Harry stringe la mia mano ed io stringo la sua mentre camminiamo verso la baracca di legno. Nessuno dei due dice nulla. Lasciamo che i nostri volti siano accarezzati dai raggi del sole.
"Tra poco non ci sarà più cibo per tutti." Sussurro quasi stessi dando vita ad un pensiero ad alta voce. Sento i suoi occhi verdi su di me.. Ruota la testa di pochi gradi, so che ha corrucciato la fronte, ma non dice nulla. "So che Hunter trova delle radici di solito nel bosco, e sono sopravvissuti con quelle per tutto questo tempo, ma adesso siamo troppi. 'Becca è troppo gentile per dirlo, ma è così." Ed adesso anche io lo guardo mente passiamo accanto a una sequoia secolare. Siamo subito davanti alla casa.
"Troveremo una soluzione." E stringe un po' di più la mia mano. "Tu stai bene?" Mi chiede facendomi voltare verso di lui. Annuisco appena, un sorriso mi dipinge le labbra mentre lo guardo, nella mia testa i ricordi della notte appena trascorsa. "Bene, questo è quello che conta davvero." Ed, appoggiate le mani sulle mie guance, lascia un bacio sulla mia fronte prima che ci dirigiamo uno accanto all'altra dentro casa.
Sento delle voci provenire da lì, segno che sono tutti svegli. "Non c'è da preoccuparsi se Harry è con lei. Se la sanno cavare. Gli unici che devono temere sono loro stessi." Ridacchia Louis mentre lo vedo sedersi a tavola prendendo il posto di Jayden che ha appena finito di consumare la su magra razione di colazione. Ovvero: due fette di pane bruciacchiato ed un po' di burro.
"Parole sante amico." Parla Harry facendo capolino prima di me nella stanza ed attirando tutti gli sguardi su di se. Poi tutti, come se le loro teste fossero comandate a distanza da un unico telecomando, fissano me. Ma mi sento protetta dalla stazza di Harry che torreggia davanti. Mi faccio avanti con un sorriso timido e saluto tutti con un 'buongiorno' così fievole che a malapena viene percepito nonostante il silenzio imbarazzante che avvolge tutti come una vecchia coperta piena di toppe e polvere.
Osservo, sedendomi a tavola non appena Ginger si alza con il suo piatto in mano per raggiungere Jayden sul divano, come la prima cosa che fa Harry è andare a prendere in braccio un'Hanna assonnata con gli occhi gonfi e la pelle bianca bianca data la lenta circolazione mattutina. Lei avvolge le sue piccole braccia attorno al collo di lui e poi appoggia la testa sulla sua spalla ed ascolta senza replicare le parole che lui le sta dicendo mentre le accarezza la schiena.
"Hey.. Mostro!" Ridacchia mentre la prende in braccio. "Sei spenta stamattina vedo.."
In effetti è parecchio pallida. Nel senso: troppo pallida.
All'improvviso il mio sorriso compiaciuto per la scena bellissima di loro due insieme si trasforma in qualcosa di più preoccupato."Ha avuto un po' di farebbe stamattina presto." Parla Rebecca sistemando un piatto dinanzi a Louis che mi guarda senza staccare gli occhi nemmeno un attimo. Sono quasi sicura che sia tutto merito dell'entrata che abbiamo fatto io e il ragazzo riccio.
"Oh.." Sussurra Harry la cui fronte si corruga. Mi alzo in piedi. Mi ha subito colpito il poco colore sulle guance della piccola e le energie che sembrano esserle state aspirate via con la forza.
"Dalla a me, Harry. Fa colazione." Sussurro allungando le braccia per prenderla. Lui me la appoggia tra le braccia. Hanna mi fa un piccolo sorriso. Ha delle borse scure sotto gli occhi e vederla così mi preoccupa parecchio. "Buongiorno principessa." Sussurro lasciandole un bacio sui capelli.
"È finito il gioco, papà?" Chiede allungando lo sguardo per riuscire a captare Harry che è rimasto in piedi di fronte a me. Hanna si deve star sentendo parecchio al sicuro adesso.
"Gioco?" Chiedo ad Harry.
"Cosa te lo fa pensare?" Sorride lui ignorando la mia domanda.
"Beh.. - e fa cenno ad Harry di avvicinarsi- la mamma mi chiama sempre principessa la mattina." Bisbiglia credendo fermamente che io non la senta.
Mangio le lacrime che mi salgono agli occhi ed osservo Harry, che è nel mio stesso stato.
STAI LEGGENDO
Sheol 2
FanfictionIn un altro giorno tutto questo sarebbe stato più giusto, sarebbe stata una vita meno sporca e mediocre.. Ti avrei resa felice e ti avrei baciato le mani quantunque mi avessero stretto, per evitarmi cadute; ti avrei chiesto comunque di combattere, s...