Capitolo 4

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"Bene, sarà una sera limpida. Non dovremmo avere problemi legati al tempo." sussurra Harry mente osserva il cielo ancora azzurro. Il pomeriggio è appena cominciato e noi siamo così vicini al nostro traguardo, vicini come mai avrei immaginato.

"Speriamo sia davvero così." sussurra poi Sean mentre si sistema meglio il cappuccio sulla testa.

"Sarà così." annuisce sicuro Harry. Non riesco a guardare il volto intero di nessuno dei ragazzi. I mantelli che ognuno di noi sta indossando, sono muniti di cappucci neri, larghi, che ricadono sui visi quasi a coprirceli del tutto. Harry afferra la sigaretta che ha alle labbra e la butta a terra, subito dopo una nuvola densa di fumo bianco sgattaiola fuori da sotto il cappuccio.

"Ok, direi di incamminarci. Come ho detto, alle 18:00 entriamo in azione, manca solo un'ora. Ad ognuno di voi è chiaro quello che deve fare?" chiede mentre si incammina verso un sentiero formato da sassi e mattoni rotti, polvere e tante altre cose che gli sporcano gli stivali neri.

Da le spalle ad ognuno di noi, il lungo mantello nero pende dalle spalle possenti e striscia a terra alzando della polvere. Le sue mani sono le uniche a non essere fasciate da bende nere, di pelle.. sarà perché le sue mani si preparano a tingersi di bluastro.. Ogni passo che fa intima timore e tante altre cose che, per chi lo conosce come dovrebbe, esprimono bellezza e sensualità, per chi non sa nulla su di lui, solo paura. Infondo penso questo sia proprio il compito del indossare questi mantelli.

Ammetto che già vederlo addosso a Malik mi ha fatto avere una vaga idea di come potessero modificare l'aspetto di qualcuno, ma addosso ad Harry, Sean, Jayden.. sono qualcosa di magnifico. Noi ragazze, ammetto, restando il più umile possibile, non siamo di certo da meno. Mi fa senitre così protetta indossare questo indumento.. intendo: nessuno può vedermi il viso, ma io posso vedere i loro, posso fargli del male senza che nemmeno se ne accorgano. Certo, quest'idea non è particolarmente allettante, ma il piacere che ho provato alla cattedrale possedendo le menti di quelle persone, mi ha fatta sentire troppo bene, e questo potrà solo spronarmi ad usare la mia capacità non appena ne avrò l'occasione.

Seguiamo tutti Harry.

"La gente avrà il terrore di noi quando ci vedrà." sussurro mentre raggiungo Harry e Ginger che camminano in testa a tutti noi.

"Ed è questo il nostro scopo, testa di fuoco. Ricordate, i generali di Snyder non sono più di quattro, quindi batate a non farvi mai vedere tutti insieme, o più di quattro alla volta. Se ci va bene, quelli a cui abbiamo fregato il travestimento, non saranno nemmeno presenti."

"Sento l'adrenalina invadermi tutto il corpo, porca troia, questa cosa è troppo bella." ride Jayden sfregandosi le mani. "Da quanto aspetto questo momento." e ridacchia mentre porge una mano e un sasso si solleva fino a finirgli in mano, ci gioca, lo lancia in aria e poi lo riprende.

"Non fatevi beccare mentre fate le vostre stranezze. I generali non sono mutati."

"Nemmeno noi lo siamo." lo corregge Gwen.

"Certo, ma siamo molto più simili a loro degli umani." risponde Harry mentre continuiamo il nostro cammino fino ad intravedere una cittadina fatta di capanne, letteralmente solo capanne. Più che l'ingresso per la città di Cambridge sembra una vecchia piazza trasformata, per necessità, in un piccolo paesino. E la cosa più triste di tutte? Che è proprio questo: una vecchia piazza che adesso ospita un gruppo di capanne e detriti.

Ci sono delle persone e c'è anche abbastanza movimento, sopratutto intorno al fuoco dove si concentrano tutte le 'case'.. c'è poi un contenitore che sembra pieno d'acqua, e di tanto in tanto le persone vanno a riempire un secchio d'acqua, ma prima chiedono il permesso a un'uomo grande e grosso, albino, ovvero, un mutato.

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