Nei quattro giorni a seguire nessuno ha avuto nemmeno la presunzione di voler rovinare il nostro riposo ristoratore, e con questo intendo dire che nessuno ha messo in mezzo centrali che esplodono, orecchie che rischiano di essere staccate, braccia mutilate, graffi, occhi e mani di colori strani.. So che Harry è andato, nel giorno seguente alla fatidica nottata, a parlare con mio nonno. L'ha raggiunto nel suo ufficio e gli ha raccontato quello che è accaduto. Ha parlato anche a noi, ma solo per ringraziarci una seconda volta per il lavoro svolto. Non sappiamo quale sarà il nostro prossimo bersaglio, nemmeno come agiremo, non sappiamo le misure di sicurezza che hanno adottato dopo quello che è accaduto. Nessuno guarda più la TV, è solo un inno alla violenza, a darci la caccia definendoci nei peggiori dei modi, e non so quante altre cose.
Mi sono rimessa abbastanza bene. Almeno fisicamente. Per quanto riguarda le mie mani si sono cicatrizzate, il taglio sul mio volto è appena un'ombra.. Ma non mi sento così in pace con me stessa dentro di me. Certo è cambiato parecchio dalla sera stessa in cui siamo tornati a casa, anzi posso tranquillamente affermare che tra allora ed adesso c'è un abisso di mezzo. Il tempo ha agito sia come pro che come contro in questa occasione: ha smaltito lo shock ma ha accentuato la possibilità di poter pensare insistentemente a come sono andate le cose e, peggio, a come sarebbero potute andare meglio, senza gli imprevisti che ci hanno sbarrato la strada.
Adesso però ha poca importanza, lo ha detto anche Sean il cui braccio è molto più lento a guarire. Adoro quel ragazzo, il modo in cui si fa forza è unico, chiede dell'antidolorifico solo a Ginger e non è disposto ad assumere altre sostanze, nemmeno se queste, a detta delle infermiere, potrebbero aiutarlo a guarire più in fretta. A detta sua sta già una favola e io non posso che credergli: se non è sincero almeno mi crogiolo in un dolce bugia.
Sono nella stanza di Harry adesso, ad aspettare che torni. Mi sono appena svegliata, vestita e potrei anche scendere ed incontralo di sotto assieme agli altri, ma non voglio, voglio che l'esclusiva del mio buongiorno sia lui, e lui solo.
Hanna è diventata parte integrante di questa grande famiglia, non esiste una persona che non le voglia bene. Sarà perché è il segno palese dell'innocenza e il fatto che ci sono altre generazioni che di guerra sanno niente. Sarà perché è il sorriso di questa casa e la luce quando fuori cadono piogge torrenziali.. Mi ha perdonato gli occhi da diavolo per fortuna e mi è sempre più vicina, dorme spesso con me ed Harry.. Le piace stare al centro e giocare a tenerci svegli.
Mi appoggio alla scrivania di Harry, la finestra fa vedere come la notte fosse carica di pioggia, come tutto sia stato una tempesta. Ci sono un sacco di fogli sparsi sul ripiano in legno chiaro.. Mappe, annotazioni; una sera mi sono svegliata e l'ho visto qui seduto a fissare un foglio, come se potesse trovarvi la risposta a mille questioni vitali. Gli ho fatto una carezza e l'ho invitato a dormire, a tornare a letto con me e la piccola Hanna, gli ho detto che il mondo è sempre pronto alle guerre ma che un'improvvisa pace è sempre la cosa più gradita di tutte.
Passo le mani su alcuni fogli, non li sposto, so che il suo disordine ha un senso preciso nella sua testa, che nulla è lasciato al caso, e non voglio incasinargli quello che ha fatto.
Sopra a tutti però, vi è come un foglio ingiallito, parecchio vecchio, da un lato è irregolare, come se fosse stato strappato. È piegato a metà e non riesco a vedere cosa nasconda.
Qualcuno bussa leggermente alla porta e io non posso fare a meno di sussurrare un 'avanti' che mi distrae da quello che catturava la mia attenzione.
"Signorina Adkins.." Parla una cameriera, Tiffany, mentre tiene tra le mani una lettera. "È arrivata una lettera per lei. Avrei aspettato di dargliela una volta che fosse scesa, ma è chiara richiesta del mittente che lei la legga in privato, così ho pensato..-"
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Sheol 2
FanfictionIn un altro giorno tutto questo sarebbe stato più giusto, sarebbe stata una vita meno sporca e mediocre.. Ti avrei resa felice e ti avrei baciato le mani quantunque mi avessero stretto, per evitarmi cadute; ti avrei chiesto comunque di combattere, s...