Il modo in cui disse il mio nome mi fece scoppiare ogni cellula del corpo. Presi subito un altro discorso.

“Dovremmo cercare gli altri.” Mi guardai attorno, sperando di trovarli, fingendo di non essermi accorta del suo sguardo su di me.

“Provo a chiamare Chloe.” Dissi ancora, tirando fuori il cellulare. Lui sospirò di nuovo, facendomi segno con la testa di voltarmi. Chloe era presa a picchiare giocosamente Ryan, e lui, ridendo, cercava di farle il solletico. E le loro risate, erano a dir poco contagiose.

“Contenta ora?” Domandò Harry, il suo corpo vicino al mio. Osservai Ryan e Chloe, non badando al tono scontroso di Harry. Smisero di ridere.

“Hey...” Chloe si sistemò gli abiti, un po' a disagio. Ryan fece la stessa cosa, forse più imbarazzato di lei.

“E' molto grande e bello, questo edificio.” Parlò Ryan, dicendo la prima cosa che gli venisse in mente. Chloe guardò a terra, ridendo.

“Molto.” Risposi con un sorriso, felice di vedere Chloe serena come non l'avevo mai vista. Ryan poteva darle tutto quello che lei cercava, se non di più. E sapevo anche che, nonostante i dubbi, lei, la sua scelta, l'aveva già presa.

“Perché non andiamo a prenderci qualcosa?” Propose Chloe, raggiante. Mi lanciò, solo dopo, un'occhiata strana, come se volesse sapere cosa fosse successo in quei secondi in cui lei non c'era. Scrollai solamente le spalle, continuando a sorriderle, non volendo assolutamente rovinare il suo momento di felicità.

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