Capitolo 23

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Non gli faccio provare nemmeno un decimo del dolore che provo io in questo momento.. sento il suo cuore, e piango disperata quando mi accorgo che in realtà l'ho sempre sentito, quando scopro che ho sempre avuto un collegamento con lui. Non riesco a possederlo per più di pochissimi istanti. Faccio dei passi indietro lasciandolo in ginocchio.

L'ho letto sul libro dei Custodi: Protetto e Custode non si possono uccidere a vicenda e nemmeno farsi del male.

Appoggio le mani sul petto e piango, piango perché è l'unica cosa che l'essere umano sa fare quando è disperato, quando non sa se credere alla realtà o mettere fine a questa per non essere più corstretto a viverci e a dolerci.

Harry in poco tempo è in piedi, non osa farmisi vicino.

"Che diavolo fate?!" urla la voce di Jayden nella pioggia. "Dove sono Gwen e Sean?" la pioggia non gli permette di vedere l'amico a terra, e il tradimento innasspettato di lei non gli permette d'immaginare che quella che considerava una sorella non è mai stata dalla sua parte.

Ma il corpo di Sean giace a terra, immobile, la pioggia lo pulisce dal fango, ma il sangue gli ricopre il petto.. ed è proprio Ginger ad accorgersi di lui per prima.

Corre, corre come non l'ho mai vista fare, cade lì vicina, urla, urla disperata, lo tocca, lo chiama, l'accarezza, gli fa promesse. Alza il viso al cielo e io piango alla vista di lei così seduta a terra esattamente come me poco tempo prima.

Se io, che lo conoscevo da pochi mesi, infondo, gli volevo così bene, lo consideravo un fratello, allora come si sentiranno lei e gli altri?

Jayden la solleva, la toglie dal cadavere di Sean, Harry corre a tenerla perché non cada di nuovo lì in ginocchio.. la stringe al petto, le dice di smetterla, che non è il momento.. Ed io mi sento così estranea a tutto questo.. mi sento così colpevole.

Jayden lo solleva dal terra e lo carica in spalla. Quando mi passa accanto mi rendo conto che le lacrime si distinguono eccome dalla pioggia, che sono due cose ben diverse. Jay ha gli occhi rossi.. pieni di lacrime, il naso dello stesso colore mentre tiene stretto a se il suo migliore amico, camminandomi affianco.

Non riesco nemmeno a parlare, non voglio parlare. Non riesco a guardare nella direzione di Jayden e Sean, non riesco a guardare Harry, per lo schifo, non riesco a guardare Ginger per i senti di colpa che m'invadono.

Scoppio in lacrime mentre cammino in fretta per uscire di qui il prima possibile, siamo rimasti gli ultimi e mancano pochissimi minuti a quello che avevamo programmato con tanto entusiasmo. Passo una delle mani sul viso per asciugarlo, da cosa non lo so.

All'improvviso vengo invasa da una sensazione bruttissima: le persone muoiono, e non tornano. Noi avremmo tutte le capacità del mondo, ma la morte vincerà sempre. Siamo tutti destinati a quella.. e non possiamo fare nulla per bloccare il suo processo.

All'improvviso mi vengono in mente le parole di Harry: alla domanda che gli feci sulla fine, se la temesse o meno, lui mi rispose che non aveva paura della morte, non della sua. Ma di quella degli altri si.
Adesso spero si senta malissimo, tanto, se non più, di quanto mi sento io.

Nella mia mente la verità mi invade come un doccia fredda: Sean è morto mentendomi, le sue parole erano chiare: 'segui Harry'. Sapeva chi era il mio Custode lo sapeva dannatamente bene.. e , solo adesso, tutti i messaggi, tutte le volte in cui Harry lo guardava male non appena lui sosteneva di essere il mio protettore, tutte le volte in cui si sentiva in dovere di ricordare ad Harry di non comportarsi in modo troppo premuroso nei miei confronti..

Riusciamo ad uscire dalla cinta di mura e a correre verso le moto.

"Qualcuno vuole spiegarmi che cosa è successo?" chiede Jayden che sembra essere il più stabile all'istante.

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