Capitolo 57

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C'è luce qui.. Una pace strana, una luna carezzevole e dolce. Una pace di quelle che da la sensazione di essere così silenziosa e pura per timore di qualcosa. Eppure è bello, è bella la paura se porta a questo silenzio, a questo eco orchestrale di grilli e rane, a questo spruzzo di blu su di un universo nero punteggiato di stelle che sono spilli.. È bella e piangente la luna, dall'animo triste, come un'amante infelice.

Respiro a pieni polmoni l'aria fredda.. Mi ricorda qualcosa mentre mi accarezza la pelle bollente. Mi ricorda di mani e di parole sussurrate. Un pensiero lontano eppure vissuto. Se solo sapessi.. Mi sfugge ancora qualcosa in tutto il riepilogo che ho fatto, e non mi piace, non mi piace per nulla, dannazione!

Distruggendo quella pietra ho distrutto parecchie cose.. E mi sembra di non ricordarne nemmeno la metà.

Mi siedo sugli scalini di legno sulla veranda della casa in legno.
Non parlo molto, ne con Becca' ne con suo nipote. Con Roger men che meno e figuriamoci con Millicent.

Sono tutti cordiali, in qualche modo, nei miei confronti, ma formalmente cordiali, ad eccezione di Roger.. È come se facessero quello che fanno perché devono.

Voglio andare via di qui, in qualsiasi altro posto. Voglio tornare dai miei nonni, dalla mia famiglia, dai Generali. Loro sapranno dirmi di più.

"Secondo me non ci stiamo comportando nel modo corretto che ci siamo prefissati quando l'abbiamo trovata!" Questo è il sussurro affrettato ed iracondo di Roger.

"E che cosa le vorresti dire, scusami?- continua la voce di Hunter- Quale parte di 'è instabile e le basta il minimo per farla esplodere' non capisci?" Continua lui. Credono che io non li senta. Eppure li sento sussurrare sempre, da ormai due giorni. Si comportano come se io non esistessi, e questo non mi da necessariamente fastidio.

"Ma ha bisogno di sapere.. Lei.. Ha perso la memoria, lo sente anche lei. Lo si vede nei suoi occhi." Questa è la voce triste di Rebecca.

"Lei non ha perso la memoria- sussurra gravemente Millicent- Lei ha perso molto di più. Ha perso lui." A questo punto presto più attenzione. "C'è una cosa, ed una sola, al mondo peggiore del perdere una persona..- gli altri paiono aver teso le orecchie- perdere i ricordi che si hanno di essa. E per qualche strana ragione, non so dire quale ne perché, lei non sa più nulla di.. Beh-"

"Non dire il suo nome." Sussurra gravemente Hunter. "Odio il suo nome ed odio quello che hai detto."

"Odi la verità." Lo rimprovera Roger. "Questo è così tipico di te Hunter."

"Importa poco adesso. Se è destino che si ricordi allora si ricorderà da se. È forte."

"Sei anche incoerente- ride Becca'- quando non vuoi che le si dica la verità è debole, quando vuoi che glie la si nasconda allora è forte."

"Non reggerebbe. Dannazione! Lo sapete quanto me."

"È triste..-continua Millicent- è là creatura più triste che io abbia mai visto in vita mia. Ed è così diversa, così vissuta dall'ultima ultima volta che l'ho vista." Mi sembra quasi che l'ultima volta in cui ci siamo viste sia stata anche la prima: in quel gabinetto che soleva chiamare 'ufficio personale di Millicent Price'.

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