Capitolo 71

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(A.n. Ciao bellissime. Giungiamo piano piano alla conclusione, come molte di voi hanno capito. Domani seguirà l'Epilogo e questa storia travagliata troverà, finalmente, il suo punto di fine. Detto questo io vi invito calorosamente (come spesso ho fatto) a leggere ascoltando a ruota la canzone "To build a home" di Cinematic Orchestra. Un bacio grande xx
P.s nelle note d'autore finali renderò tutto più chiaro)

Lassù la luna splende come non ha mai fatto.

Non so se sia davvero più brillante o se è il mio cuore libero e leggero che ha la possibilità di vederla davvero per com'è.

Vedo tanti volti accanto a me: degli infermieri mi stanno davanti e mi curano le ferite mentre io me ne sto seduta su una delle lussuose sedie che erano destinate agli invitati. So che sto piangendo, la maggior parte delle persone che mi vedono pensano, sono sicura, che sia perché sono traumatizzata, ma in realtà è perché, per quanto possano tentare di mettermi insieme, non ci riusciranno mai, mai.. dentro sono così piena di lividi e commozioni, così piena di ferite dolorose che non riesco a descrivere..

Piango perché da qualche parte dentro di me so che adesso che tutto è finito avrò più tempo per pensare a Sean che non c'è, a Gwen che mi muore tra le braccia, al suo sguardo fisso verso il cielo stellato, alla sua anima che vola via.. avrò il tempo di pensare ai miei amici che un tempo erano una squadra unita e adesso, per colpa della mente di uno solo, non sono più di un puzzle fatto a pezzi che nessuno avrà mai la pazienza di ricomporre. Penso a tutto quello che ci siamo dovuti subire da soli.. e non posso che provare disprezzo, disprezzo vero, per qualsiasi creatura al mondo che non sia Harry, Jayden, Ginger, Louis, Zayn, Niall o Liam.. che non sia la mia piccola Hanna o la professoressa Judith che al momento se ne sta prendendo cura.

Ogni singola persona poteva fare qualcosa, potevano essere salvate così tante vite ed invece sono morti in troppi, troppi innocenti, troppe persone amate.. dannazione!

Posso vedere le lacrime scendere a gocce precise sul mio vestito lercio. Avrei solo voluto poter fare di più, adesso che tutto è finito com'è finito. Avrei voluto sapere chi era in realtà il mio Custode così da salvare Sean, avrei potuto sapere quello che pensava Gwen in modo che non soffrisse, avrei voluto sapere chi era Arthur in modo da non fidarmi e non affezionarmi.

Scopro che le mie mani tremano, tremano come quando ho visto morire Gwen, come quando la sua mano è diventata rigida attorno alla mia.

Piango perché credo che non ci sarà un solo posto al mondo dove io potrò sentirmi a casa adesso. Ho visto troppa sofferenza per riuscire ad accettare la gloria, troppo, tantissimo odio cadere addosso come metallo rovente e fuso, perché possa fare finta di nulla, per riuscire a far finta che tutto sia a posto.

Spingo via le mani delle persone che mi stanno curando, li allontano perché non sopporto l'idea di essere toccata da loro, perché trovo la vita più dura adesso che tutto è finito.

Sono un terreno arido, un terreno arido dove nulla può nascere, dove la speranza è ancora rimasta rinchiusa da qualche parte.

"Signorina dobbiamo curarla.." tenta di sussurrare qualcuno ma io non lo degno nemmeno di uno sguardo.. mi alzo e cammino lentamente alla ricerca di qualcosa, di qualcuno, alla ricerca dei ricordi felici, dei tempi in cui mi sedevo in cerchio con quelli che più amavo.. Ritorno a quella cena, a casa di nonno Peter, prima di partire per Cambridge, dove tutti noi eravamo attorno ad un tavolo e formavamo un'entità sola. Dove potevo scorgere gli occhi di chiunque ed amarlo.. dove potevo bearmi della mia ingenuità.

Oddio, vorrei solo morire adesso.

Dalle porte del castello escono delle persone vestite tutte di bianco che trasportano delle bare provvisorie di plastica grigia.

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