Non esiste più la paura per noi. Non sappiamo che cosa significhi o che sapore abbia, ma la viviamo, diveniamo un tutt'uno con essa e non la molliamo. Harry ha ragione: la paura salva le vite.
Perciò mi tengo stretta la mia, la faccio diventare adrenalina, voglia di giustizia e di ribellione contro i soprusi e le oppressioni. Trasformo il tutto in qualcosa che può giocare solo e solamente a mio favore, qualcosa che nessuno dei suoi soldati o mutati potrà mai avere: la voglia di vincere questa battaglia, non per il potere, ma per la pace."Ok, mi raccomando ragazzi. Quarantacinque minuti scarsi a partire da quando siamo dentro." Sussurra Harry in modo frettoloso mentre ci nascondiamo dietro ad una grande roccia. Adesso riusciamo a scorgere il perimetro della centrale. È delineato da mura, alte e spesse, ad ogni tot di metri vi sono delle torrette sopra le quali vi sono delle guardie (mutati) armati di mitragliette e altre armi. Il filo spinato circonda qualsiasi cosa il muro non possa proteggere, e, anche se le cose lasciate fuori dalla protezione del ammasso di mattoni sono poche, di filo spinato ce n'è parecchio: le piante e l'erba che mancano in questa zona sono sostituite da questo appunto: troviamo cespugli di fili, trappole, vetri rotti, ovunque mettiamo i piedi.
"Ci sono quattro portoni, uno a Est, uno a Ovest, uno a Sud e uno a Nord, ovviamente." E ci guarda, il cappuccio leggermente all'indietro. Comincia a fare buio e l'unica cosa a cui riesco a pensare è Hanna, sotto al salice, che gioca con una palla di luce fattale di vera luce solare da Sean, per tenerla occupata. Questo è anche un bene perché in qualche modo penso meno a quello che stiamo per fare.
"Gwen e Ginger si occuperanno del motore a Ovest, in disuso, Skylar e Sean di quello a Sud, in funzione, Jayden quello a Est, in disuso.. Quindi io mi occuperò di quello a nord. Mi raccomando, appoggiate i K99K sul pannello di controllo, vi assicurate di metterlo in attivo, e poi ve la date a gambe verso l'uscita più vicina, senza farvi scoprire. Io ho il telecomando che li farà saltare in aria.. Ma lo cedo a Sean, è più prudente che l'abbia una delle coppie che io." Sussurra in fretta mentre passa a Sean un piccolo telecomando, con un solo pulsante sopra di esso ma tanti altri piccoli pulsanti al di sotto. E ci guarda.
"Combattiamo per uccidere."
"Esattamente. -Sussurra lui- In bocca al lupo."
"Crepi." Gli rispondiamo.
Non esista oltre, non resta più con noi. È il primo a partire, Harry, diritto verso la su meta; torre nord. I motori attivi, mi ha spiegato nonno, sono i più difficili da maneggiare, sopratutto se stai cercando di farli saltare in aria.. Il fatto che lui, tutto solo, se ne voglia occupare, mi mette ansia. Non mi saluta, non mi guarda più di quanto non guardi gli altri, ma sento che lo fa solo perché ha troppa pura di quello che accadrà, perché non vuole rendere questa cosa significativa come dovrebbe.
Sospiro. Gwen e Ginger partono a loro volta per la torre Est, camminano in modo altezzoso non appena la luce che si muove per poter controllare il perimetro della centrale non si allontana da loro e permette di lasciare la roccia. Jayden segue verso Est dopo un breve inchino e un sorriso affasciante. Si avvolge nel mantello scuro e corre via verso nord solo per poter regole la sua corsa pazza quando la luce del 'faro' lo inquadra. Nessuno dice nulla, per fortuna.
"Bene.. Tocca a noi principessa. Al tre saltiamo fuori.."
"Ma Sean.. Il faro.." Cerco di sussurrare invano poiché, non appena la luce punta verso di noi, casualmente, va in frantumi, con un rumore sordo di vetri che si sparpagliano a terra e varie bestemmie da parte dei controllori per l'improvviso buio. La centrale adesso è a pochi passi da noi, e fissata al buio rende l'idea di un gigante addormentato; io mi sento come Ulisse con il suo Polifemo.
Camminiamo fianco a fianco coi cappucci ben calati a coprirci il viso, non abbiamo di certo intenzione di farci vedere come ha fatto lo spericolato Jayden..

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Sheol 2
Hayran KurguIn un altro giorno tutto questo sarebbe stato più giusto, sarebbe stata una vita meno sporca e mediocre.. Ti avrei resa felice e ti avrei baciato le mani quantunque mi avessero stretto, per evitarmi cadute; ti avrei chiesto comunque di combattere, s...