Capitolo 19

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Caro Arthur,
prima della mia partenza assieme ai ragazzi mi facesti promettere che mi sarei tenuta in contatto con te. Ebbene sono davvero desolata e umiliata dal fatto di non aver mantenuto questa premessa. Spero tu sappia perdonarmi perché ho le mie ragioni tutto sommato. Tu, meglio di chiunque altro, sai quanto è difficile la vita in questo momento, io e i ragazzi siamo indaffarati e facciamo del nostro meglio per riuscire ad attenerci ai piani e ai tempi che Harry si è preposto, anche se sta risultando più difficile del previsto. Ci stiamo muovendo per colpire una delle altre centrali di Snyder; prego ogni notte che vada tutto come deve. Ho fiducia in Harry e in quello che dice di fare, e questa è l'unica ragione per cui non sono nel panico. Abbiamo adottato una bambina, si chiama Hanna, ha poco più di tre anni, ed è dolcissima. Mi piacerebbe fartela conoscere, anzi, sono sicura che prima o poi, non appena tutto questo trambusto giungerà all'epilogo, farai la sua conoscenza, e sono sicura che l'adorerai. Harry le ha dato il suo cognome, poiché non sapevamo quale fosse quello della piccola, e questa cosa non ha fatto altro che accrescere il mio amore per lui. Ma non è solo per farti un resoconto di quello sto vivendo qui che ti scrivo, per questo bastano già Harry e Ginger con le loro interminabili telefonate; ti scrivo perché ho un dubbio, un dubbio che nessuno potrà mai togliermi se non tu. Non sono nemmeno sicura che ne sappia più di me, ma mi affido sempre ai tuoi consigli, perché si sono sempre rivelati giusti. Alla volta di Cambridge ho incontrato una donna, sulla trentina, aveva al collo una collana, ma non una qualunque, una collana con una catenina argentea dalla quale pendeva un ciondolo che raffigurava il Segno delle due Lune, in pietra nera. Le ho chiesto dove se ne fosse impossessata, poiché davo per scontato che non l'avesse da sempre, e mi ha raccontato che l'ha trovata alla volta di Arbury, a chilometri da Cambridge. Se sai dirmi qualcosa di questo simbolo per favore riferiscimelo, così potrò sfamare almeno in parte la mia fame di informazioni. Per il resto, caro Arthur, mi manchi sempre più, mi mancano le nostre chiacchierate e le discussioni sui libri, mi manca il tuo amore per Fitzgerald e il modo intelligente in cui lo difendevi (lui e le sue opere) dalle mie critiche. Tiro avanti nella speranza di porter tornare a quei tempi..
Affettuosamente tua, Skylar

"Allora? Cosa ne pensi?" Chiedo a Ginger mentre mi siedo su uno dei tanti tavoli che ostruiscono questo posto.

"Dico che saprà dirti qualcosa, insomma, Arthur sa sempre tutto, almeno questa è l'impressione che mi ha sempre dato.. Saprà di sicuro darti un buon consiglio su come agire, se proprio non sa di cosa tratti quel segno." Fa spallucce mentre sistema le fiale piene di melma verde sul tavolo principale, la sua scrivania.

Nonno ha seriamente reso questa soffitta un laboratorio, non manca nulla, anzi, si è addirittura preoccupato di dargli un'aria molto alla Einstein, luce soffusa che proviene dalle finestre e lampadine al neon che, una volta puntate verso la melma verde, illuminano tutto delle stesso colore. Ginger sembra apprezzare orecchio questo posto, ma io no, è fin troppo angusto per i miei gusti e sembra quasi che mi manchi l'aria.

"Si, hai ragione."

"Sicura che Harry non sappia nulla di cosa voglia dire?" Mi chiede mentre mi guarda con la coda dell'occhio. Ciocche bionde le cadono sulla fronte, ma lei è troppo impegnata per poterle spostare.

Non voglio dire a nessuno che Harry ha un segno simile sul collo. Nessuno di loro sembra saperlo, lo hanno confuso per uno dei tanti tatuaggi e non gli prestano attenzione. Non vorrei mettere Harry in difficoltà davanti a tutti, perché è proprio questo che accadrebbe se io dicessi: "non ti senti stupido ad aver tatuato sul collo un segno del quale non sai nemmeno il significato?".. Non se lo merita, si sente già una merda così, non voglio infierire.
Perciò non dico nemmeno Ginger che Harry ha quel segno sul collo.

"Sicura. Non è la prima volta che glie ne parlo. L'ho visto anche sul libro dei custodi, ma non ne sa nulla."

"Che roba.." Sbuffa prestandomi finalmente attenzione.. "Dai, non ci pensare troppo. Aspetta la risposta di Arthur, intanto concentrati sul colpo a Leeds. Solo io non vedo l'ora?" Sorride ampiamente con gli occhi che luccicano.

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