Capitolo 37

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(A.n. Salve magnifiche persone! Permettetemi di obbligarvi, come spesso accade lol, di leggere il capitolo ascoltando queste canzoni:
All I Want - Kodaline
People help the people - Birdy
Breathe me - Sia
vorrei inoltre approfittare di questo piccolo spazio per ringraziare tutte voi per tutto quello che avete fatto e continuate a fare per Sheol, mi rende fiera vedere che ha tante visualizzazioni e tanti voti. Grazie, grazie, grazie! Un bacio grande e, ricordate, obbligatorio leggere ascoltando le canzoni che vi ho consigliato. Fatemi sapere cosa ne pensate e votate! xx)

Il giorno successivo spesso mi ero impegnata di trovare Harry da solo. Di prenderlo da parte anche per un po', ma è sempre in compagnia di qualcuno, sempre impegnato a stringere la mano a questo o a quell'importante pezzo grosso, ai suoi soldati, che, dopo l'importante discorso che ha tenuto ieri sera nel giardino mentre si montavano le tende, sono stati tanto affascinati da assicurarli eterna devozione. È bravo, Harry, l'ho sempre saputo. E l'ha dimostrato pian piano, a piccoli gradini: dal dimostrare di essere capace di tenera a bada una scuola come la Douglas, al essere il capo dei ribelli, il capo dei Generali. Capace di scuotere animi e coscienze.

Poi, nei momenti in cui davvero sembrava disposto a concedermi un po' di minuti, ero io ad essere troppo timida o occupata.

Così eccomi, per la seconda sera di fila, qui in camera mia. Con Hanna da qualche parte a fare la pazza con Jillian.

Jillian: mi ha parlato oggi in mattinata e mi ha detto quanta pena si era dato papà, che l'aveva fatta sentire male il fatto che, per lei, non si fosse mai preoccupato così tanto. Allora io, capendo che un cuore come il suo, che ama ed è abituato ad essere amato, non può soffrire della mancanza dell'amore di suo padre (come io invece ho fatto per parecchio). L'ho consolata, provando una certa dolcezza e pena, le ho lasciato dolci baci fraterni e le ho strappato vari sorrisi, rassicurandola sul fatto che, adesso che sto bene, il centro delle attenzioni di papà tornerà ad essere lei.
Mi ha spiegato che lei non voleva che io passassi in secondo piano, solamente che desidera che papà diventi più bravo a distribuire il suo amore.

Anche io ho avuto questo desiderio, per tanto, tantissimo tempo.

Sono le 21:00, in molti sono ancora svegli, posso sentire alcune risate provenire dal giardino dove varie schiere di tende blu sono state sistemate quasi a formare un villaggio per poter ospitare tutti i soldati. Alcuni si sono offerti di aiutare a fare la guardia, cosa che abbiamo apprezzato parecchio.

E devo dire che mi sono stupida di un'altra cosa: di come, visti alla luce del sole, senza doverti preoccupare di staccar loro la testa per difenderti, sembrano meno inquietati e spaventosi, questi mutati.

Ad Hanna, per adesso, non piacciono ne i soldati ne i Generali. Fatta eccezione per Niall, Niall, non so perché, le piace.

Mi infilo un paio di pantaloncini in flanella e una T-shirt per andare a dormire: ma credo che leggerò un po' prima.

Mi sento seriamente molto sollevata dal fatto che io non debba più leggere continuamente il libro sui Custodi. Un po' quei tempi mi mancano, lo ammetto, ma non troppo. Sinceramente preferisco scoprire le cose piuttosto che impazzire a teorizzare su di esse.

Mi siedo sul letto, in mano il libro che sto leggendo attualmente "Al di qua del paradiso", del fantasmagorico F.S. Fitzgerald.

Ma, non appena tolgo il segnalibro per rimettermi a leggere ecco che mi prende un pensiero fisso: e se anche Harry fosse nella sua stanza? Se anche lui stesse pensando come me? Se io andassi a vedere se è così?

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