Capitolo 28

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(A.n. Ciao a tutte. Vorrei solamente dirvi che se ieri non ho potuto aggiornare è stato per forze maggiori. Questo per rispondere ad alcuni dei commenti che ho avuto il piacere/dispiacere di leggere nel capitolo precedente, in chat e altrove. Sono felicissima che la storia vi piaccia, lo sapete perché l'ho sempre detto, ma credo che col fatto che io pubblichi tutti i giorni molte pretendano davvero troppo. Io non voglio sentirmi obbligata a fare nulla, se scrivo è per pura passione, e il fatto che io riesca a pubblicare tutti i pomeriggi è quasi fortuna, per me almeno visto che riesco a ritagliare un po' di spazio ed organizzarmi. Quando oggi ho letto alcuni dei commenti che in molte avevano lasciato, mi sono sentita un tantino delusa ed arrabbiata perché, senza sembrare maleducata, sinceramente questo non è il mio lavoro (anche se lo vorrei), e nella mia vita non tutto gira attorno a Wattpad, ho i miei problemi come tutte le persone normali.. Non mi piace la pressione, ed infatti non sono nemmeno andata a leggere tutti i commenti per questo, cosa che di solito faccio. Vorrei solo che le persone che hanno scritto pretendendo cose lo capissero, che sono umana. Ora questo sta diventando troppo lungo, spero di non essere risultata offensiva, ma è una cosa che mi preme e che dovevo chiarire. Spero il capitolo vi piaccia xx)

"Sai che Matilda sta male da un po'?" Chiede Ginger dall'altro capo del telefono. "Sono andata al suo negozio oggi, ma era chiuso, e tu sai quanto strano sia questo. Così sono andata da Arthur, che è l'unico che sopporti, e mi ha detto che è a casa, ammalata." Parla con l'affanno visto che sta facendo una passeggiata.

Si, siamo arrivate a quel punto nel quale, pur di non salutare l'altro interlocutore, ci si inventano le cose più improbabili. Non voglio smettere di parlare con lei. Mi manca troppo.. Mi mancano tutti.

"Non so che altro dire.." Ridacchio mentre guardo il soffitto della mia stanza e poi Hanna che gioca con un pupazzo più grande di se stessa.

"Sei sicura che non vuoi tornare? Non vuoi nemmeno continuare con le missioni?" Mi chiede con voce fievole e dolce.

Mi guardo per un po' attorno prima di darle una risposta. "Non voglio, non adesso per lo meno. Sento di aver bisogno di staccare. Il ricordo di Sean, di Gwen, è ancora troppo fresco nella mia testa. Scommetto che così è anche per voi, eppure state continuando, e questo vi fa onore.."

"Continuando." Ride come una pazza. "Harry è nella tua stessa situazione tesoro. Altro che continuare.. Siamo come immersi nelle sabbie mobili, e non ne usciremo così facilmente questa volta. Non si tratta più di lui che ha la mente satura e di te che gli stai un po' vicina gli dici qualche parolina piena d'affetto.. E poi tutti pronti a ripartire con le missioni. Harry non va avanti." Sussurra l'ultima parte preoccupata. "So che non dorme la notte, lo so per certo.. Fa dei sogni strani quando riesce a chiudere occhio, ed infatti evita di addormentarsi in pubblico, esempio: divano, ecc.. Ha sempre delle borse scure sotto gli occhi e non so da quanto tempo non parli con qualcuno. Anzi, ho il sospetto che parli con Jay; ma non mi includono nelle loro conversazioni. È proprio in questi momenti che mi manchi un sacco." Sbuffa e sento che potrei rimettermi a piangere a momenti.

"Su, non essere troppo triste, ti prego. Si aggiusterà tutto."

"Tu dici Sky?" Sussurra speranzosa.

Di certo lo spero.

"Ma si.. Perché non dovrebbe?" E faccio spallucce sorridendo ad Hanna che sta usando la mia pancia come letto per il suo giocattolo, intimandomi silenziosamente di non muovermi. "Quindi state tutti bene?"

"Si, Sky, Harry sta bene." Sbuffa.. "Ma ti assicuro che tra un po' sarò io quella con un calo di nervi se non trovate una soluzione al più presto ai vostri equivoci."

Harry stesso l'ha detto: 'sistemerà tutto il tempo'. Quindi non voglio far altro se non aspettare..

"Lascia passare un po' di tempo Ginger, vedrai che le cose prima o poi si sistemeranno, o prenderanno una piega diversa. Questa è una falsa tregua, te lo dico io." Sussurro preoccupata guardando fuori il sole che tramonta.

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