Capitolo 39

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Tutto quello su cui è focalizzata la nostra attenzione (mia e di Ginger) è la porta dell'ufficio di mio nonno.

Dentro a quella stanza, da ormai un ora e passa, vi sono Harry, Louis, mio nonno, per l'appunto, e mio padre.

Da principio non abbiamo prestato molta attenzione al fatto che queste persone si fossero riunite li, poi, quando in parecchi hanno cominciato a chiedersi cosa avessero di così importante da dirsi, anche io e la mia amica bionda abbiamo cominciato ad avere dei sospetti.

"Ma che cosa avranno mai da dirsi, di così importante?" Chiede lei mentre si sdraia meglio sul divano.. "Nel senso: un'ora e quarantadue minuti." E sbuffa. "Volevo chiedere delle cose a Tommo."

"Di un po'.." La punzecchio. "Non è che tra te e lui.." Alzo ed abbasso le sopracciglia.

Mi guarda contrariata. "Di un po', Adkins, come mai quel rossetto oggi? Da quando in qua ti è venuta voglia di iniziare a truccarti? Non avrai mica qualcosa da nascondere."

"Fanculo." Ed incrocio le braccia al petto.

"Hai messo in mezzo qualcosa tra me e Tomlinson ben sapendo che non c'è nulla tra di noi.. Quindi." Fa spallucce ridacchiando e mordendo una mela. "Sai che cosa mi sono chiesta ultimamente?" Sussurra poi guardandomi.

Io, seduta alla sua sinistra, volto la testa per prestarle completamente attenzione. "Dimmi."

"Guardati intorno.." E gesticola. "Non vorrei sembrare indiscreta o cose simili.. Ma, i tuoi nonni devono davvero avere un bel mucchio di soldi per riuscire a sfamare e tenere in piedi questa casa. Sopratutto dopo che tutte le proprietà private sono state distrutte."

"L'Advanced ha delle comunicazioni con delle aziende esterne, a quanto mi ha detto Peter. Sono quelle ad aiutarci in questo momento."

"Non ti ha detto quali?"

"E a che scopo?- ridacchio- tanto non ne conosco nessuna." Faccio spallucce. "Comunque mi ritengo molto fortunata di essere qui, e, sopratutto, perché per adesso tutti stiamo bene." Faccio spallucce. "Credi che ad Harry ci vorrà del tempo prima di riuscire a mettere in piedi l'ultimo piano?" Chiedo più pensierosa.

"Si, credo proprio di sì. Anzi, lo spero. Proprio perché è l'ultimo colpo abbiamo bisogno che vada a buon fine. Ma..- e si sposta a disagio- credo che sarà più difficile che mai, sai? Che non l'avremo vinta come per Cambridge, Leeds e Kingston." E da un altro morso alla sua mela. "Niall mi ha detto che New Castle è protetta da non so quanti sistemi tecnologici. Vi sono un mucchio di basi e roba da cervelloni come lui.. E questo- si acciglia- quando ancora Snyder credeva i Generali dalla sua parte. Figurati come sarà diventato il tutto ora." E si lascia andare di nuovo contro lo schienale del divano.

Sto pensando alle sue parole.
È un po' tipico di Ginger darsi delle paranoie, ma queste non sono paranoie, ha ragione, lo so. Spero sempre che così non sia, ma ormai, avere del panico è una cosa di tutti.

Ultimamente ho pensato anche al fatto che potrebbero pensare anche ad attaccarci qui, Snyder intendo. Ma, per fortuna, Harry è abbastanza svelto e bravo da aver calcolato tutti i rischi da prima che questa guerra fosse nata: siamo circondati da soldati fedeli e leali. Siamo tutti preparati ed abituati a combattere.. Quindi le mie paure per questo posto sono andate placandosi.

"Che è successo ieri sera con Harry?" Chiede poi di punto in bianco.

Quasi mi strozzo con un sorso di vino mentre mi metto a sedere meglio e la guardo. "Niente, perché?"
Comincio a sospettare che il rossetto se ne stia andando e che i segni violacei sulle mie labbra siano visibili ora. Così mi corpo la bocca, come una stupida.

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