Quando arriviamo a parcheggiare le moto davanti a casa, protetti dal portone che viene chiuso alle nostre spalle, una volta che siamo entrati, allora si che tutti lasciamo uscire un sospiro, vero, di sollievo.. Non importano più le ferite, le lacrime, il dolore.. siamo salvi, siamo a casa, e non siamo diminuiti, come tutti temevamo, bensì aumentati, e la piccola Hanna tra le braccia di Jayden, con il quale ha viaggiato, ne è la prova.
Abbiamo scambiato modalità di viaggio nel ritorno verso casa: Jayden e Ginger si sono occupati di far spazio anche ad Hanna sulla loro moto, Harry ha trasportato Sean, vista la sua situazione al braccio, e io e Gwen abbiamo guidato tutti quanti verso casa.
Sono esausta, sento ogni singolo muscolo e ogni singola dannatissima cellula dolere. La testa sta per scoppiarmi e ho una voglia di vomitare che non posso nemmeno esplicitare. Tutto quello che ho visto e fatto torna alla mente limpido solo ora: abbiamo distrutto la centrale e con essa anche centinaia, se non migliaia, di mutati. Questo non mi fa sentire bene come fa sentire gli altri.. mi sento sporca, non mi capacito dell'indole cruenta che ho tirato fuori e nemmeno delle teste che ho tagliato.
La mia vecchia me non era di certo così, ma non la rimpiango e tanto meno la rivoglio.. Solo, sento le mani sporche, non che non lo siano, ma non del mio sangue.. di quello di altri.
Scesi dalle moto sentiamo la porta di casa essere aperta, appare nonno Peter affiancato da mio padre.
Ginger entra in casa per prima, sotto i loro occhi sporgenti, con Hanna addormentata tra le braccia, la seguono Jayden e Gwen che tengono Sean in piedi, e poi, qui fuori, rimaniamo io ed Harry, con i loro occhi addosso come se stessero cercando delle risposte che io non sono sicura di volergli dare adesso.
"Oh mio Dio.." sussurra mio nonno mentre ci guarda. "Non ditemi che è andato tutto storto!" sussurra mentre si fa avanti, mio padre anche, fino ad esserci a pochi metri di distanza.
"No, è andato tutto come doveva andare. Siamo solo un po' feriti. Ci sono stati degli imprevisti." sussurra gelido Harry prima di lanciarmi un'occhiata e poi camminare fino alla porta.
"Bambina mia.." sussurra nonno guardandomi il volto.. gli occhi del diavolo, le mani sanguinanti e la guancia ferita. Forse si accorge anche che quello che brilla sul mio viso non è tutto sudore, ma anche lacrime. Il suo viso si addolcisce, tenta di fare dei passi in avanti per potermi abbracciare ma lo blocco.
"Voglio solo riposare.. sono stanca." sussurro mentre mi passo il dorso della mano sulla fronte. Cammino precedendoli verso casa.
"Siete feriti?" chiede mio padre. "Intendo: qualcuno di voi è ferito gravemente?" e si guarda attorno, i ragazzi sono seduti sui divani del salotto, quelli che fino ad oggi pomeriggio erano la nostra base per architettare tutto quello che poche ore fa abbiamo messo in pratica.
"Sean è ferito gravemente al braccio, un mutato ha quasi staccato un orecchio a Ginger, io sto bene, Gwen e Jayden anche, tutto sommato." Sospiro mentre tolgo il mantello e lo butto per terra.
Harry mi guarda, davvero in modo troppo intenso, non lo reggo il suo sguardo, non lo ricambio nemmeno infatti. Continuo a togliere le fasciature alle mani.
"Anche voi altri, comunque- continua papà- avete bisogno di soccorso."
"Io ho bisogno solamente della mia stanza, di un bagno caldo e di tranquillità. Non so gli altri. Vorrei che Hanna stesse in camera mia." faccio un cenno verso Jayden.
"Hanna?" chiede Peter.
"Si, l'abbiamo trovata mentre andavamo a fare la missione. Rimarrà qui fino a quando ce ne sarà bisogno.. credo sia orfana. C'era una donna con lei quando l'abbiamo trovata ma non sembrava essere sua madre." spiego in fretta.
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Sheol 2
FanfictionIn un altro giorno tutto questo sarebbe stato più giusto, sarebbe stata una vita meno sporca e mediocre.. Ti avrei resa felice e ti avrei baciato le mani quantunque mi avessero stretto, per evitarmi cadute; ti avrei chiesto comunque di combattere, s...