Now come with me

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- Monique


Harry era affaticato. Affaticato nel baciarmi, nel gemere,nel fare anche la più piccola cosa che non richiedeva  chissà quale sforzo. La mia intenzione era quella di scoprire cosa avesse, ma, allo stesso tempo, scoprire anche qualcosa sulla sua vita.  Non ero stata capace di sapere niente di interessante riguardo il suo conto,niente che potesse portarmi a concludere il mio piano fatto con Liam.  Dopo tutto il tempo passato insieme, possibile che dalla sua bocca non uscisse mai nulla? 

«Ti sei stancato?»

Il suo petto, tonico e ricoperto da goccioline d’acqua, si distanziò dal mio. Mi meravigliai di quanto potesse essere bello il suo corpo,  bello da farti andare oltre con i pensieri. Perché Harry, con quella strana aria da ragazzo che stava sulle sue, riusciva ad intrigarti come nessun’altro. Lo definivo il sesso fatto in persona, il sesso vero, quello che si faceva violentemente, quello che ti toglieva il fiato.  Non era il tipo che si accontentava facilmente, non era ripetitivo nelle cose. Cambiava i luoghi dove farlo, odiava la monotonia.  

«Volevo fumare un po’»  la sua schiena ruotò verso destra, sporgendo la testa fuori dalla vasca per poi accendersi una sigaretta che aveva lasciato apposta sul pavimento.  I ricci bagnati lo rendevano ancora più bello e scopabile.  

«Non abbiamo ancora finito,tranquilla.»   quelle labbra diedero la possibilità di far uscire il fumo una volta per tutte, studiando ogni piccolo particolare del suo viso e della sua corporatura.  Si concentrò sul mio seno messo bene in vista, inchinandosi in avanti per baciarmi con veemenza.  Lo lasciai fare senza ribellarmi, riscontrando in quel bacio qualcosa di più. Non di sentimenti verso di me, di preoccupazione, tormenti. Lui era tormentato da qualcosa, da qualcuno. Era raro che lo trovassi  in quelle condizioni,insomma, non era da Harry Styles. Pensava solo ed esclusivamente a se stesso, per lui il resto del mondo non contava, contava quello che voleva lui.  I sentimenti non esistevano.

«C’è qualcosa che non va?»   chiesi per informarmi di più. Harry si strusciò sul mio corpo con movimenti decisi, e dalla sua faccia seria potei ben capire che odiava quando la gente si facesse gli affari suoi. 

«Non deve interessarti di come io stia»   apparve stranito, incazzato. «Non sei nessuno per impicciarti di me»

«Hai la testa da tutt’altra parte»  gli dissi quello che avevo notato in quelle ore prese a toccarsi e tanto altro, proseguendo nel  dirgli ciò che pensavo.  «Sarò anche solo un passatempo per te, solo che mi rendo conto di alcune cose.  Eri…assente, e lo sei anche adesso.» 

Spense la sigaretta schiacciandola nel portacenere messo sul bordo della vasca, riconsiderando la mia presenza.  «Assente? -   valutò quella parola, uscendo.  -  Ho soddisfatto tutte le tue richieste, se non sbaglio.»

Adorai quella scia di profumo che lasciò, fresco e zuccherato. L’occhio mi cadde su tutta la sua colonna vertebrale, giungendo ad una curva che mi faceva morire.  Harry poteva essere definito un Dio Greco, o anche meglio. Ogni persona che metteva piede in casa sua doveva ritenersi fortunata.  Ma davvero fortunata.

«Ci vieni al rinfresco che darà la madre di Lily nel suo enorme ufficio?»

Si resse al lavandino, guardandomi dallo specchio con un comportamento strano rispetto alle altre volte.  «Non sono stato invitato a nessun rinfresco»  replicò, indurendo i muscoli. «Se era tua  intenzione venirci con me, cambia cavaliere.»  

Mi catapultai fuori,  gocciolando un po’ qua e là.  Harry non volle girarsi; se lo avesse fatto, sapeva che   mi sarei attaccata  alla sua bocca senza staccarmi più. Evitò la situazione, scrutandomi dal riflesso nel vedere quello che avevo intenzione di fare.   Con le unghie gli massaggiai ogni punto, accontentando ogni bisogno che necessitava.  Quel ragazzo non dava mai a vedere se una cosa gli piacesse o meno, non  lo avrebbe mai fatto, conoscendolo. 

HurtsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora