Capitolo 51

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(A.n. Salve a tutte voi bellissime. Vi voglio prima di tutto ringraziare per quello che continuate a fare per Sheol, siete la mia gioia. Inoltre vorrei invitarvi a leggere una storia che mi è stata consigliata a sua volta. Sapete che di solito non faccio pubblicità ma questa storia merita. Si intitola "Deep" , delle littledangerousdolls , ed è sul nostro caro vecchio Edward Styles, musa ispiratrice di animi irrequieti (?). La storia è ancora agli inizi, ma, a parer mio, è già molto coinvolgente, quindi vi invito a leggerla. Detto questo, ritornando a Sheol, votate e commentate come vostro solito; e nulla, spero che il capitolo sia di vostro gradimento. Un bacio enorme xx)

"Forza! Alzati in piedi se non vuoi che sia io ad impedirti di poterli usare!" La sua mano si infila tra i miei capelli trascinandomi a forza fino a quando non sono in piedi. "Lascia le armi." Ordina e faccio cadere tutto quello che ho in mano.

"Non ti senti uno schifo?" Trovo il coraggio di ghignare delle mie disgrazie. "Sei così patetica. Stai seriamente mandando a morte i tuoi migliori amici, i tuoi fratelli e l'unica sorella che ti è rimasta?" Mi volta verso di lei e mi accorgo solo ora di quanto sia cambiata.

Questa non è la Gwen che solevo vedere in cucina a fare colazione, nemmeno la stessa che portava da bere quando era esplicativamente vietato, non è la stessa che mi ha aiutata così tante volte.

Ho provato a giustificarla accusandola di soffrire di personalità multipla, ma è inutile.. Non soffre di nulla se non ti pazzia.

I suoi occhi sono pesantemente contornati di nero e all'interno sono rossi. I capelli sono più lunghi e più crespi del solito: inutile dire che lei è rimasta sempre bellissima.

Ginger forse non riuscirà ad odiarla, ma io la odio, con tutto il cuore. Per quello che ha fatto e per quello che sta facendo adesso.

Le grida continuano, continuano esasperanti lamenti, gemiti rochi e colpi di pistola e di lama che taglia aria e cose che nemmeno voglio immaginare.

"Non osare nemmeno parlarmi, lurida puttana che non sei altro." Sussurra ad un centimetro dalla mia faccia facendomi sentire quanto ha bevuto.

"Hai problemi con l'alcol?" La provoco di proposito.

"Voglio proprio vedere quanta voglia avrai di ridere tra poco."

"So che hai un cuore."

"Non per te, di certo!" Mi urla contro prima di girarmi ammanettando le mie mani dietro la schiena. "Adesso vi potrete ricongiungere tutti quanti. Felici?"

"Non riesci a dormire, eh Gwen?!" Ridacchio con la chiara intenzione di infastidirla il più possibile. "Scommetto che sogni Sean, di continuo, che non puoi fare a meno di pensare a come sei stata fredda, a come l'hai ucciso.. Lo amavi così poco?"

"Io lo amavo infinitamente! Lui era mio fratello!" Ringhia mentre mi spinge come se fossi un sacrificio da portare all'altare.

"Eppure il tuo odio per me era più grande. O sbaglio?" Sussurro stringendo i denti e sentendo la gamba dolore sempre di più.

Dentro di me cresce la preoccupazione: non so chi hanno preso, ma sento che i massacri continuano e io vorrei solamente trovare un modo per liberarmi da lei.

"Sta zitta o ti faccio un buco in testa!" E mi colpisce sul serio, con il manico della pistola: sufficientemente forte perché io riesca a tenermi in piedi solo facendo una fatica incredibile.
Mi spintona in avanti come una selvaggia, come se il ritmo al quale cammino non bastasse.

Ogni passo, ogni urlo in lontananza, ogni centimetro che faccio verso lo Chassis è dell'odio verso di lei e verso chi l'ha creata.

Come possono le persone essere così false e meschine? Perché la vita è così ingiusta?

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