Beats only for me

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 - Harry

Osservai attentamente la mia tazza di caffè giocando contemporaneamente con il cucchiaio. Lo picchiettai sulla tavola, facendo salire il nervoso a Ryan che stava cercando di parlarmi in maniera tranquilla.  Finsi di non sentirlo, spostando la mia attenzione alla ragazza che mi era difronte, troppo presa a guardarsi le mani e ad evitarmi. Non smisi di guardarla nemmeno per un attimo, cosa che lei notò perfettamente, cercando di parlare a mio fratello senza far notare il leggero tremore che aveva nella voce. 

"Hai dormito bene?"

Heaven prestò la sua attenzione a Ryan, deglutendo.  Il fatto che la fissassi così tanto, la metteva fin troppo a disagio. E lo sapevo, ma non mi importava.

"Ho dormito bene, grazie."  si versò un altro po’ di latte, guardandomi solo per qualche istante. Bevvi un sorso di caffè, lasciando i miei occhi ancora su di lei. Ricordai i suoi lunghi capelli biondi, provando un senso di dolore nel vederli adesso all'altezza delle spalle. Aveva sofferto, ed io insieme a lei, nonostante non sapessi nulla sulla sua malattia. Come aveva potuto, mi chiedevo, nascondermi una cosa simile? Avrei fatto di tutto pur di aiutarla, salvarla, perché lei meritava di vivere e non di sottoporsi a tutti quei trattamenti.  

"Dove sono i tuoi genitori?"  chiese Ryan. Heaven si portò la tazza vicino alle labbra, posandola nuovamente sul tavolo. 

"Sono ancora a Parigi."  mi degnò di un piccolo sguardo, parlando ancora. "Sono venuta da sola qui, anche se i miei genitori erano contrari al fatto di dover viaggiare da sola. Ma non mi è importato."  Ryan sembrò stupito, Heaven continuò a raccontare.  "Chiamai la tua vicina, Harry, la signora White. Ricordi? Solo lei sapeva dove fossi."

La signora White. Non potevo crederci. Si ricordava ancora di me?

"Ryan, hai preso tutto? Sei sicuro di non aver diment-…"

“Mamma.”  Ryan la riprese, scocciato. “Abbiamo preso tutto, stai tranquilla. Avrò controllato le stanze un milione di volte!”

Nostra madre non riuscì a far altro che sbuffare, infilando l’ultimo scatolone nel portabagagli. Guardai la scena senza aiutarli, infilandomi le cuffie nelle orecchie. Preferii ascoltare la musica, piuttosto che fare qualcosa per loro. Oltre alle mie suppliche di venire  a New York, era stata una fortuna che ai miei genitori era stata proposta un’offerta di lavoro proprio lì. Dovevo trovare Heaven, dovevo trovarla a tutti i costi.

“Harry?” 

Girai la testa, trovandomi la signora White guardarmi con un velo di dispiacere in viso. Tolsi le cuffie, avvicinandomi a lei che mi aspettava a braccia aperte. 

“Te ne stai andando?” disse sussurrando. Annuii velocemente.

“Harry, Harry, Harry...”  mi abbracciò, stringendomi così forte da farmi mancare il respiro. Ricambiai subito, ridendo leggermente.  “Te ne vai e non mi dici niente? Sei sempre il solito.”

“Odio sempre gli addii.”  

La signora White mi fissò, sorridendomi in maniera dolce. “La ritroverai, ne sono sicura.”

Non potei far altro che sorriderle.

"Era così contenta quando l’ho chiamata, non poteva crederci. Voleva subito chiamarti, ma l’ho pregata di non farlo. E sapere che ti eri trasferito qui per trovarmi, mi ha…distrutto.  Le ho raccontato ogni cosa, e ricordare è stato così…"

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